mercoledì 31 ottobre 2012

L´umanità non ha bandiere e l´Avis diventa transnazionale

Il dono del sangue è un gesto semplice ma estremamente importante, e la comunità lumezzanese sembra aver colto appieno il messaggio che da anni l´Avis cerca di trasmettere. La sezione valgobbina registra ormai da tempo un continuo aumento di nuovi iscritti: ogni tre mesi si presentano circa trenta candidati, e dopo le analisi preliminari purtroppo ne restano solo la metà. Ma ogni anno il bilancio si chiude con almeno cinquanta nuovi donatori attivi.
È un quadro sociale e solidale davvero positivo, insomma. Che recentemente si è ulteriormente arricchito. La grande novità della Valgobbia riguarda infatti anche la nazionalità dei nuovi donatori di sangue. «A oggi possiamo contare su 6 apiranti di origine non italiana - spiegano dalla segreteria -. Una donna marocchina di 38 anni, e con lei tre ragazze e due ragazzi suoi connazionali appena trentenni. La presenza di stranieri nell´Avis ha preso corpo quattro anni fa quando venne a iscriversi una cinquantenne croata. Poi arrivarono un quarantenne romeno e una suora di colore di origini spagnole di appena 28 anni, che si presentò da noi lo scorso anno. Da poco, inoltre, è diventato donatore effettivo anche Tony, un giovane croato venticinquenne».
Il direttivo della sezione di Lumezzane, ma anche gli altri iscritti, hanno appreso con gioia l´arrivo dei nuovi candidati. «La presenza di volontari di origine straniera durante la visita annuale - raccontano alcuni avisini - è stato un forte segnale di integrazione nel tessuto sociale della città. Abbiamo capito che la globalizzazione sta arrivando anche dalle nostre parti».
Insomma, quando si tratta di occuparsi degli altri, di fare del bene, non ci sono nazionalità e nemmeno fede religiosa che tengano: i cittadini si mettono in gioco per dare una speranza a chi soffre.
I nuovi iscritti sono senza dubbio anche il frutto del grande lavoro svolto dal direttivo e dai volontari in questi ultimi quattro anni. Il segreto? «Abbiamo cercato di fare il possibile per trasmettere a 360 gradi il nostro messaggio - risponde il presidente avisino Diego Danesi -. Siamo entrati nelle scuole, e annualmente partecipiamo alla gara di auto storiche “Città di Lumezzane”. Poi abbiamo organizzato numerose iniziative, tra le quali il nostro 50esimo di fondazione, coinvolgendo anche le nuove generazioni».
Il mandato dell´attuale direttivo è però quasi al termine e a febbraio ci saranno le elezioni di un nuovo gruppo. Chi fosse interessato a impegnarsi in una nuova avventura nel mondo del volontariato è invitato a presentarsi entro la prima settimana di dicembre in segreteria (aperta il martedì sera dalle 20 alle 21) per lasciare i proprio dati.
«Riconfermo la mia disponibilità per i prossimi 4 anni, ma confido di ricevere candidature anche dai giovani - conclude Danesi -. Durante il mio mandato sono stato stimolato dal mio gruppo, con loro ho lavorato bene perchè c´è sempre stato spazio per il dialogo e il confronto. Ai nuovi candidati chiediamo disponibilità e l´impegno a partecipare ai consigli una volta ogni due mesi».M.Ben 31/10/122

martedì 30 ottobre 2012

Vivere senza barriere, i sogni si infrangono sul cemento

Le leggi esistono e il buonsenso anche; ma quando si tratta di barriere architettoniche non è infrequente registrare ancora non poche dimenticanze progettuali. Eppure quello degli ostacoli dell´ambiente è un grosso problema per numerosi cittadini con difficoltà di movimento.
A Lumezzane, la questione è stata recentemente sollevata da un nuovo ospite che risiede nella comunità sociosanitaria «Memorial Felice Saleri». Sergio Piardi, 45 anni, è arrivato da pochi giorni in Valgobbia, ma mentre ha potuto apprezzare le caratteristiche e il servizio offerto dal centro gestito dalla cooperativa Cvl, ha dovuto accusare anche qualche difficoltà con gli spostamenti. L´ospite può muoversi solo con l´aiuto di una sorta di carrello con le rotelle, ma purtroppo tra la sua nuova casa e il centro di riabilitazione della Fondazione Maugeri ci sono alcuni ostacoli.
«Venerdì mi sono fatto accompagnare in municipio per depositare una lettera di reclamo al sindaco di Lumezzane - spiega Sergio -. Con il mio scritto mi sono fatto carico anche delle esigenze di altri che, come me, hanno bisogno di avere un tragitto lineare per potersi muovere senza correre rischi». Effettivamente, oltre al nostro interlocutore anche alcuni anziani denunciano qualche difficoltà negli spostamenti lungo quel tratto di strada, e si domandano come mai l´amministrazione comunale non abbia provveduto all´abbattimento delle barriere visto che proprio in questa zona sono già in corso dei lavori per la creazione di due rotatorie.
Ma veniamo agli ostacoli. Davanti alla comunità è presente una passerella con una griglia di acciaio (a tratti un po´ dissestata) che costeggia i parcheggi e la strada, ma a circa metà del tragitto si presenta una santellina, costruita in memoria di Padre Pio, che già di per sé crea qualche problema. Alla fine della passatoia si forma poi un dislivello proprio davanti alla farmacia Morandi; poi un marciapiede senza rampa, e la strada che sala dal Villaggio Gnutti senza strisce pedonali.
Ma i problemi non sono finiti. Appena attraversata la strada, all´esterno della clinica c´è un ultimo marciapiede che viene interrotto proprio da un parcheggio per disabili. In pratica se c´è un auto in sosta non si può usufruire della scivolo e bisogna per forza affrontare il gradino. Per Sergio mantenere la sua autonomia negli spostamenti è un fattore essenziale per poter condurre una vita «normale» nonostante le difficoltà motorie. Ma i numerosi impedimenti che trova lungo il tragitto lo costringono a farsi accompagnare dal personale di servizio.
«Abbiamo ricevuto e preso in considerazione la richiesta - commenta Mario Salvinelli, assessore ai Lavori pubblici - e ci riserviamo qualche giorno per capire se e come poter risolvere la questione». Paradossale che sia proprio la statua del frate di Pietralcina a creare qualche piccolo intoppo. Bresciaoggi 30/10/12 - Marco Ben.

lunedì 29 ottobre 2012

San Sebastiano, viva il calcio Il nuovo campo è quasi realtà

Era l´ultimo terreno di gioco con un fondo in sabbia rimasto in Valgobbia, e questa condizione ha costretto in più di una occasione a interrompere l´attività agonistica dei 160 atleti collegati alla struttura. I quali in queste ore si muovono in «prestito» sugli spazi di Fontana e Sant´Apollonio; ma per una buona finalità.
La promessa tanto attesa nella frazione, infatti, avanzata qualche anno fa dalla parrocchia di San Sebastiano, si sta concretizzando, e in questi giorni si sta assistendo alla nascita di un campo di calcio con fondo all´avanguardia: sarà una realtà tra breve.
I lavori sull´impianto sportivo della popolosa comunità di Lumezzane sono iniziati nelle scorse settimane, e trasformeranno il campo a sette, ora in terra battuta, in un contenitore con un manto di erba sintetica di ultima generazione. A realizzarlo sarà la «Mast» di Flero, un´impresa conosciuta a livello internazionale che ha già operato in Valgobbia sul terreno di Gazzolo inaugurato proprio nelle ultime ore.
La copertura mista tra sintetico e organico, spiegano i tecnici, garantisce la salvaguardia delle prestazioni degli atleti e favorisce il gioco anche in caso di maltempo: una cosa impossibile prima in occasione di pioggia e freddo che trasformavano il terreno sabbioso in un acquitrino impraticabile. Il cantiere aperto in questi giorni serve a sistemare il fondo con scarichi e canalizzazioni per permettere il drenaggio; poi si procederà con la posa del manto. Tra gli altri interventi, dopo il rifacimento dell´impianto di illuminazione che la scorsa stagione aveva obbligato a sospendere alcune partite, accanto al nuovo terreno di gioco sarà allestita una nuova tribuna da 80 posti sopraelevata che sostituirà quella precedente, mentre nello spazio sottostante si pensa di installare gli spogliatoi.
«Finalmente anche San Sebastiano potrà contare su un impianto all´avanguardia- commenta il curato don Mauro Rocco -: questo è l´ultimo lotto dei rifacimenti che hanno portato a inaugurare il salone del Centro ricreativo l´anno scorso e le aule nel 2010».
Durante i lavori in corso, dicevamo, le sei compagini giovanili e la prima squadra del Csi, che contano 160 tesserati, stanno svolgendo gli allenamenti e le partite di campionato tra il campo di Fontana e quello vicino alla «Frabosk» di Sant´Apollonio. Il costo dell´operazione, che sarà finanziato per buona parte da due benefattori (e dalla società sportiva con un mutuo) è di circa 170 mila euro, e una percentuale sarà coperta dalle sponsorizzazioni dei privati che potranno allestire i loro striscioni. I tempi? I lavori saranno ultimati verso la fine di novembre.F.Z. 29/10/12

La salute del Mella? 15 anni di prognosi

L´Unione europea ha imposto ai Paesi membri l´impegno a portare a condizioni accettabili la situazione di tutti i fiumi a partire dal 2015; ma vista la drammatica situazione del Mella (e non solo), la Regione Lombardia ha già chiesto a Bruxelles una proroga gigantesca, fino al 2027. Questa è una delle novità emerse durante l´incontro organizzato venerdì sera a Villa Carcina dal gruppo consiliare di minoranza «Crescere insieme».
«Negli ultimi 10 anni la situazione non è mai migliorata - ha esordito Eleonora Gozio dell´Arpa -: il Progetto fiumi va avanti, ma se non si attacca il male alla radice il problema non si potrà mai risolvere». La funzionaria dell´Agenzia regionale per la protezione dell´ambiente si riferisce ai numerosi scarichi industriali che insieme a quelli domestici hanno trasformato il corso d´acqua in una fogna.
Durante la serata è stato anche nuovamente affrontato il discorso delle operazioni investigative: «I sensori installati lungo il Gobbia ci segnalano la presenza di sostanze inquinanti - continua Gozio -, ma poi è difficile, se non impossibile, riuscire a risalire a chi ha commesso il reato. Ogni anno finiscono nel fiume circa 40 tonnellate di nichel, rame, zinco e cromo e sono certa che nel 2027 non saranno raggiunti gli obiettivi richiesti, ma confido in qualche miglioria».
Marino Ruzzenetti, storico dell´ambiente, ha puntato invece sulla coscienza dei cittadini: «I bresciani devono riscoprire il valore di questo bene - ha affermato -. Molti di noi ricordano quando 50 anni fa il corso dell´acqua ospitava numerosi bagnanti e parecchi pesci, e la popolazione dovrebbe capire che l´acqua dolce è un bene prezioso, non una fonte inesauribile».
Il dibattito si è poi spostato sul depuratore e Diego Toscani, presidente dell´Azienda servizi Valtrompia, ha descritto il futuro impianto in galleria al Dosso Boscone, tra Concesio e Collebeato: entro fine anno sarà pronto lo studio di fattibilità e si conosceranno i costi. Infine, il sindaco Gianmaria Giraudini si è esposto senza mezzi termini: «Faremo il depuratore. Voglio essere ricordato, insieme agli altri sindaci e al presidente della Comunità montana, come uno degli amministratori che ha ridato dignità al Mella». Marco Ben. bresciaoggi 28/10/12

