mercoledì 17 ottobre 2012

Inquinanti nel Gobbia un disastro senza fine

La triste storia dell´inquinamento del Gobbia calca le scene ormai da decenni, ma mentre le amministrazioni locali si dicono impegnate a risolvere la questione, la popolazione esasperata denuncia lo scarso interesse da parte degli enti preposti, Comune compreso.
Anche nelle ultime settimane la Valgobbia ha potuto «vantare» nuovi sversamenti abusivi: lo scorso mese la schiuma lungo il corso d´acqua superava il metro di altezza, poi c´è stato il caso di venerdì, che ha visto insorgere la comunità saretina a causa dell´acqua color rosso mattone. L´ultimo episodio risale a ieri mattina, quando alcuni passanti hanno segnalato la presenza di altra schiuma sotto il ponte di via Levante nella frazione di Sant´Apollonio. 
«Anche oggi il Gobbia ha sfoggiato 1000 colori acrilici - si leggeva ieri sulla pagina del gruppo facebook Generazione lumezzanese -; noi possiamo protestare, controllare, segnalare, indignarci, ma più di tanto non possiamo fare. Ma le nostre amministrazioni, che hanno preso accordi con l´Arpa e spendono soldi per mobilitare i tecnici e gli agenti della pulizia locale per i controlli, non sono ancora stufe di farsi prendere per i fondelli dai soliti furbi che non si interessano dell´ambiente e della salute dei cittadini?». 
Insomma, se per strada regna lo sconforto di chi ormai da anni segnala queste vicende senza risultato, in rete vince ancora la rabbia delle nuove (ma non solo) generazioni che suggeriscono anche iniziative provocatorie. C´è chi propone di bloccare la strada sul ponte per la zona industriale, ma anche chi ricorda che le piccole imprese che lavorano alla luce del giorno sul ciglio della strada devono rispettare le leggi, altrimenti i controlli non tardano ad arrivare.  Bresciaoggi -


Marco Benasseni

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