mercoledì 24 ottobre 2012

Industria in crisi La via da seguire è quella consortile

Aziende rimaste senza ordini e costrette a chiudere; operai in cassa integrazione e disoccupati e nessuna prospettiva positiva a breve tempo in un´area che fino a pochi anni fa era un fiore all´occhiello dell´industria manifatturiera. Il quadro di Lumezzane è stato riproposto ieri nella cornice del teatro «Odeon», in occasione del convegno allestito per parlare delle «Proposte per l´internazionalizzazione delle imprese della Valtrompia» organizzato dal Comune con la Camera di commercio nell´ambito del Patto di sistema per la crescita e il lavoro.
Oltre agli imprenditori, in realtà non troppo numerosi, arrivati in via Marconi, sono intervenuti l´assessore valgobbino alle Attività produttive Rosanna Saleri, il sindaco Silverio Vivenzi, il presidente della Camera di commercio Franco Bettoni, il docente di marketing Giuliano Noci, il direttore di Pro Brixia (che cura le missioni delle imprese bresciane all´estero) Massimo Ziletti e l´assessore allo Sviluppo della Comunità montana Mauro Bertelli.
Le novità in campo? Sul fronte del Patto di sistema, firmato lo scorso maggio dal Prefetto con Università di Brescia, Camera di commercio, comuni di Lumezzane, Concesio, Villa Carcina, Sarezzo e Gardone, Comunità montana e altri enti economici, sono stati attivati due tavoli di lavoro sull´occupazione, con possibili azioni di sostegno, e sulla formazione, per collegare scuola e università alle imprese. Ma l´unica soluzione per uscire dalla crisi, la peggiore degli ultimi 100 anni secondo Bettoni, sembra essere quella di presentarsi insieme tra imprese all´estero (Russia e Turchia i mercati più attraenti) e con nuove idee.
Un dato diffuso da Bettoni lo dice chiaramente: chi ha deciso di investire oltre i confini nazionali ha aumentato il fatturato del 7% rispetto al 2011; chi ha puntato sulla domanda interna è calato del 3%. Le imprese valligiane custodiscono i propri prodotti all´insegna di un personalismo sfrenato: una situazione che non aiuta nel mercato attuale, che cerca idee e innovazione. Le produzioni eccellenti, insomma, non bastano più: bisogna anche saper vendere. F.Z. bresciaoggi 24/10/12

Nessun commento:

Posta un commento