Botto a Lumezzane «Panda» ribaltata lungo via Rango

Ieri la tranquillità di via Rango, in località Faidana di Lumezzane, è stata rotta da qualche minuto di paura. La tensione è stata scatenata da uno spettacolare incidente stradale che però, fortunatamente, non ha avuto conseguenze serie per la protagonista.
Tutto è successo attorno alle 10, quando una Fiat «Panda» che saliva in direzione San Sebastiano ha urtato la parte posteriore sinistra di un´auto in sosta parcheggiata davanti al bar «Snoopy» e ha preso il volo ribaltandosi in mezzo alla carreggiata. I testimoni hanno immediatamente allertato il «118» e sul posto sono arrivati gli agenti della polizia locale per effettuare i primi rilievi e un´ambulanza della Croce bianca accompagnata dall´auto medica. I soccorritori hanno poi liberato la conducente dell´utilitaria, che durante le operazioni è sempre rimasta cosciente. A parte il grande botto, i vetri rotti e un po´ di carburante rovesciato sull´asfalto, l´incidente si è risolto con qualche trauma e molta paura per l´automobilista, che probabilmente ha urtato il veicolo a causa di una distrazione o di un malore.
Mentre l´ambulanza ripartiva in codice verde verso l´ospedale di Gardone sono arrivati i vigili del fuoco di Lumezzane per aiutare a piazzare la Panda sul carro attrezzi. E la strada è stata riaperta al traffico dopo circa un´ora. M.BEN. - bresciaoggi 27/10/12

Gazzolo, il tempio dello sport

È un vero fiore all´occhiello per Gazzolo, e oltre il campanilismo per tutta Lumezzane. È il nuovo centro sportivo concluso in estate e che domani sarà presentato ufficialmente al pubblico per l´inaugurazione.
L´allestimento che circonda l´oratorio di Sant´Antonio comprende campo di calcio a sette misto in erba sintetica e organica (ha sostituito il vecchio terreno in terra battuta) e i palazzetti polivalenti: prima venivano usati solo per la festa patronale e altre iniziative, e adesso ospitano anche due campi per calcetto, pallavolo, basket e pattinaggio.
L´idea di costruire un centro polifunzionale, fanno sapere dall´oratorio di via Bolognini, è nata quattro anni fa per dare la possibilità ai fedeli di Sant´Antonio di ritrovarsi durante le occasioni festive, e per offrire ai giovani e alle squadre uno spazio per divertirsi e praticare sport, anche a livello agonistico. Ma in realtà il percorso è iniziato molti anni prima, quando si iniziavano a definire le sorti dell´oratorio e la volontà di renderlo più appetibile.
Oggi l´intero complesso si presenta, appunto, con un campo per il calcio in sintetico di ultima generazione che assicura la possibilità di giocare anche in inverno, con il maltempo e con basse temperature. A questo si aggiungono i due campi nei palazzetti, entrambi da 750 metri quadrati, che ospitano l´uno (in pvc) basket, pallavolo e calcetto e l´altro (in cemento) pattinaggio artistico e di velocità. A fianco esiste un locale da 500 metri quadri utile per le riunioni delle squadre e anche per le feste.
Il tutto è stato realizzato con un forte investimento sostenuto solo da sponsor privati e in parte con gli incassi realizzati durante le feste. A capo della struttura c´è un comitato tecnico guidato dal parroco padre Franco Giraldi che definisce il calendario di stagioni sportive e degli eventi da organizzare sul posto. E domani, l´inaugurazione inizierà alle 10.30 con una messa nella parrocchiale seguita dal taglio del nastro, e poi dal pranzo nello stand gastronomico (15 euro il costo, si prenota al 340 1769566 o al 333 5295088). F.Z. Bresciaoggi 27/10/12

Il parco minacciato da un incendio L´ipotesi: bravata di giovani vandali

Pare sia stato un gruppo di ragazzi a far scoppiare l´incendio di ieri, poco dopo le 18, in una cascina diroccata, vicina al parco suor Cornelia Bossini a Lumezzane. Le fiamme sono state provocate da alcuni oggetti cui è stato dato fuoco. I vicini hanno allertato vigili del fuoco e carabinieri. Si pensa all´origine dolosa, visto che i residenti hanno sentito che i ragazzi, ridendo, si sono dati alla fuga. I vigili del fuoco chiedono di impedire altri accessi alla cascina, preda di vandali: a pochi metri c´è infatti il parco, inaugurato da poco. F.Z. bresciaoggi 27/10/12

venerdì 26 ottobre 2012

Mella e Gobbia sotto la lente A Villa Carcina si fa il punto

Come ormai tante persone sanno, il piccolo fiume Mella occupa i vertici della poco edificante classifica che raccoglie i corsi d´acqua più inquinati del vecchio continente. Il tema della depurazione sconta ritardi eufemisticamente cronici, e naturalmente l´annosa questione rimane d´importanza vitale per tutta la valle e non solo. Le ultime immissioni di scarichi industriali hanno indignato la popolazione, che grida vergogna e pretende una soluzione; oltre che giustizia.
«Informare i cittadini è una questione prioritaria, un dovere civico, non deve prevalere la neutralizzazione del problema, ma la sensibilizzazione sullo stesso affinché la questione sia posta in modo forte alla attenzione della classe politica locale e agli organi competenti - commenga Stefano Mino, consigliere del gruppo «Crescere insieme» e coordinatore circolo del Pd di Villa Carcina -. Il nostro obiettivo è ambizioso e parte dal bisogno di informare i cittadini sullo stato di inquinamento del Mella. Ma anche dal desiderio di passare l´idea che il nostro fiume non è destinato a restare una sorta di fogna. È doveroso recuperarlo e farlo rientrare a pieno titolo tra i beni comuni e fruibili di tutti i cittadini della Valtrompia». Per discutere della drammatica situazione e degli inquietanti sversamenti di cui sono vittima il torrente Gobbia (l´affluente lumezzanese più che avvelenato), proprio Crescere insieme ha organizzato un incontro in programma per questa sera alle 20.30 nell´ex cinema di via Manzoni, a Villa Carcina.
Interverranno Giulio Sesana, direttore del dipartimento Arpa di Brescia, Marino Ruzzenenti, storico dell´ambiente ed esperto dell´inquinamento del fiume bresciano, Diego Toscani, presidente dell´Azienda servizi Valtrompia, e Michele Gussago, sindaco di Gardone e vicepresidente dell´Ato di Brescia. La serata sarà moderata da Stefano Mino che intervisterà i relatori attraverso alcune domande cardine. Interrogherà per esempio gli ospiti sull´effettivo stato di inquinamento delle acque e sui rischi per la popolazione; chiederà loro alcune visioni per il futuro, ma anche chiarimenti in merito alle ipotesi sul progetto di depurazione, su tempi e costi di realizzazione.
Insomma, gli organizzatori e molti cittadini pretendono risposte in merito agli ultimi scempi, ma vogliono anche capire se la depurazione rimarrà un sogno per l´intera valle o se nel prossimo futuro le nuove generazioni potranno rivedere il corso d´acqua come pensato da madre natura.M.BENASSENI - Bresciaoggi

giovedì 25 ottobre 2012

La piazza di San Sebastiano finisce in vetrina alla Triennale

La piazza Giovanni Paolo II di San Sebastiano sbarca alla Triennale. Gualtiero Oberti e Attilio Stocchi, i due professionisti che l´hanno progettata, sono stati premiati con la Medaglia d´oro dell´Architettura, perché «hanno convertito un´area industriale in un parco».
È UNA PRESTIGIOSA vetrina quella assicurata alla piazza inaugurata il 21 maggio 2011: fino al 18 novembre questo pezzo di urbanistica valgobbina sarà in mostra alla rassegna Triennale in corso a Milano. Il merito della «trasferta» del parco in terra meneghina è dovuto ai suoi due progettisti bergamaschi, Oberti e Stocchi, premiati il 16 ottobre nella quarta edizione di «Medaglie d´oro all´architettura italiana 2012»: menzione d´onore per la sezione «Parchi e giardini».
«Questo premio vuole valorizzare uno dei beni primari dell´Italia, cioè l´ambiente - ha detto il presidente della giuria, Ennio Brion - inteso come recupero, salvaguardia e riprogettazione». Nel caso valgobbino, la spinta che ha lanciato i due professionisti verso l´ambita targa nasce dall´aver realizzato un´area verde, esteticamente originale, in una zona rimasta vuota per oltre trent´anni dopo l´abbandono dell´azienda di rubinetti «Teorema» che aveva lasciato Lumezzane per potersi allargare.
«La capacità di reinventare gli spazi dell´indefinitezza urbana, ritagliata tra strade ed edificato, per riconfigurarla in un luogo nuovo e denso, un sistema a cielo aperto dove tutto rappresenta un fulcro a sé»: questa è la motivazione che si legge nel catalogo firmato dalla docente di Architettura civile al Politecnico di Milano, Cecilia Bolognesi. La soddisfazione dei due architetti è stata espressa da Oberti. «Ci siamo trovati di fronte a un´area industriale dismessa - ha detto - e per cambiarla radicalmente abbiamo usato dei segni forti, come il viale lungo la collina (salendo verso il campo sportivo, ndr), che segue la sequenza matematica di Fibonacci e i colori del giardino verticale, ai piedi del campo, che mostra l´iride umana». Il progetto è stato chiamato «Lumen» in onore dello stemma di Lumezzane che rispecchia il sole e le lame ed è esposto alla Triennale in via Alemagna. Ora si spera che il parco, frequentato solo da pochi intimi, diventi più vivace.Bresciaoggi 25/10/2012 - F.Zizzo

mercoledì 24 ottobre 2012

Industria in crisi La via da seguire è quella consortile

Aziende rimaste senza ordini e costrette a chiudere; operai in cassa integrazione e disoccupati e nessuna prospettiva positiva a breve tempo in un´area che fino a pochi anni fa era un fiore all´occhiello dell´industria manifatturiera. Il quadro di Lumezzane è stato riproposto ieri nella cornice del teatro «Odeon», in occasione del convegno allestito per parlare delle «Proposte per l´internazionalizzazione delle imprese della Valtrompia» organizzato dal Comune con la Camera di commercio nell´ambito del Patto di sistema per la crescita e il lavoro.
Oltre agli imprenditori, in realtà non troppo numerosi, arrivati in via Marconi, sono intervenuti l´assessore valgobbino alle Attività produttive Rosanna Saleri, il sindaco Silverio Vivenzi, il presidente della Camera di commercio Franco Bettoni, il docente di marketing Giuliano Noci, il direttore di Pro Brixia (che cura le missioni delle imprese bresciane all´estero) Massimo Ziletti e l´assessore allo Sviluppo della Comunità montana Mauro Bertelli.
Le novità in campo? Sul fronte del Patto di sistema, firmato lo scorso maggio dal Prefetto con Università di Brescia, Camera di commercio, comuni di Lumezzane, Concesio, Villa Carcina, Sarezzo e Gardone, Comunità montana e altri enti economici, sono stati attivati due tavoli di lavoro sull´occupazione, con possibili azioni di sostegno, e sulla formazione, per collegare scuola e università alle imprese. Ma l´unica soluzione per uscire dalla crisi, la peggiore degli ultimi 100 anni secondo Bettoni, sembra essere quella di presentarsi insieme tra imprese all´estero (Russia e Turchia i mercati più attraenti) e con nuove idee.
Un dato diffuso da Bettoni lo dice chiaramente: chi ha deciso di investire oltre i confini nazionali ha aumentato il fatturato del 7% rispetto al 2011; chi ha puntato sulla domanda interna è calato del 3%. Le imprese valligiane custodiscono i propri prodotti all´insegna di un personalismo sfrenato: una situazione che non aiuta nel mercato attuale, che cerca idee e innovazione. Le produzioni eccellenti, insomma, non bastano più: bisogna anche saper vendere. F.Z. bresciaoggi 24/10/12

martedì 23 ottobre 2012

Inquinatori del Gobbia: la caccia è a buon punto

Le immagini pubblicate nei giorni scorsi del torrente Gobbia nuovamente vittima di sversamenti industriali hanno ulteriormente scosso una popolazione esasperata per un disastro ambientale che si ripete da decenni. Per ore i residenti di via Turati, vicino al Crocevia di Sarezzo, hanno atteso un intervento che non è mai arrivato; ma in seguito alle segnalazioni ricevute dalle centraline installate lungo il corso d´acqua, i tecnici degli enti incaricati dei controlli hanno raggiunto direttamente la zona dalla quale è ripetutamente partito l´inquinamento.
«Lo scorso venerdì, col supporto garantito dai tecnici dell´ufficio Ambiente e dagli agenti della polizia locale, hanno raggiunto il posto il dirigente Arpa Sergio Resola e le guardie ecologiche della Comunità montana - spiega Andrea Capuzzi, assessore all´Ambiente di Lumezzane -. Grazie ai dati forniti dalle centraline e dai controlli nei diversi pozzetti abbiamo individuato nelle frazioni basse della Valgobbia il punto di origine del problema».
I tecnici e l´amministratore lumezzanese spiegano che le ricerche non sono semplici visto il percorso del torrente, ma che chi ha trasformato il Gobbia in un fiume rosso ha agito tra la località Pieve e Gazzolo. L´Arpa ha poi recuperato un campione di acqua per identificare gli inquinanti. Dagli uffici di via Monsuello fanno sapere poi che dall´inizio dell´anno sono stati fatti una cinquantina di controlli in diversi pozzetti, e che si sta facendo tutto il possibile per risalire agli inquinatori. L´Arpa ha già verbalizzato alcuni episodi ora al vaglio della magistratura, e segnala che in alcuni tratti del Gobbia la situazione è migliorata; ma rimane aperto il problema della schiuma, che invece sembra nascere nelle frazioni alte. M.BEN. bresciaoggi 23/10/12

