giovedì 18 ottobre 2012

I veleni spariranno dalla Galcro La «vasca killer» va bonificata

Procedono sotto lo sguardo attento del Pm le operazioni di bonifica nella «Galcro» di Villa Carcina, colpevole di aver sversato agenti inquinanti nel fiume Mella.
L´episodio risale alla primavera scorsa quando a causa di cianuri presenti nell´acqua del fiume morirono migliaia di pesci. Da quel momento partirono le indagini nei confronti delle aziende di cromatura e nichelatura poste sul fiume e gli accertamenti alla «Galcro» portarono preoccupanti risultati. Il piccolo insediamento industriale, controllato con attenzione dalla Polizia Provinciale, presentava una vasca non autorizzata che scaricava i reflui velenosi direttamente nel corso del fiume.
LE INDAGINI EFFETTUATE dall´Arpa e dalle forze dell´ordine hanno riscontrato nella vasca incriminata residui di sostanza velenose identiche a quelle analizzate nell´acqua e nelle carcasse dei pesci. L´azienda di cromatura e nichelatura, che per l´attività svolta utilizza pericolose sostanze chimiche per i trattamenti galvanici, non era nemmeno in regola con la documentazione comprovante il corretto smaltimento dei veleni, è stata messa sotto sequestro preventivo dalla magistratura, poi dissequestrata per permettere alla proprietà di svolgere le dovute operazioni di bonifica.
«I liquami pericolosi presenti nella vasca incriminata verranno prelevati da un´impresa che si occuperà dello smaltimento - spiega il sindaco Gianmaria Giraudini -. L´azienda rimarrà comunque chiusa fino a che la vasca non sarà messa in sicurezza. Naturalmente non sarà possibile la riapertura se non verrà garantito un completo risanamento degli impianti produttivi, certificato dagli enti competenti».
Giraudini assicura che le operazione vengono sorvegliate in modo costante dagli agenti della Polizia Provinciale con il sostegno di colleghi del comando locale. Il Pm, come dicevamo, è determinato a far sì che tutta la vicenda si possa concludere senza ulteriori rischi per l´ambiente.
QUESTI RISULTATI sono merito di operazioni investigative promosse dagli agenti della Polizia Provinciale, che in seguito alla moria di pesci della primavera scorsa hanno setacciato il corso del fiume individuando la causa del disastro ambientale.Marco Ben. Bresciaoggi

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