giovedì 11 ottobre 2012

L´azienda regionale dice «no» alla centrale 118 in Valgobbia

È stata rifiutata la proposta di allestire la centrale operativa del 118 a Lumezzane, in via Madre Lucia Seneci. La decisione di spostare tutto a Bergamo è infatti irrevocabile.
Mentre proseguono i lavori per il nuovo centro di formazione della Croce Bianca valgobbina (di cui si parla nel box a lato), il sodalizio lumezzanese si è occupato della sorte della centrale operativa del 118 di Brescia.
L´AZIENDA REGIONALE per le emergenze e urgenze (Areu), infatti, nell´ambito della riorganizzazione del sistema sanitario lombardo, ha deciso da tempo di accorparla a quella di Bergamo. E per evitare il tanto contestato trasferimento, criticato a più livelli, la Croce Bianca valgobbina il 13 settembre scorso aveva inoltrato una candidatura ufficiale per ospitare la centrale nello stesso stabile dove sarà allestito il centro di formazione.
Uno spazio di 500 metri quadrati, oltre i 700 già occupati, dove mettere la sala operativa, i centralinisti e un´area per l´elisoccorso. La proposta, però, è stata cassata. «Ci hanno detto che la decisione di spostare tutto a Bergamo è ormai stata presa ed è irrevocabile - ha detto amaramente il presidente Valeriano Gobbi - ma aspettiamo una risposta dei politici a tutti i livelli, ai quali abbiamo elencato tutti particolari della nostra idea».
La richiesta, infatti, ha raggiunto anche il presidente della Regione Roberto Formigoni, la Provincia e il Comune di Lumezzane: il fine è quello di evitare il trasloco delle attività. «In tempi in cui le amministrazioni pubbliche sono costrette a tagliare i servizi per mancanza di fondi - ha commentato - noi diamo la disponibilità di spazi gratuiti per mantenere sul posto il coordinamento delle emergenze. La centrale operativa di Brescia è la più grande in Lombardia, solo dopo quella di Milano e spostarla a Bergamo vorrebbe dire rendere più complesso il soccorso per un bacino di un milione e duecentomila abitanti. Di solito sono i più piccoli a essere accorpati nei grandi: pensare a Brescia, una delle sei Province che esisterà anche dopo il riordino, senza centrale del 118, è assurdo».
E SULLA POSSIBILITÀ che il numero unico 112 possa compensare la mancanza della centrale operativa, lo stesso presidente è perentorio. «È solo un call center che smisterà le chiamate ai vari corpi di sicurezza e salute - ha detto - senza alcuna conoscenza del territorio o possibilità di assistere subito chi chiama». F.Zizzo - bresciaoggi -

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