Ambiente, il pubblico rilancia

I risultati ci sono già, e in compenso l´operazione prosegue attraverso importanti investimenti. Parliamo dei consistenti risultati della campagna per il risparmio energetico che il Comune di Lumezzane ha varato da qualche anno trasformando e riconvertendo gli edifici pubblici come le scuole, lo stadio comunale e il centro sportivo «Albatros» di Piatucco.
Finora la campagna per la riduzione di consumi ed emissioni ha visto la collocazione di pannelli fotovoltaici su numerosi istituti anche sociali, come la sede della Rsa «Le Rondini», e una serie di interventi di riqualificazione sugli stabili per evitare la dispersione del calore. Non a caso il Comune ha organizzato in passato anche per i progettisti e con la collaborazione dell´agenzia «CasaClima» di Trento alcuni seminari dedicati alle modalità per risparmiare energia intervenendo sul «cappotto» esterno degli stabili.
E adesso? Le prossime costruzioni che in ordine di tempo passeranno «sotto i ferri» sono quelle della scuola media «Serafino Gnutti» di San Sebastiano e quella del municipio. In entrambi i casi, nei giorni scorsi la giunta comunale ha approvato la delibera di indirizzo per gli interventi.
I progetti preliminari realizzati dall´Ufficio tecnico di via Monsuello erano stati approvati l´anno scorso e prevedono un investimento di 895 mila euro per sistemare il municipio e di 480 mila per la scuola. Proprio su questi capitoli nei mesi scorsi la Regione ha assegnato alla Valgobbia un contributo per i due stabili nell´ambito del bando per progettazione e realizzazione di interventi per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici. Si tratta di oltre 310 mila euro per rifare il municipio e di altri 156 mila per la «Gnutti».
Uno degli obiettivi della relazione programmatica per i prossimi due anni è rappresentato proprio dalla riduzione dei costi di gestione degli immobili e dal miglioramento della qualità dell´ambiente. Per affidare la gestione dell´energia e realizzare le opere nelle due strutture sarà indetta una gara rivolta ad almeno cinque aziende. Fabio Zizzo - Bresciaoggi 23/10/12

lunedì 22 ottobre 2012

Edilizia in ristagno? Riparte il Piano casa

Nel marzo scorso la Regione Lombardia ha approvato le nuove regole destinate ai comuni nel settore dell´ampliamento di edifici privati, alberghi e capannoni e case. Un intervento, lo ricordiamo, varato sulla base del decreto legge sullo sviluppo «inventato» per provare a rilanciare il settore dell´edilizia in forte crisi; ma anche col non secondario obiettivo di valorizzare il patrimonio urbanistico già esistente e di riqualificare così le aree urbane. In sostanza si è trattato del già noto «Piano casa» introdotto la prima volta nel 2009 e sviluppatosi con scarsi risultati fino all´aprile del 2011. Scarsi anche a Lumezzane dove, complice la crisi, nei due anni di operatività sono arrivate in Comune solo tre richieste di ampliamento: una conclusa e le altre in corso.
Il nuovo regime, con regole meno stringenti rispetto all´operazione precedente, è stato presentato sere fa in consiglio comunale dall´assessore all´Urbanistica Andrea Capuzzi. Escluse le zone del centro storico, negli altri settori della città si potrà intervenire grazie ai bonus volumetrici assicurati a chi interverrà anche sull´efficienza energetica degli edifici da sistemare.
In pratica, ampliare la propria abitazione (o il proprio edificio artigianale) inserendo strumenti utili a evitare la dispersione del calore e installando meccanismi di sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili sarà meno costoso grazie agli sgravi pubblici.
Nel nuovo piano sono ricompresi anche gli alloggi per le famiglie che si occupano di persone non autosufficienti, e in questi casi è possibile aumentare la volumetria residenziale fino a 100 metri cubi.
Adottando la legge regionale, poi, il Comune ha individuato anche tre ambiti nei quali possono essere ampliati capannoni ed edifici industriali. Si tratta della zona produttiva consolidata, quella di espansione e una totalmente produttiva nella quale le aziende possono ospitare anche le residenze dei dipendenti. In questi casi è previsto un bonus del 10% con la possibilità di allargare gli stabili fino a 500 metri quadrati. Non ci sarà, invece, un altro bonus del 5% per la «sostituzione» degli edifici, e in compenso il piano prevede pure spazi verdi e parcheggi.
«Non ci aspettiamo effetti miracolosi da questa operazione - commenta l´assessore Capuzzi -, ma ci sono alcune disposizioni interessanti, come il bonus sull´ampliamento delle case nelle quali vivono famiglie con persone non autosufficienti». I tempi? Le domande vanno presentate in Comune fino al 31 dicembre 2013.- bresciaoggi F.ZIZZO

Le Rondini in festa Una serata di premi apre la settimana

Una serata da tutto esaurito quella andata in scena sabato in apertura, a Lumezzane, della settimana di festa allestita dalla Fondazione «Le Rondini».
Tutto è iniziato nella cappella per la messa che segna sempre l´inizio dell´evento: i volontari dell´associazione «Le Rondini» hanno offerto al parroco don Luigi un chiave «per aprire i cuori» ed un sacchetto di sale per ricordargli il dovere evangelico di essere «il sale della terra». Poi ci si è spostati in teatro, per la consegna della «rondine d´oro» ai dipendenti con 15 anni di servizio e di un ricordo speciale a due neopensionate, alla presenza del presidente della Fondazione Massimo Bossini e del sindaco Silverio Vivenzi.
Consegnando i riconoscimenti, la direttrice Elena Valentini ha ricordato una per una le caratteristiche delle premiate con la rondine d´oro: Flauzia Panada (decisa, organizzatrice); Barbara Ferrari (calma, paziente); Zenia Negretti (positiva, dinamica); Maria Grazia Iacono( allegra, gioviale); Anna Medda (coccolosa, dolce); Silvia Antonini (preparatissima, delicata); Alessia Vivenzi (tenera, professionale); Barbara Seneci (discreta, riservata). E pure per le due neopensionate: Lucia Boventi (accogliente, attenta) e l´energica Silvia Raza. E.BERT.

Mercato contadino: è l´ora di Lumezzane

L´idea è quella di offrire ai consumatori prodotti dell´agricoltura bresciana, a chilometri zero, insomma, senza passare dalla «gabbia» della distribuzione che fa lievitare i prezzi e crescere le emissioni inquinanti per le necessità del trasporto. Si tratta del «mercato contadino» già sperimentato con successo in numerose realtà della provincia, e che si prepara a esordire anche a Lumezzane.
Le segnalazioni arrivate all´assessorato al Commercio e alle Attività produttive hanno spinto lo stesso ufficio a proporre l´operazione anche in Valgobbia. E qui il mercato agricolo sarà allestito, in versione di prova, nella piazza Giovanni Paolo II (ex area Teorema) a San Sebastiano almeno fino a gennaio nelle seconde domeniche del mese: si partirà l´11 novembre e si replicherà il 9 dicembre e il 13 gennaio dalle 8 alle 12.30.
A disposizione ci saranno fino a 15 posteggi solo bresciani, con un occhio di riguardo per i produttori lumezzanesi e valtrumplini. Sarà dicevamo un opportunità per acquistare a chilometri zero insalate, pomodori, cavolfiori, formaggi e altri prodotti alimentari del territorio senza spendere troppo. La gestione e l´organizzazione del mercato sarà affidata a una ditta di Castel Mella che si accollerà tutte le spese, facendosi carico anche di ricevere i canoni dei posteggiatori per l´occupazione della piazza da destinare poi al Comune.
«Questa iniziativa nasce anche per spiegare ai clienti cosa sta a capo della qualità dei prodotti e come si definisce il prezzo - spiega l´assessore Rosanna Saleri -, oltre che per offrire la possibilità, in tempi di ristrettezze, di acquistare buona merce a prezzi competitivi». Una location, quella di piazza Giovanni Paolo II, scelta anche per far rivivere una zona non molto frequentata. F.Z. bresciaoggi 21/10/12

Crisi, il «Patto di sistema» rispolvera il piano autostrada

La crisi non molla e le richieste di cassa integrazione non accennano a diminuire. Ma a sentire le amministrazioni locali c´è qualcosa che bolle in pentola per uscirne. Il 21 maggio scorso, in Prefettura a Brescia è stato firmato da Università degli studi, Comunità montana, Apindustria, Confederazione nazionale dell´artigianato, Associazione artigiani, Confesercenti, Consorzio armaioli italiani e associazioni dei commercianti (senza dimenticare la stessa Prefettura) il «Protocollo d´intesa per la realizzazione del Patto di sistema per la crescita e il lavoro in Valtrompia».
Di che si tratta? L´iniziativa vuole creare una cabina di regia affinché imprese, enti territoriali e associazioni produttive possano realizzare azioni di sviluppo per far ripartire l´economia locale, valutando anche nuovi progetti per rilanciare la produzione sul territorio. E oggi l´assessore alle Attività produttive di Villa Carcina, Claudio Marianini, ha voluto fare un punto della situazione.
«Gli emendamenti al documento strategico della Regione evidenziano alcuni aspetti ritenuti basilari per la crescita - illustra Marianini -. Le direttive regionali ci chiedono di prendere in considerazione l´inserimento di azioni a sostegno dei percorsi di riconversione industriale per rilanciare il settore manifatturiero, che in valle è l´ossatura portante. Si vuole poi favorire l´attivazione di percorsi di specializzazione post diploma per creare profili di alta specializzazione».
Eppure, tra le proposte è inserito come priorità lo sviluppo della rete viaria e ferroviaria, e si torna quindi a parlare della realizzazione del raccordo autostradale della Valtrompia. I tecnici che lavorano al Patto di sistema propongono però anche l´estensione della metropolitana da Brescia, e insieme l´ipotesi di realizzare un tunnel intervallivo che colleghi la Valtrompia con la Valcamonica.
Un piano, quest´ultimo, storicamente sostenuto dal sindaco di Lumezzane, Silverio Vivenzi, che lascia invece basito il consigliere di minoranza carcinese Valter Saresini: «A stento le amministrazioni riescono a provvedere all´illuminazione pubblica - commenta -, e parlare oggi di opere faraoniche potrebbe essere decisamente rischioso». Bresciaoggi - 21/10/12  Marco Ben

