Sono arrabbiati e perplessi i
sindaci della Valtrompia: commentando la vicende dell´ospedale di
Gardone sottolineano l´esistenza di un problema di correttezza dei
rapporti tra istituzioni. E alla fine dell´assemblea della Comunità
montana hanno usato parole
pesanti: «È una questione d´onore e rispetto; si tratta di tener fede
all´impegno preso di fronte ai sindaci dai vertici dell´Asl, dopo il
trasferimento dei parti a Brescia, di non prendere decisioni senza
incontrarci», ha detto Massimo Ottelli.
L´ospedale gardonese, lo ricordiamo, ha appena perso anche Ginecologia; e
non solo. Sul fronte del promesso potenziamento del pronto soccorso si
prospettano tempi lunghi. Il progetto presentato in Comune a Gardone ha
avuto il sì della commissione Edilizia è
aspetta solo alcuni documenti per l´approvazione; ma poi l´Asl chiederà
la stesura del progetto esecutivo in sede di appalto a chi l´avrà
vinto. Nel frattempo, però, si è aggiunto un piano di riorganizzazione
della farmacia interna e, come spiegato dal sindaco
di Marmentino, Gabriele Zanolini, ci sarebbero problemi anche per la
copertura di un posto importante nel blocco di Chirurgia. E il tutto è
stato appreso dalla stampa: un fatto percepito come uno «schiaffo» dagli
amministratori locali. Il loro disagio si è
subito formalizzato, su proposta del presidente Bettinsoli, in una
lettera pesante nei contenuti indirizzata ai vertici regionali, ai
consiglieri e al direttore generale dell´Azienda ospedaliera Spedali
civili di Brescia Cornelio Coppini, con una richiesta
di incontro a breve.
Nel testo si ricorda che che la Valtrompia «ha dovuto subire quanto si
temeva. Dopo il trasferimento sempre contestato del punto nascite ci
sono problemi per la farmacia e, nonostante le rassicurazioni ricevute
in più sedi, è stata unilateralmente decisa la
chiusura del reparto di Ostetricia e Ginecologia. E per l´ennesima
volta la notizia è stata diffusa dai mass media senza che gli
amministratori locali abbiano avuto la possibilità di conoscerne le
motivazioni». E.BERT.
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