L´Unione europea ha imposto ai Paesi membri l´impegno a portare a
condizioni accettabili la situazione di tutti i fiumi a partire dal
2015; ma vista la drammatica situazione del Mella (e non solo), la
Regione Lombardia ha già chiesto a Bruxelles una proroga gigantesca,
fino al 2027. Questa è una delle novità emerse durante l´incontro
organizzato venerdì sera a Villa Carcina dal gruppo consiliare di
minoranza «Crescere insieme».
«Negli ultimi 10 anni la situazione
non è mai migliorata - ha esordito Eleonora Gozio dell´Arpa -: il
Progetto fiumi va avanti, ma se non si attacca il male alla radice il
problema non si potrà mai risolvere». La funzionaria dell´Agenzia
regionale per la protezione dell´ambiente si riferisce ai numerosi
scarichi industriali che insieme a quelli domestici hanno trasformato il
corso d´acqua in una fogna.
Durante la serata è stato anche
nuovamente affrontato il discorso delle operazioni investigative: «I
sensori installati lungo il Gobbia ci segnalano la presenza di sostanze
inquinanti - continua Gozio -, ma poi è difficile, se non impossibile,
riuscire a risalire a chi ha commesso il reato. Ogni anno finiscono nel
fiume circa 40 tonnellate di nichel, rame, zinco e cromo e sono certa
che nel 2027 non saranno raggiunti gli obiettivi richiesti, ma confido
in qualche miglioria».
Marino Ruzzenetti, storico dell´ambiente, ha
puntato invece sulla coscienza dei cittadini: «I bresciani devono
riscoprire il valore di questo bene - ha affermato -. Molti di noi
ricordano quando 50 anni fa il corso dell´acqua ospitava numerosi
bagnanti e parecchi pesci, e la popolazione dovrebbe capire che l´acqua
dolce è un bene prezioso, non una fonte inesauribile».
Il dibattito
si è poi spostato sul depuratore e Diego Toscani, presidente
dell´Azienda servizi Valtrompia, ha descritto il futuro impianto in
galleria al Dosso Boscone, tra Concesio e Collebeato: entro fine anno
sarà pronto lo studio di fattibilità e si conosceranno i costi. Infine,
il sindaco Gianmaria Giraudini si è esposto senza mezzi termini: «Faremo
il depuratore. Voglio essere ricordato, insieme agli altri sindaci e al
presidente della Comunità montana, come uno degli amministratori che ha
ridato dignità al Mella». Marco Ben. bresciaoggi 28/10/12
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