La crisi colpisce pure il sociale ma dal «Mosaico» si rilancia

I continui tagli dettati dalla crisi non rendono la vita facile alle realtà del sociale; ma la cooperativa «Il Mosaico» di Lumezzane fa il possibile per dare continuità al lavoro svolto finora. E oggi alle 16 inaugurerà la nuova sede di via Montini 151, ristrutturata grazie anche al contributo della Fondazione della Comunità bresciana.
I locali, concessi dall´amministrazione comunale, sono stati confiscati alla criminalità organizzata e messi a disposizione di una realtà del territorio. E l´attuazione di iniziative di utilità sociale in questo contesto è quindi un valore aggiunto per la coop e per l´intera comunità. La sede dispone di spazi che, oltre alla gestione dell´attività amministrativa, permettono le riunioni delle équipe e l´accoglienza degli utenti dei servizi. Inoltre, qui sarà possibile potenziare la capacità d´intervento del Mosaico con l´apertura di uno studio adibito a consulenza e psicoterapia, e di una sala riunioni a disposizione dei gruppi della Consulta permanente del sociale del Comune.
Questa realtà è nata in Valgobbia nel 1991 per rispondere inizialmente alle esigenze create dal fenomeno migratorio che in quegli anni iniziava a interessare il territorio. Le attività della coop sono poi cresciute con il tempo e offrono oggi molti servizi che prestano particolare attenzione alle fasce più deboli. Tra le aree d´intervento troviamo la sezione «Minori, giovani e famiglie», che lavora attraverso i centri di aggregazione giovanile, i progetti educativi e animativi, il servizio educativo domiciliare, i laboratori educativi nella scuola, la formazione, la consulenza e la psicoterapia.
C´è poi la storica area «Immigrazione» con un servizio di ascolto, l´housing sociale, il counseling interculturale, l´etnoclinica e l´accoglienza per i richiedenti asilo politico. Le proposte comprendono anche progetti di educazione interculturale, animazione, letture teatralizzate in doppia lingua, percorsi d´integrazione, formazione e consulenza.
Alla giornata inaugurale di oggi interverranno anche il sindaco Silverio Vivenzi e Fausto Pasotti, assessore ai Servizi sociali. M.BEN. bresciaoggi 20/10/12

Torna il veleno del venerdì Il Gobbia è ancora rosso

Ci risiamo. Ieri nel tardo pomeriggio, puntualmente come ormai avviene da alcuni venerdì, il Gobbia è stato nuovamente avvelenato (e colorato) dall´ennesimo scarico abusivo. Attorno alle 18, rispettando quasi una «consuetudine», lungo il tratto del torrente che scende dalla località Valle di Lumezzane verso Sarezzo l´acqua si è nuovamente colorata di rosso, esattamente come una settimana fa.
E questa volta, in aggiunta all´enigmatico colore si è presentata anche la schiuma: altro fenomeno non nuovo per quest´asta fluviale che giorno dopo giorno viene privata della sua naturale dignità. Testimoni della triste vicenda sono stati i soliti residenti di via Turati, nelle vicinanze del Crocevia, che ormai da settimane denunciano alle autorità questi episodi, frutto del totale disinteresse di alcuni ignoti nei confronti dell´ambiente.
I cittadini del quartiere, che vivono a pochi metri dal Gobbia, sono esausti per una situazione che si protrae da anni, e per il quarto venerdì consecutivo hanno dovuto assistere indignati all´illegalità. Numerose le segnalazioni arrivate da chi nel tardo pomeriggio stava camminando lungo la pista ciclopedonale che da Sarezzo scende verso Villa Carcina. Molte persone si sono fermate a guardare attonite quello che sembrava un fiume di sangue che si mescolava con l´acqua, apparentemente limpida, in arrivo dall´alta valle.
Nel tardo pomeriggio sono stati chiamati i carabinieri, i quali avrebbero a loro volta informato l´Arpa. Ma a tarda sera la situazione era ancora invariata. M.BEN. - bresciaoggi 20/10/2012


Attentato alle guardie Wwf manomessi i freni dell´auto

Tagliare i tubi dell´impianto frenante di un´autovettura significa trasformarla in uno strumento potenzialmente mortale. Ed è stata sfiorata la tragedia giovedì a Lumezzane, dove alcune guardie volontarie del Wwf che stavano effettuando un servizio antibracconaggio, in località Prati Comuni, hanno rischiato veramente grosso. Dopo aver individuato un capannista che cacciava usando fringuelli e peppole come richiami (entrambe le specie sono protette), e che aveva abbattuto 7 fringuelli utilizzando anche un richiamo elettroacustico vietato, gli agenti sono tornati all´auto di servizio ridiscendendo dal passo del Cavallo. E alla prima curva hanno dovuto usare il freno a mano e affrontare un pericoloso testa-coda per non finire in un precipizio. Solo a quel punto hanno potuto verificare che mentre si spostavano sul territorio valgobbino qualcuno aveva fatto a pezzi l´impianto idraulico dei freni mettendolo fuori uso.
È stata l´imprevedibile conclusione da brivido di una giornata di attività grazie alla quale i cacciatori denunciati per vari illeciti nel solo mese di ottobre dagli operatori del Wwf sono saliti a 13: un elenco che comprende l´uccisione di specie protette e l´uso di richiami elettromagnetici; e del quale fanno parte oltre 100 capi di selvaggina poi sequestrati dalla polizia provinciale, dalla forestale, dai carabinieri e dalla polizia dopo la richiesta di intervento dei volontari.
«Questo episodio è di una gravità inaudita - commenta il coordinatore lombardo delle guardie Wwf Antonio delle Monache -: chi ha manomesso i freni voleva chiaramente uccidere i volontari. Esistono zone franche nel Bresciano nelle quali i bracconieri fanno quello che vogliono, ma non ci lasceremo intimorire. Speriamo che questo episodio faccia riflettere le associazioni venatorie: prendano le distanze dal bracconaggio e abbandonino le accuse strumentali alla vigilanza venatoria».
Vigilanza che si estende anche ai bresciani in trasferta: negli ultimi giorni, sempre le guardie del Wwf hanno denunciato per reati vari sette cacciatori «nostrani» all´opera in provincia di Pavia.-
bresciaoggi 20/10/2012

venerdì 19 ottobre 2012

Scuole sicure I nonni vigili hanno bisogno di volontari

È uno dei tanti esempi positivi e preziosi di terza età attiva che opera anche in Valgobbia. Parliamo dell´associazione «Nonni vigili», al lavoro in quel di Lumezzane dal 2002. Una realtà che tra i vari servizi offerti alla cittadinanza si occupa soprattutto della vigilanza sulla sicurezza dei ragazzini all´entrata e all´uscita dalle scuole del territorio.
Considerando le dimensioni della popolazione anziana si protrebbe pensare che non esistano problemi di organico, ma in realtà oggi il gruppo è in cerca di nuovi associati: il problema è rappresentato dal ritiro di due volontari, a causa del quale verrà meno il servizio di controllo negli orari di punta del lunedì davanti alla scuola «Caduti per la Patria» di Piatucco.
Considerato anche le continue richieste d´intervento provenienti in particolare dalle scuole di Rossaghe, Faidana e San Sebastiano, servono nuovi volontari per garantire l´operato durante tutto l´anno scolastico. La figura del Nonno vigile è molto apprezzata dai bambini, i quali hanno instaurato un rapporto quasi familiare con i volontari, ma anche genitori, docenti e i responsabili degli istituti scolastici apprezzano il lavoro svolto. Gli interessati a impegnarsi con l´associazione possono comporre il numero 338 7546820. M.BEN.

giovedì 18 ottobre 2012

I veleni spariranno dalla Galcro La «vasca killer» va bonificata

Procedono sotto lo sguardo attento del Pm le operazioni di bonifica nella «Galcro» di Villa Carcina, colpevole di aver sversato agenti inquinanti nel fiume Mella.
L´episodio risale alla primavera scorsa quando a causa di cianuri presenti nell´acqua del fiume morirono migliaia di pesci. Da quel momento partirono le indagini nei confronti delle aziende di cromatura e nichelatura poste sul fiume e gli accertamenti alla «Galcro» portarono preoccupanti risultati. Il piccolo insediamento industriale, controllato con attenzione dalla Polizia Provinciale, presentava una vasca non autorizzata che scaricava i reflui velenosi direttamente nel corso del fiume.
LE INDAGINI EFFETTUATE dall´Arpa e dalle forze dell´ordine hanno riscontrato nella vasca incriminata residui di sostanza velenose identiche a quelle analizzate nell´acqua e nelle carcasse dei pesci. L´azienda di cromatura e nichelatura, che per l´attività svolta utilizza pericolose sostanze chimiche per i trattamenti galvanici, non era nemmeno in regola con la documentazione comprovante il corretto smaltimento dei veleni, è stata messa sotto sequestro preventivo dalla magistratura, poi dissequestrata per permettere alla proprietà di svolgere le dovute operazioni di bonifica.
«I liquami pericolosi presenti nella vasca incriminata verranno prelevati da un´impresa che si occuperà dello smaltimento - spiega il sindaco Gianmaria Giraudini -. L´azienda rimarrà comunque chiusa fino a che la vasca non sarà messa in sicurezza. Naturalmente non sarà possibile la riapertura se non verrà garantito un completo risanamento degli impianti produttivi, certificato dagli enti competenti».
Giraudini assicura che le operazione vengono sorvegliate in modo costante dagli agenti della Polizia Provinciale con il sostegno di colleghi del comando locale. Il Pm, come dicevamo, è determinato a far sì che tutta la vicenda si possa concludere senza ulteriori rischi per l´ambiente.
QUESTI RISULTATI sono merito di operazioni investigative promosse dagli agenti della Polizia Provinciale, che in seguito alla moria di pesci della primavera scorsa hanno setacciato il corso del fiume individuando la causa del disastro ambientale.Marco Ben. Bresciaoggi

mercoledì 17 ottobre 2012

Inquinanti nel Gobbia un disastro senza fine

La triste storia dell´inquinamento del Gobbia calca le scene ormai da decenni, ma mentre le amministrazioni locali si dicono impegnate a risolvere la questione, la popolazione esasperata denuncia lo scarso interesse da parte degli enti preposti, Comune compreso.
Anche nelle ultime settimane la Valgobbia ha potuto «vantare» nuovi sversamenti abusivi: lo scorso mese la schiuma lungo il corso d´acqua superava il metro di altezza, poi c´è stato il caso di venerdì, che ha visto insorgere la comunità saretina a causa dell´acqua color rosso mattone. L´ultimo episodio risale a ieri mattina, quando alcuni passanti hanno segnalato la presenza di altra schiuma sotto il ponte di via Levante nella frazione di Sant´Apollonio. 
«Anche oggi il Gobbia ha sfoggiato 1000 colori acrilici - si leggeva ieri sulla pagina del gruppo facebook Generazione lumezzanese -; noi possiamo protestare, controllare, segnalare, indignarci, ma più di tanto non possiamo fare. Ma le nostre amministrazioni, che hanno preso accordi con l´Arpa e spendono soldi per mobilitare i tecnici e gli agenti della pulizia locale per i controlli, non sono ancora stufe di farsi prendere per i fondelli dai soliti furbi che non si interessano dell´ambiente e della salute dei cittadini?». 
Insomma, se per strada regna lo sconforto di chi ormai da anni segnala queste vicende senza risultato, in rete vince ancora la rabbia delle nuove (ma non solo) generazioni che suggeriscono anche iniziative provocatorie. C´è chi propone di bloccare la strada sul ponte per la zona industriale, ma anche chi ricorda che le piccole imprese che lavorano alla luce del giorno sul ciglio della strada devono rispettare le leggi, altrimenti i controlli non tardano ad arrivare.  Bresciaoggi -


