Procedono sotto lo sguardo attento del Pm le operazioni di bonifica
nella «Galcro» di Villa Carcina, colpevole di aver sversato agenti
inquinanti nel fiume Mella.
L´episodio risale alla primavera scorsa
quando a causa di cianuri presenti nell´acqua del fiume morirono
migliaia di pesci. Da quel momento partirono le indagini nei confronti
delle aziende di cromatura e nichelatura poste sul fiume e gli
accertamenti alla «Galcro» portarono preoccupanti risultati. Il piccolo
insediamento industriale, controllato con attenzione dalla Polizia
Provinciale, presentava una vasca non autorizzata che scaricava i reflui
velenosi direttamente nel corso del fiume.
LE INDAGINI EFFETTUATE
dall´Arpa e dalle forze dell´ordine hanno riscontrato nella vasca
incriminata residui di sostanza velenose identiche a quelle analizzate
nell´acqua e nelle carcasse dei pesci. L´azienda di cromatura e
nichelatura, che per l´attività svolta utilizza pericolose sostanze
chimiche per i trattamenti galvanici, non era nemmeno in regola con la
documentazione comprovante il corretto smaltimento dei veleni, è stata
messa sotto sequestro preventivo dalla magistratura, poi dissequestrata
per permettere alla proprietà di svolgere le dovute operazioni di
bonifica.
«I liquami pericolosi presenti nella vasca incriminata
verranno prelevati da un´impresa che si occuperà dello smaltimento -
spiega il sindaco Gianmaria Giraudini -. L´azienda rimarrà comunque
chiusa fino a che la vasca non sarà messa in sicurezza. Naturalmente non
sarà possibile la riapertura se non verrà garantito un completo
risanamento degli impianti produttivi, certificato dagli enti
competenti».
Giraudini assicura che le operazione vengono
sorvegliate in modo costante dagli agenti della Polizia Provinciale con
il sostegno di colleghi del comando locale. Il Pm, come dicevamo, è
determinato a far sì che tutta la vicenda si possa concludere senza
ulteriori rischi per l´ambiente.
QUESTI RISULTATI sono merito di
operazioni investigative promosse dagli agenti della Polizia
Provinciale, che in seguito alla moria di pesci della primavera scorsa
hanno setacciato il corso del fiume individuando la causa del disastro
ambientale.Marco Ben. Bresciaoggi
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