Marco Benasseni

martedì 16 ottobre 2012

Il volontariato cerca energie fresche Parte la selezione

Il valore del volontariato è un tema particolarmente caro alla popolazione lumezzanese, le numerose associazioni sul territorio da sempre sono attive per aiutare la cittadinanza su vari fronti, ma con il passare del tempo è emersa la necessita di rimescolare i direttivi coinvolgendo le nuove generazioni.
Su questa riflessione si basa l´iniziativa proposta dalla Consulta permanente del sociale che, grazie al bando lanciato sul territorio dal Csv (Centro servizi volontariato), dal Comitato gestione fondi speciali in partnership con la Fondazione Cariplo, ha ideato il progetto «2+2 cinque» che intende mettere in rete le realtà del volontariato locale per rispondere in maniera efficace ai bisogni della popolazione. Per raggiungere l´obiettivo, come dicevamo, è necessario coinvolgere 25 giovani dai 18 ai 30 anni, che vogliano sperimentare per la prima volta il mondo del volontariato.
Il ricambio generazionale, secondo le 52 associazioni che parteciperanno all´iniziativa, dovrà essere il motore che garantirà continuità ai gruppi del territorio, i giovani che si avvicinano per la prima volta a questa realtà dovranno portare, oltre all´esperienza personale, nuove idee. Il titolo del progetto si basa infatti sulla convinzione che l´addizione delle due parti, faccia in realtà qualcosa in più della somma della singole.
Come si svilupperà l´iniziativa? Da metà novembre rappresentanti di Croce bianca, Gaim, Delfino, Caritas e della Consulta sociale, faranno da traino a tutti gli altri sodalizi partecipando ad una formazione utile ai veterani che dovranno accogliere le nuove reclute. Parallelamente ci sarà un percorso per il gruppo giovani che dovranno apprendere le metodologie necessarie per dialogare con il gruppo anziani, introducendo idee fresche.
Seguiranno alcuni incontri di mediazione tra le parti che porterà i candidati a inserirsi in maniera attiva nei direttivi dei sodalizi. Gli istituti superiori riconosceranno ai partecipanti dei crediti formativi. Per aderire è possibile compilare il modulo collegandosi a www.consultasociale.lumezzane.bs.it/duepiuduecinque_volontariato.php.M.B.

lunedì 15 ottobre 2012

Una pastorale libera: il messaggio di don Italo

Don Italo Lombardi, parrocco di Fontana dal 2002, si è trasferito a Collio di Vobarno nei giorni scorsi, per godersi il meritato riposo dopo tanti anni di servizio. Nato a Bagnolo Mella il 30 maggio del 1940, ha sempre professato una pastorale libera, una catechesi nuova, basata sull´idea di un Cristo venuto per salvare tutti, che non ha mai voluto imporre niente a nessuno. Si è contraddistinto per la grande attenzione nei confronti dei giovani e dell´oratorio e, nei suoi 10 anni alla guida della comunità di Fontana, ha avuto il piacere di vedere un ragazzo del paese, oggi don Paolo Corsetti, diventare sacerdote. M.BEN.

Nuovo look internazionale per il tennis in Valgobbia

Campi da tennis stile «Us Open» per il centro «Albatros» di Lumezzane Gombaiolo, in via X Giornate, che ieri sono stati inaugurati alla presenza delle autorità. Si tratta di un importante «lifting» per la struttura, che dopo dieci anni, da quando è stato aperto il complesso con annessi calcetto e bocciodromo, ha avuto bisogno di una manutenzione straordinaria per rifare i due campi usurati. L´ultimo intervento risale proprio al 2001: i campi ieri sono stati aperti con un manto identico a quello usato nel torneo americano, in resina sintetica. Il costo totale dell´opera è di 25 mila euro.
Al taglio del nastro sono intervenuti il sindaco Silverio Vivenzi, l´assessore allo Sport Lucio Facchinetti e il resto della Giunta. Poi la presidente del Tennis Club valgobbino Nerina Bugatti con il direttivo, quello dell´Unione delle associazioni locali Elio Pasetti, le ragazze militanti in serie B, i ragazzi disabili della Cvl, che frequentano i corsi, il responsabile delle giovanili Ferruccio Valle e il presidente degli arbitri Aldo Baldo. Presente anche Marco Becchetti, a nome del principale sponsor che sostiene il team. F.ZIZ.

venerdì 12 ottobre 2012

Prima uscita per i campi da tennis dell´Albatros

A un mese dell´imprevisto rinvio dovuto alle operazioni di posa dei nuovi manti in resina, domani, alle 17, si alzerà il sipario sui nuovi campi da tennis del centro sportivo «Albatros», in via X Giornate a Lumezzane Gombaiolo.
GLI INTERVENTI di manutenzione e rifacimento, che sono stati fatti durante l´estate, si sono resi necessari per l´usura dovuta al tempo: le ultime operazioni risalivano ormai al 2001, quando ci fu la posa del manto dei campi.
Per un investimento di 20mila euro (che saranno a carico dell´azienda speciale Albatros partecipata dal Comune) sono stati rifatti completamente i fondi in resina con i nuovi terreni da gioco identici a quelli usati durante l´ultima edizione degli Us Open, uno dei tornei più importanti al mondo.
In calendario c´erano anche altre opere complementari riguardanti gli scarichi, i pozzetti, i canali di scolo, i serramenti, le porte e le condutture. Insomma, un restyling in piena regola. Grazie agli ultimi lavori fatti, il movimento della pallina sul campo sarà più lineare e confortevole per gli atleti che giocheranno: sia i ragazzi del Tennis Club Lumezzane che i clienti abituati a fare partite tra amici. Alla cerimonia di inaugurazione, oltre alle autorità comunali, ci saranno il presidente del Tennis Club Nerina Bugatti e il direttivo.F.Z.

giovedì 11 ottobre 2012

La pista del ghiaccio farà spazio al centro dei volontari del soccorso

La Croce Bianca punta su qualità e formazione. Nei primi giorni del 2013 sarà pronto il nuovo centro: 700 metri quadri tra aule di pratica e sala conferenze. La formazione continua degli istruttori e militi del gruppo addetto alle emergenze è il fiore all´occhiello della Croce Bianca di Lumezzane che ha presentato il nuovo stabile dove si svolgeranno le attività. A illustrarlo, nella sede di via Madre Lucia Seneci, c´erano il presidente Valeriano Gobbi, la sua vice Giovanna Rossetti, il comandante Adriano Vivenzi e il consigliere Mattia Martinotti. Il sodalizio, infatti, sta creando un nuovo spazio al secondo piano dello stabile davanti all´associazione: settecento metri quadri acquistati ad Antonio Tassone, il proprietario, e negli ultimi due anni usati per la pista di pattinaggio su ghiaccio invernale.
L´investimento, che sarà realizzato tramite un mutuo in una banca locale, è di circa 1 milione di euro, dai quali vanno tolti i 210 mila - per il 5 per mille - non ancora arrivati dallo Stato, le fatture per i servizi del 118 e la vendita di un appartamento a Sarezzo concesso in eredità alla Croce Bianca. In sostanza, l´operazione si aggira intorno ai 700 mila euro, per allestire una sala convegni da oltre 140 posti aperta anche alle associazioni locali che vorranno fare riunioni e assemblee, sei aule formative attrezzate, una sala d´attesa e l´autorimessa da 300 metri quadrati per i mezzi di soccorso, con un deposito per i presidi sanitari che la Croce Bianca concede gratuitamente a chi ne ha bisogno. I cantieri sono stati aperti in questi giorni e secondo il programma dovrebbero finire nei primi giorni di gennaio, in tempo per il nuovo corso che coinvolgerà i 6 istruttori e 29 formatori. È tramontata, quindi, l´ipotesi precedente di ampliare la propria sede come l´associazione aveva richiesto al Comune: la difficoltà dei lavori e i possibili imprevisti avrebbero alzato i costi e in più serviva uno spazio adatto a ospitare almeno 50 persone, che ogni giorno sono coinvolte tra emergenze e formazione. Per forza di cose la pista di pattinaggio per i valgobbini, e per gli altri, quest´anno non ci sarà. L´iniziativa, però, come ha confermato il presidente Valeriano Gobbi, potrebbe essere riproposta nei prossimi anni. F.ZIZ.-bresciaoggi-

L´azienda regionale dice «no» alla centrale 118 in Valgobbia

È stata rifiutata la proposta di allestire la centrale operativa del 118 a Lumezzane, in via Madre Lucia Seneci. La decisione di spostare tutto a Bergamo è infatti irrevocabile.
Mentre proseguono i lavori per il nuovo centro di formazione della Croce Bianca valgobbina (di cui si parla nel box a lato), il sodalizio lumezzanese si è occupato della sorte della centrale operativa del 118 di Brescia.
L´AZIENDA REGIONALE per le emergenze e urgenze (Areu), infatti, nell´ambito della riorganizzazione del sistema sanitario lombardo, ha deciso da tempo di accorparla a quella di Bergamo. E per evitare il tanto contestato trasferimento, criticato a più livelli, la Croce Bianca valgobbina il 13 settembre scorso aveva inoltrato una candidatura ufficiale per ospitare la centrale nello stesso stabile dove sarà allestito il centro di formazione.
Uno spazio di 500 metri quadrati, oltre i 700 già occupati, dove mettere la sala operativa, i centralinisti e un´area per l´elisoccorso. La proposta, però, è stata cassata. «Ci hanno detto che la decisione di spostare tutto a Bergamo è ormai stata presa ed è irrevocabile - ha detto amaramente il presidente Valeriano Gobbi - ma aspettiamo una risposta dei politici a tutti i livelli, ai quali abbiamo elencato tutti particolari della nostra idea».
La richiesta, infatti, ha raggiunto anche il presidente della Regione Roberto Formigoni, la Provincia e il Comune di Lumezzane: il fine è quello di evitare il trasloco delle attività. «In tempi in cui le amministrazioni pubbliche sono costrette a tagliare i servizi per mancanza di fondi - ha commentato - noi diamo la disponibilità di spazi gratuiti per mantenere sul posto il coordinamento delle emergenze. La centrale operativa di Brescia è la più grande in Lombardia, solo dopo quella di Milano e spostarla a Bergamo vorrebbe dire rendere più complesso il soccorso per un bacino di un milione e duecentomila abitanti. Di solito sono i più piccoli a essere accorpati nei grandi: pensare a Brescia, una delle sei Province che esisterà anche dopo il riordino, senza centrale del 118, è assurdo».
E SULLA POSSIBILITÀ che il numero unico 112 possa compensare la mancanza della centrale operativa, lo stesso presidente è perentorio. «È solo un call center che smisterà le chiamate ai vari corpi di sicurezza e salute - ha detto - senza alcuna conoscenza del territorio o possibilità di assistere subito chi chiama». F.Zizzo - bresciaoggi -

Arriva il buio di Stato, sindaci perplessi

Spegnete la luce, la bolletta energetica ringrazia. Il suggerimento contenuto nella proposta della Legge di stabilità 2013 di tagliare i consumi di energia elettrica destinata alla pubblica illuminazione pigiando sull´interruttore, ha incuriosito gli addetti ai lavori che si sono precipitati a far di conto sul valore economico dell´operazione.
Di certo, il tema occupa già da tempo un posto di rilievo nell´agenda dei sindaci che valutano la proposta con interesse, qualcuno addirittura rivendicando una sorta di primogenitura. Come il sindaco di Lumezzane Silverio Vivenzi: «Avevo già pensato a ridurre l´illuminazione in alcune zone del paese, soprattutto dopo aver ricevuto l´ultima bolletta, dell´importo di 100mila euro». Vivenzi ricorda che il suo Comune spende circa 300mila euro l´anno e riuscire a risparmiare un dieci per cento singificherebbe dirottarlo su altri servizi e accantona anche l´obiezione della sicurezza, cavallo di battaglia del suo partito, la Lega: «Anche con la luce non riusciamo a eliminare certi problemi, allora procediamo con lo spegnimento in alcune zone del paese, magari durante i giorni infrasettimanali, lasciando acceso nel fine settimana». Alle porte della città, Stefano Retali, sindaco di Concesio valuta l´idea «draconiana, mi ricorda tanto l´austerity degli anni 70, un palo illuminato e l´altro no».
Anche la bolletta di Concesio è rilevante, 200mila euro di spesa per 2200 punti luce e ciò basta a sollecitare una riflessione, concorda il sindaco, sulla convenzione in essere con Enel (la società è presente in 159 Comuni con 95mila punti luce).
«Stiamo approfondendo il problema perchè in questo periodo siamo tutti chiamati a dare il nostro contributo per ridurre la spesa. Ma la soluzione non è spegnere, semmai investire nelle tecnologie e migliorare l´efficienza energetica». Solo che servono i soldi, tanti, e così il cane si morde la coda. In Val Camonica, il sindaco di Breno Sandro Farisoglio sibila: «Non abbiamo certo lampioni dove non servono, si taglino altre spese per risparmiare. La nostra illuminazione risponde alle esigenze della comunità e anche a esigenze turistiche: il castello di Breno è illuminato a giorno, impensabile spegnere tutto, se siamo giunti a questo punto noi che in valle abbiamo le centrali per la produzione di energia elettrica.....».
«La vedo difficile - commenta da parte sua Patrizia Avanzini, sindaco di Padenghe - anche perchè sono gli stessi cittadini a chiamarci non appena si spegne una lampada. Pensi che noi abbiamo un parco che gli abitanti non frequentano perchè non è illuminato; credo che dovremo invece programmare interventi in grado di ridurre i consumi, come l´impiego di lampade led o altre tecnologie, la soluzione del coprifuoco mi sembra improbabile».
«Condivido un uso razionale delle risorse che preveda anche l´ipotesi dello spegnimento». Senza se e senza l´adesione alla proposta governativa di Gianni Desenzani, sindaco di Carpenedolo che cita l´esempio della zone industriali sempre illuminate a giorno: «Lì possiamo intervenire, certo anche tenendo presenti le quesitoni di sicurezza. Si tratta di giungere ad un compromesso tra le diverse esigenze per ridurre le spese». A testimoninaza dell´impegno per ridurre i costi, il primo cittadino ricorda il piano regolatore dell´illuminazione che prevede un milione di euro di investimenti. A Palazzolo il neo-sindaco Gabriele Zanni è perplesso: «Ci sono zone in cui l´illuminazione è necessaria per la sicurezza dei cittadini. Credo che per risparmiare si debbano percorrere altre strade, che passano attraverso gli investimenti, ma i Comuni di soldi in questo periodo non ne hanno e quindi...».
E Michele Gussago, Gardone Vt: «Ci sono certo delle strade che non sono di grande frequenza e quindi si può pensare di agire. All´interno degli edifici scolastici il Comune ha già realizzato dei risparmi, ma per le strade non è altrettanto facile».

William Geroldi (bresciaoggi)

mercoledì 10 ottobre 2012

Lumezzane Piero de Hbörhèl, l’organista umorista

LUMEZZANE Piero de Hbörhèl, ovve-
ro, Pietro Pedrini, figura amabile a S. Se-
bastiano. Nasce nel 1893 e per 85 anni
attraversa più di tre quarti di secolo XX.
L’arguzia, l’amicizia, la musica, l’indu-
stria avviata, dodici figli (settefemmine),
50 anni nella banda, organista della vec-
chia chiesa di S. Sebastiano...unavitade-
bordante nella Lumezzane acida di po-
vertà per tre quarti di Novecento.
Dueguerre mondiali,manfrinecoloniali
in Africa,masalvava l’ironia, la pazienza
e l’idea che ogni giorno è dono. Fatto ec-
cezionale, Piero studia pianoforte col
maestro Bihì (Bossini) in Via Calzaveglia
in città: a piedi fino a Crocevia, poi il
tram.
Nella banda suonava il clarino, finché
non arrivò il primo saxofono che Piero
custodiva gelosamente dietro un casset-
tone. Un giorno un topolino s’infila nel-
lo strumento ed i figli Giovanni e Rober-
toloammaccanoabastonatesenzascal-
fire l’imprendibile ratto. Piero Hbörhèl
avevaereditato ilsoprannome(volendo-
lo piegarea tutti i costi all’Italiano, fareb-
be Borsello...) dal nonno che, si dice,
avesse voce alla Del Monaco.
Cantareera il divertimentosommoaLu-
mezzane.I Pedriniavevanotutti bellavo-
ce, tanto che Roberto sarà eccellente ba-
ritono, poi sacrificato all’industria di fa-
miglia.
Non per nulla era fiorito il detto: «Chi
che òl dei hói i naghe dei Mocéi, chi che
öl le uh i naghe dei Hbörhéi» (chi vuole
soldi vada dai Mocéi - ai tempi notoria-
mente ben forniti - chi vuole voci vada
dai Hbörhéi).
Piero era organista della chiesa vecchia,
mansione poi passata al figlio Giuseppe.
Nel 1942, col primogenito Gepe si mette
in proprio: produce spolette per bombe,
grazie ad una macchinetta fornita da
Umberto Gnutti, dei Pèhte. S’avvia così
quella che diventerà l’industria Pedrini
dei piccoli casalinghi oltre che dei cerchi
in lega. Infiniti gli aneddoti legati a Hbö
rhèl.
Uno per tutti: un giorno, l’amico Guido
Bossini, imprenditore, lo sollecita in
quel di Pieve per esaminare un cane che
vuolefarsuo. IduechilometridaS.Seba-
stiano prestovintiapassi lunghiedecco-
li davanti al cane.
Guido, lo palpa, lo stiracchia... l’annusa
muso a muso, è perplesso: «Mah, ha le
zampe corte, la coda troppo lunga, le
orecchie mosce...». Piero, impaziente:
«Tööh (inconfondibile richiamo lumez-
zanese) guarda che deve abbaiare, mica
deve suonare l’organo».
Ecco un’altra storia bella della gente di
Lumezzane che, certamente, brillava
per umorismo.
Egidio Bonomi

lunedì 8 ottobre 2012

In un corso i segreti di Photoshop e delle foto digitali

LUMEZZANE Sono
aperte le iscrizioni per il
corso base di fotografia
digitale con utilizzo del
programma photoshop.
Promosso dal photoclub
Lumezzane, presieduto da
Maurizio Capra, in
collaborazione con
l'assessorato alla Cultura
e il suo braccio operativo,
la biblioteca civica «Felice
Saleri». Il corso, tenuto
dal fotografo
professionista Gianfranco
Ferri, inizierà mercoledì
24 ottobre e proseguirà
per altri cinque mercoledì
sempre con inizio alle
20.30. Sede dei corsi è
l’agenzia formativa «Don
Angelo Tedoldi» a
Premiano. Il corso, con
numero chiuso a 15 posti,
costa 65 euro, da versare
in biblioteca. «Dalla sua
istituzione il corso di
fotografia nelle sue
diverse forme ha sempre
riscosso grande successo -
spiega l’assessore
Facchinetti -. Questa la
ragione della sua
riproposizione».
a. sen.

Cure dal volto umano L´Ant ha messo radici

Da qualche tempo il preziosissimo servizio offerto, a cavallo tra medicina e umanità pura, ha trovato una nuova casa a Lumezzane. E a qualche mese dalla piena operatività vale la pena di fare un primo bilancio del nuovo corso valligiano dell´«Ant», l´associazione che assiste a domicilio i malati di tumore e le rispettive famiglie, offrendo a titolo gratuito un´équipe sanitaria formata da medici e psicologi disponibili 24 ore su 24, 365 giorni l´anno.
Dal 2006 ad oggi, l´attività sociosanitaria dei volontari nella zona della Valtrompia ha garantito assistenza a 283 pazienti oncologici: a Lumezzane se ne contano 124 e nell´ultimo anno sono entrate nell´orbita dell´assistenza 21 persone. A Concesio i pazienti seguiti a domicilio sono ben 50, a Sarezzo 40 (12 negli ultimi 12 mesi), a Gardone sono state assistite 31 persone, 31 a Villa Carcina e solo 7 a Marcheno perchè qui l´attività è iniziata solamente nel 2010.
«Dall´inaugurazione della nuova sede ad oggi non c´è stato un forte incremento - commenta Roberto Danesi, coordinatore dei volontari -. Ci sono stati solo 9 assistiti per tutta la zona, e questo è dovuto sia al fatto che l´Ant è già molto conosciuta sul territorio valtrumplino, sia all´ovvia assenza di regolarità nell´arrivo di pazienti in fase terminale per qualsiasi comune».
Numeri a parte, la fondazione sottolinea che grazie ai tre locali concessi in uso gratuito dall´Amministrazione comunale, lo staff può oggi sfruttare la sede di via Mazzini (ex Croce Bianca) come punto logistico per l´équipe sociosanitaria. Operano nella zona della Valtrompia un medico e un´infermiera che fanno parte della struttura sanitaria dell´Ospedale domiciliare oncologico di Brescia, composta da altri 7 medici, 4 infermiere e una psicologa.
La ristrutturazione della nuova sede è avvenuta grazie al contributo straordinario dei volontari, mentre i commercianti del paese e gli amici della delegazione si sono adoperati per fornire materiali necessari a renderla accogliente e funzionale. In questi anni l´Ant ha potuto contare anche sul sostegno della Comunità montana della Valtrompia, che nel 2011 ha promosso la canditura della Delegazione Ant di Brescia al bando indetto dalla Fondazione della Comunità bresciana per premiare gli enti che nel tempo si sono distinti per aver portato avanti progetti solidali nel territorio valligiano.
Oltre al coordinatore di zona Roberto Danesi, l´associazione può contare sull´impegno di Vera Facchinetti, Francesca Cappelletti e di altri volontari, affiancati nelle varie iniziative di raccolta fondi anche dai gruppi bersaglieri e dagli alpini di Lumezzane e dalle parrocchie locali.
Infine, parlando dei prossimi appuntamenti, la Fondazione Ant sarà presente nelle piazze della Valtrompia per dare vita ad una nuova edizione della campagna di raccolta fondi «I Ciclamini della solidarietà». Succederà nei fine settimana di ottobre, e l´organizzazione umanitaria (che vive appunto di donazioni) offrirà piante di ciclamino in cambio di un´offerta. M.Ben (bresciaoggi)

venerdì 5 ottobre 2012

Sole, Luna e stelle dalla città alla Valtrompia

Una lunga sei giorni di nuovi appuntamenti è stata programmata dall’Unione astrofili bresciani all’interno dell’iniziativa “La scienza per tutti”, con l’astronomia a far da filo conduttore.
 
La nascita dell'universo in Castello
Venerdì 5 ottobre, ore 21, Castello di Brescia: in programma una conversazione divulgativa avente per titolo “La nascita dell’Universo”. Al termine seguiranno le osservazioni con i telescopi dedicate ai principali astri del mese. La serata è a cura degli astrofili bresciani. Gli organizzatori raccomandano ai visitatori di arrivare puntuali davanti al portale di ingresso del Castello. Per altre informazioni: www.castellodibrescia.org
 
Alla scoperta del Sole
Domenica 7 ottobre, ore 14.30, Castello di Brescia: la Specola cidnea sarà aperta al pubblico dalle ore 14.30. Avranno luogo le osservazioni del sole con il telescopio. L’iniziativa è destinata in particolare alle famiglie. Sono previste anche delle attività ludiche per i bambini e la possibilità di scattare la foto ricordo con la tuta da astronauta. L’incontro è a cura dell’Unione Astrofili Bresciani. Per ulteriori informazioni: www.museogiovanissimi.it
 
Lo spettacolo del planetario
Domenica 7 ottobre, ore 16, Planetario di Lumezzane: “Lo spettacolo del planetario” è il titolo della proiezione in programma nella sala astronomica di via Mazzini 92 a Lumezzane. Verrà rappresentato su una grande cupola il cielo stellato di queste notti. L’ingresso è gratuito. Si raccomanda la puntualità. Per ulteriori informazioni: www.museodellecostellazioni.it.
 
Ultima lezione del corso di micologia
Martedì 9 ottobre, ore 20.30, Museo di scienze naturali di Brescia (via Ozanam 4): si conclude il corso divulgativo di “Introduzione allo studio dei funghi” con la lezione sulla commestibilità e la tossicità dei funghi. L’iniziativa è a cura del Circolo micologico “G. Carini” (tel. 030/395286, 030 30 26 06).
 
La magia delle pietre
Mercoledì 10 ottobre, ore 20.45, Museo di scienze naturali di Brescia: in programma una conversazione dal titolo “La magia delle pietre”. Il  relatore è il dott. Giovanni Corsetti. La serata è a cura di Asteria (info: tel. 030 293474).
 
La signora della Luna
Giovedì 11 ottobre, ore 21, Museo di scienze naturali di Brescia: avrà luogo la lezione spettacolo “La signora della Luna”, voce recitante Claudio Bontempi, chitarra e canto Mirko Boroni (“Ombre rosse”). Seguirà la presentazione del corso elementare di astronomia (www.astrofilibresciani.it) che inizia il giovedì seguente. La partecipazione è libera.

L.Ramponi Val Trompia Newssssssssss

giovedì 4 ottobre 2012

Secondo il prefetto il caso del cesio 137 è sotto controllo

Il prefetto Narcisa Brassesco Pace ha consegnato il titolo di cttà a Lumezzane - onore concesso dal presidente della Repubblica - nelle mani del sindaco Silverio Vivenzi e, contestualmente, è intervenuta su uno dei temi più caldi nella zona, quello della presenza delle scorie di cesio 137 alla raffineria di metalli «Rivadossi» di Premiano, in attesa di essere spostate nel bunker.
Ieri è stata infatti consegnata una lettera di sollecitazioni del Consiglio comunale al prefetto, che ha voluto rassicurare i cittadini. «Proprio ieri si è fatta sentire anche l´Arpa che era l´anello mancante per il tavolo tecnico - ha confermato - e io non posso fare altro che spingere per concludere le operazioni. La situazione è comunque sotto controllo e non c´è da preoccuparsi». La stessa inquilina di palazzo Broletto ha confidato che uno dei primi temi di cui si è dovuta occupare al suo arrivo in provincia nel 2008 è stato proprio il cesio valgobbino, problematicache l´ha spinta a fare un monitoraggio completo in tutte le attività «a rischio».
Per le sue ricchezze industriali e culturali Lumezzane è stata definita dal prefetto «il Giappone d´Italia». F.ZIZ. Bresciaoggi

Vent´ anni di dialogo con i giovani e le famiglie Don Tino saluta i fedeli

La notizia del suo trasferimento era nell´aria e nelle bocche dei fedeli da mesi, ma l´annuncio ha scosso lo stesso la comunità e la parrocchia di Sant´Apollonio, domenica durante la messa. A darla è stato il parroco di San Sebastiano, don Giulio Gatteri, che ha aiutato il prelato nella cerimonia religiosa. Don Tino Bergamaschi lascerà la guida della chiesa locale per andare a San Lorenzo di Montirone dove si insedierà il 17 novembre. La scelta della destinazione per don Tino, arrivato a Sant´Apollonio nel 1994, è stata presa dal vescovo di Brescia Luciano Monari per l´esperienza che il sacerdote potrà dare alla comunità della bassa bresciana. «Di fronte alle scelte del vescovo non si può tornare indietro - dice l´interessato - perché non dobbiamo pensare al nostro bene personale, ma a quello di tutta la comunità». Per i fedeli di Sant´Apollonio la mancanza del 69enne don Tino sarà una perdita importante se si pensa che il parroco è rimasto in Valgobbia per 18 anni vivendo l´evoluzione morale e produttiva del paese . Il suo cruccio più grande, come ha rivelato, è interrompere il rapporto con i giovani e i loro problemi con le famiglie. Rapporto che ha cercato di potenziare anche con il nuovo oratorio inaugurato poche settimane fa. Da parte della comunità, invece, il regalo più grande prima di lasciar andare don Tino sarà il nuovo sagrato in costruzione in questi giorni. F.ZIZ.- Bresciaoggi

Cantieri: via il cemento dal sagrato

Sono aperti i cantieri dietro la chiesa di Sant´Apollonio a Lumezzane, per i lavori di riassetto e riqualificazione del sagrato, che lo renderanno più appetibile e funzionale non solo ai fedeli diretti alla messa ma anche a tanti giovani e famiglie che lo vivono soprattutto il pomeriggio e nel week end, con l´oratorio. Il progetto finale tiene conto delle osservazioni fatte dalla Curia di Brescia e dalla Soprintendenza che in estate hanno dato l´«ok».
IL PERMESSO PER COSTRUIRE dal Comune è arrivato il 19 luglio: un investimento da 293 mila euro sostenuto dalla parrocchia, con un mutuo. L´amministrazione, però, si farà carico della parte più onerosa del costo, fino a 210 mila euro, versando dal 2013 per vent´anni una rata di 10.500 euro. La collaborazione dell´ente nelle spese è dovuta, oltre alla volontà di valorizzare un luogo importante per tutti, anche a una vecchia delibera di Giunta datata 1980: la parrocchia e via Monsuello avevano stabilito un protocollo d´intesa per la propria competenza sulla zona e sulla realizzazione di via XI Febbraio, collegata all´oratorio. Nel 1993 la chiesa aveva fatto dei lavori operando anche sulla deviazione della fognatura comunale: un´opera da 80 milioni di lire che il Comune promise di rimborsare. Lo farà, appunto, intervenendo sul nuovo sagrato.
Si procederà su vari livelli contemporaneamente in modo che i tempi non si allunghino in vista dell´inverno. L´intero sagrato, formato dal piazzale di ingresso alla chiesa e dai corridoi laterali, sarà fatto di porfido, con un «gioco» di cerchi che darà un aspetto più suggestivo e delle fasce bianche di intermezzo da realizzare in marmo di Botticino. Per arricchire l´impatto visivo per chi entra nella piazza, sul fondo sono previste altre tre fioriere: l´idea del progettista è anche quella di riattivare la fontana spenta da diverso tempo.
Sarà anche un´opera funzionale, che prevede l´abbattimento delle barriere architettoniche. Sul lato destro della chiesa, infatti, saranno allestite una rampa di accesso per i disabili e un´altra che dalla sinistra del porticato porta direttamente sul piazzale.
Infine, ma è una soluzione ancora da valutare, potrebbero essere installati alcuni dissuasori automatici all´ingresso del sagrato a destra, per impedire l´accesso alle auto e migliorare la zona.
Sul fronte dei lavori, nei giorni scorsi sono state sollevate alcune polemiche sull´impresa che li sta realizzando, ma in Largo della Vittoria si controbatte. «Ci siamo sempre trovati bene con loro - commenta Annarita Zani, consigliera degli Affari economici della parrocchia - e ogni veleno è solo un pretesto».
La fine dei lavori? Si prevede per la metà di novembre, quando il parroco don Tino Bergamaschi potrebbe presiedere l´inaugurazione, prima del suo trasferimento a Montirone, di cui parliamo nel riquadro a lato.Bresciaoggi - F.Zizzo

Sisma nel Piacentino, allarme nel Bresciano

L´ennesima scossa di terremoto registrata sull´Appennino emiliano ha fatto tremare anche l´intera provincia bresciana alle 16.48 di ieri. Grande spavento in particolare nell´Emilia già piegata dai tragici eventi degli scorsi mesi. Anche tra i bresciani non è mancata l´apprensione, ma il fenomeno è arrivato da lontano.
L´epicentro del sisma è stato individuato nel Piacentino in Valnure, tra i paesi di Ponte Dell´Olio e Ferriere. Secondo la rilevazione dell´istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, la scossa tellurica ha avuto una magnitudo 4.5 della scala Richter.
Di pochi secondi la durata del fenomeno, che in ogni caso è stato avvertito anche ai piani più bassi delle abitazioni e nell´intera provincia bresciana, dove i centralini dei Vigili del fuoco sono stati presi d´assalto da richieste d´informazioni provenienti da Lumezzane, Valle Sabbia, e nella intera bassa bresciana dove i sindaci si sono allertati.
La scossa di magnitudo 4.55 che ieri ha fatto tremare la terra tra parmense e piacentino è stata sentita in particolare a Carpenedolo, Montichiari e altri centri della pianura, oltre che sul Garda dove, pur rimarginate le ferite, è sempre vivo il ricordo della catastrofe del novembre 2004. Sulla riviera non si sono registrati danni.
Il professor Gianfranco Bertazzi, direttore dell´Istituto di geofisica e bioclimatologia sperimentale di Desenzano, che ha in carico la rete bresciana di monitoraggio sismico, spiega: «Non ho ricevuto segnalazioni di danni. La scossa - dice - è stata avvertita perché si sono agitati i vetri, e poco altro. Io ero a Desenzano, ma so che è stata sentita molto bene per esempio anche a Peschiera».
«Si potrebbe parlare a questo punto di normali eventi - afferma il professore - che si susseguono quotidianamente in quella zona dalla scorsa primavera. Solo che rispetto a quelli diciamo "normali", di magnitudo 2.5 o 3, questa è stata più forte. Probabilmente è la prosecuzione di fenomeni sismici che erano già in atto».
Come dire: dobbiamo farci l´abitudine. E finchè questa è l´intensità, tutto sommato si può anche cercare di stare tranquilli. Bresciaoggi

mercoledì 3 ottobre 2012

Schiuma velenosa nel Gobbia: nuovi casi nonostante le sonde

A Lumezzane il Gobbia torna - purtroppo - alla ribalta. L´allarme rosso, l´ennesimo, è scattato nei giorni scorsi, dopo che sono stati segnalati nuovi casi di sversamenti. Schiuma bianca, che di solito rivela la presenza nelle acque del torrente dei liquidi utilizzati per la pulitura e sgrassatura dei metalli, ha fatto la sua comparsa in vari punti e a più riprese.
E questo nonostante dall´inizio dell´anno, nelle zone ad alto rischio, lungo i margini del corso d´acqua, siano state installate quattro sonde che, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, rilevano i valori della conducibilità elettrica, trasmettendo le anomalie (in tempo reale) con un sms all´Arpa, che si occupa dei controlli con l´ufficio Ambiente del Comune.
LE SENTINELLE elettroniche sono tra le prime installate e sperimentate in Europa. Ma, evidentemente, non sono riuscite a mettere un freno agli sversamenti. Così come non ci sono riusciti gli anatemi del sindaco Silverio Vivenzi, che disse, quando furono installate, di «non voler colpire nessuno a tradimento» e che si stava lavorando per mettere fine a «un´abitudine delinquenziale».
MA IN VALGOBBIA a questo punto in molti si chiedono se le sonde funzionino. «Le centraline segnalano anomalie all´Arpa solo in casi di gravissimo inquinamento - fanno sapere dall´ufficio Ambiente -. Ci rechiamo spesso la mattina per verificare le segnalazioni arrivate. Ma quando raggiungiamo il posto non troviamo alcuna traccia utile per risalire all´azienda incriminata».
L´assessore Andrea Capuzzi aveva spiegato le difficoltà di coordinamento tra uffici e forze dell´ordine per cogliere in flagrante chi commette il reato, soprattutto se, come capita spesso, agisce di notte. «Dove abbiamo installato le centraline non ci sono molte aziende, quindi il raggio d´azione è abbastanza preciso - confermano ancora da via Monsuello -, ma già da qualche giorno abbiamo attivato con Sergio Resola - dirigente dell´Arpa - dei campionamenti casuali lungo il Gobbia. E presto partiremo con i controlli a tappeto direttamente nelle aziende».
Intanto, sono stati già segnalati alle forze dell´ordine alcuni episodi, tra cui anche recidivi. L´azione per contrastare il fenomeno quindi dovrebbe essere ancora più mirata. Infine un aggiornamento sull´incendio che lo scorso 29 luglio aveva devastato la ditta galvanica Pbb di via Santa Margherita a Sant´Apollonio, con il timore che qualche refluo velenoso si fosse mischiato con l´acqua degli idranti dei vigili del fuoco prima di finire nel Gobbia sottostante. «Tutti i liquidi della galvanica sono stati recuperati prima - confermano dall´ufficio Ambiente -: qualcosa sicuramente è arrivato nell´acqua, ma nulla di grave». f.zizzo - bresciaoggi -

martedì 2 ottobre 2012

Le isole salva-pedone infastidiscono i pendolari ma piacciono agli altri

La provinciale 345 ha subìto un´importante trasformazione che sta creando però qualche disagio agli automobilisti, soprattutto ai pendolari. L´Amministrazione comunale di Villa Carcina ha infatti investito circa 211 mila euro per la creazione di isole salva pedone e di aiuole stradali, per meglio incanalare il traffico e impedire gli attraversamenti o le inversioni sulla provinciale. I lavori hanno anche permesso la sistemazione dei marciapiedi particolarmente «disastrati» e l´asfaltatura di tratti degradati. Le opere, create per la sicurezza del pedone su una delle strade più trafficate della provincia, hanno però «ingombrato» la carreggiata rendendo impossibili, o comunque molto rischiose, tutte le manovre di sorpasso. Molti automobilisti che affrontano quotidianamente la 345 lamentano lunghe code che hanno rallentato notevolmente il tragitto tra la valle e la città.
«QUESTI INTERVENTI, attesi da anni e presenti nel nostro programma elettorale, vogliono soddisfare le numerose segnalazioni dei cittadini che sono stati spettatori di eventi drammatici lungo la 345» ha chiarito il sindaco Gianmaria Giraudini. Effettivamente la popolazione di Villa Carcina nel suo complesso, e tutti coloro che non percorrono con regolarità quel tratto di strada, si dicono soddisfatti delle migliorie: oltre ad aver diminuito la velocità di auto e tir hanno notevolmente ridotto i numero di sorpassi azzardati. Tra i cittadini c´è però chi si lamenta delle asfaltature a «macchia di leopardo» : alcune zone che non necessitavano di grandi interventi, a sentire i residenti, sono state bitumate, ma il problema «groviera» non è sparito. Neppure le tante barriere architettoniche. Secondo la maggioranza, però, tutto sarà risolto appena le risorse economiche lo permetteranno. M.BEN.

Scorie «parcheggiate» ma il bunker è pronto

Le scorie radioattive di cesio 137 stipate dal 2010 in un locale isolato della raffineria di metalli «Rivadossi» di Lumezzane Premiano sono «tornate» in Consiglio comunale. Il caso è stato sollevato per la terza volta in un anno ancora dal consigliere del Partito Democratico Francesco Becchetti, che ha presentato un´interpellanza per chiedere quando l´intera operazione sarà conclusa. «A che punto sono i lavori del piazzale, dove la gru dovrà muoversi per spostare i "bags"? - chiede Becchetti - e quando saranno definitivamente tombate le scorie?».
HA RISPOSTO IL SINDACO Silverio Vivenzi che si è detto «seccato come Becchetti» della situazione, visto che la scelta sui tempi non spetta più al Comune, ma agli organi competenti, in particolare al tavolo tecnico convocato dalla Prefettura. «Il 21 maggio sono terminati i lavori per il piazzale e dall´11 giugno la ditta aspetta il via libera per spostare le scorie - ha spiegato Vivenzi -: il 5 settembre si è svolto l´ennesimo tavolo tecnico: la decisione spetta a questo organismo».
Ricordiamo che nella stanza isolata e messa in sicurezza nel capannone di via Madonnina sono stipati 80 sacchi di scorie in sei contenitori: 150 tonnellate di materiale rispedito dalla Germania nel 2008 dopo che era stato riscontrato un forte tasso di contaminazione. Di questi, cinque container sono a basso grado di radioattività e l´altro è più inquinante. Dopo l´operazione di trasferimento nel bunker in cemento armato, già costruito e pronto per ospitare il materiale in questione, le scorie potrebbero rimanere «attive» fino a 300 anni per quanto riguarda il contenitore più radioattivo, mentre gli altri dovrebbero esaurire la loro carica entro il prossimo secolo. Sulla situazione c´era stata una sollevazione popolare da parte dei valgobbini che si ritrovano in casa una «bomba antiecologica», lamentando anche il fatto che la «Rivadossi» ha ceduto la competenza sull´azienda a un´altra società collegata. In Consiglio si è parlato anche delle possibili soluzioni per trasferire il materiale, ma il sindaco ha smentito. «In attesa di nuove disposizioni questo è l´unico modo che la ditta può adottare - ha detto - come insegna il caso delle Acciaierie Venete di Sarezzo che non hanno avuto il via libera per trattare le scorie in Germania». La situazione potrebbe sbloccarsi domani quando a Lumezzane è atteso il prefetto Narcisa Brassesco Pace per l´attribuzione del titolo di «Città»: nell´occasione potrebbe essere consegnato un documento ufficiale firmato da tutto il Consiglio. F.ZIZ. Bresciaoggi

lunedì 1 ottobre 2012

Decisioni dall´alto: la rabbia dei sindaci per il caso ospedale

Sono arrabbiati e perplessi i sindaci della Valtrompia: commentando la vicende dell´ospedale di Gardone sottolineano l´esistenza di un problema di correttezza dei rapporti tra istituzioni. E alla fine dell´assemblea della Comunità montana hanno usato parole pesanti: «È una questione d´onore e rispetto; si tratta di tener fede all´impegno preso di fronte ai sindaci dai vertici dell´Asl, dopo il trasferimento dei parti a Brescia, di non prendere decisioni senza incontrarci», ha detto Massimo Ottelli.
L´ospedale gardonese, lo ricordiamo, ha appena perso anche Ginecologia; e non solo. Sul fronte del promesso potenziamento del pronto soccorso si prospettano tempi lunghi. Il progetto presentato in Comune a Gardone ha avuto il sì della commissione Edilizia è aspetta solo alcuni documenti per l´approvazione; ma poi l´Asl chiederà la stesura del progetto esecutivo in sede di appalto a chi l´avrà vinto. Nel frattempo, però, si è aggiunto un piano di riorganizzazione della farmacia interna e, come spiegato dal sindaco di Marmentino, Gabriele Zanolini, ci sarebbero problemi anche per la copertura di un posto importante nel blocco di Chirurgia. E il tutto è stato appreso dalla stampa: un fatto percepito come uno «schiaffo» dagli amministratori locali. Il loro disagio si è subito formalizzato, su proposta del presidente Bettinsoli, in una lettera pesante nei contenuti indirizzata ai vertici regionali, ai consiglieri e al direttore generale dell´Azienda ospedaliera Spedali civili di Brescia Cornelio Coppini, con una richiesta di incontro a breve. 
Nel testo si ricorda che che la Valtrompia «ha dovuto subire quanto si temeva. Dopo il trasferimento sempre contestato del punto nascite ci sono problemi per la farmacia e, nonostante le rassicurazioni ricevute in più sedi, è stata unilateralmente decisa la chiusura del reparto di Ostetricia e Ginecologia. E per l´ennesima volta la notizia è stata diffusa dai mass media senza che gli amministratori locali abbiano avuto la possibilità di conoscerne le motivazioni». E.BERT.

Riciclaggio dei rifiuti: cassonetti a calotta per raggiungere il 40%

In tre anni, la percentuale di differenziazione e riciclaggio dei rifiuti di Lumezzane è aumentata solo del 9%. E adesso il Comune vuole innestare una marcia più alta, toccando in fretta almeno il 40% ricorrendo, per esempio, ai cassonetti dotati di calotta già adottati altrove.
Entro l´anno ci sarà un nuovo bando per il servizio di raccolta. Ma qual´è la situazione attuale?
L´assessore a Urbanistica e Ambiente Andrea Capuzzi ricorda che da un misero 29% di riciclato si è passati a oltre il 38%, anche se l´obiettivo fissato da centrare entro il mandato è appunto quello del 40%. Un risultato che si può raggiungere anche riducendo forzatamente ciò che finisce nei cassonetti dell´indifferenziato. Anche qui, si diceva, si pensa di dotare i contenitori grigi di una calotta apribile con una chiavetta in dotazione ai cittadini. In questo modo si eviterebbero i conferimenti dall´esterno, anche se i casi in Valgobbia sono limitati, mentre chi getta lo sporco senza riciclare potrà farsi un´idea di quanto dovrà pagare in bolletta. 
È stata invece esclusa già da mesi la possibilità di adottare la soluzione del porta a porta per carta, vetro, plastica e altro: il servizio, dicono in Comune, costerebbe un terzo in più, e non c´è l´intenzione di stravolgere le abitudini dei cittadini. Ma quanto pesano invece in questa scelta il nome e le «abitudini» del gestore del capitolo rifiuti?
Intanto in Valgobbia si aspetta anche il contributo positivo, avviato in maggio, della raccolta della frazione umida della spazzatura attraverso 80 cassonetti marroni piazzati sul territorio comunale. F.Z.

Dai lavori alla politica fiscale le minoranze bocciano tutto

Le vacanze estive sono terminate e a Lumezzane, a quasi tre mesi dall´ultimo «siluro» si riaccende l´attacco delle opposizioni consiliari, nuovamente attive sui progetti che la giunta guidata da Silverio Vivenzi sta portando avanti. O meglio, come lamentano le minoranze, sulle cose che la squadra di maggioranza non starebbe realizzando. 
Partito democratico e Civica per Lumezzane contestano l´alleanza Lega-Pdl su urbanistica, grandi opere, servizi per i giovani e cultura. «Apprendiamo dai giornali che il sindaco e la sua giunta dichiarano che a Lumezzane va tutto bene - dicono - non ci sono problemi, nessun taglio dei servizi; solo un riordino, con la promessa di avviare nuove opere come il campo di rugby della Val de Put, la riqualificazione totale del paese e della zona industriale e interventi sulla viabilità. Peccato che in consiglio comunale non dicano le stesse cose». 
Il riferimento è alla seduta del 2 luglio, quando l´assessore ai Lavori pubblici Mario Salvinelli avrebbe detto che la Val de Put non sarebbe andata in porto per mancanza di risorse. Il progetto prevede il campo di rugby per le partite interne della squadra, una pista di pattinaggio e uno spazio verde. Ma a oggi si è ancora alle trattative con i privati per l´acquisizione delle aree e per procedere col riempimento. 
Le opposizioni attaccano anche sulle contestate decisioni di far pagare i parcheggi al Villaggio Gnutti, ridurre i posti auto in piazza Matteotti a Piatucco e realizzare nuove rotonde che «nelle ore di punta rischiano di imbottigliare gli automobilisti». Il capitolo servizi? Sotto accusa il ridimensionamento di Boyzone e Centro orizzonte per l´ascolto e la prevenzione del disagio giovanile, l´innalzamento delle tariffe per il servizio di assistenza domiciliare degli anziani, il calo delle risorse per l´Odeon e i costi a carico delle associazioni. 
E nel calderone entra anche l´aumento dell´Irpef dallo 0,4 allo 0,6%. «Cosa ha fatto la giunta in questi tre anni oltre a terminare le opere avviate dalle amministrazioni precedenti e osteggiate dalla Lega quando era in minoranza? - si chiedono Pd e Civica -. Quali sono i progetti visto che non si è mai arrivati a un così basso livello dei servizi?».  BRESCIAOGGI 29/09/12  F.Zizzo