martedì 30 ottobre 2012

Vivere senza barriere, i sogni si infrangono sul cemento

Le leggi esistono e il buonsenso anche; ma quando si tratta di barriere architettoniche non è infrequente registrare ancora non poche dimenticanze progettuali. Eppure quello degli ostacoli dell´ambiente è un grosso problema per numerosi cittadini con difficoltà di movimento.
A Lumezzane, la questione è stata recentemente sollevata da un nuovo ospite che risiede nella comunità sociosanitaria «Memorial Felice Saleri». Sergio Piardi, 45 anni, è arrivato da pochi giorni in Valgobbia, ma mentre ha potuto apprezzare le caratteristiche e il servizio offerto dal centro gestito dalla cooperativa Cvl, ha dovuto accusare anche qualche difficoltà con gli spostamenti. L´ospite può muoversi solo con l´aiuto di una sorta di carrello con le rotelle, ma purtroppo tra la sua nuova casa e il centro di riabilitazione della Fondazione Maugeri ci sono alcuni ostacoli.
«Venerdì mi sono fatto accompagnare in municipio per depositare una lettera di reclamo al sindaco di Lumezzane - spiega Sergio -. Con il mio scritto mi sono fatto carico anche delle esigenze di altri che, come me, hanno bisogno di avere un tragitto lineare per potersi muovere senza correre rischi». Effettivamente, oltre al nostro interlocutore anche alcuni anziani denunciano qualche difficoltà negli spostamenti lungo quel tratto di strada, e si domandano come mai l´amministrazione comunale non abbia provveduto all´abbattimento delle barriere visto che proprio in questa zona sono già in corso dei lavori per la creazione di due rotatorie.
Ma veniamo agli ostacoli. Davanti alla comunità è presente una passerella con una griglia di acciaio (a tratti un po´ dissestata) che costeggia i parcheggi e la strada, ma a circa metà del tragitto si presenta una santellina, costruita in memoria di Padre Pio, che già di per sé crea qualche problema. Alla fine della passatoia si forma poi un dislivello proprio davanti alla farmacia Morandi; poi un marciapiede senza rampa, e la strada che sala dal Villaggio Gnutti senza strisce pedonali.
Ma i problemi non sono finiti. Appena attraversata la strada, all´esterno della clinica c´è un ultimo marciapiede che viene interrotto proprio da un parcheggio per disabili. In pratica se c´è un auto in sosta non si può usufruire della scivolo e bisogna per forza affrontare il gradino. Per Sergio mantenere la sua autonomia negli spostamenti è un fattore essenziale per poter condurre una vita «normale» nonostante le difficoltà motorie. Ma i numerosi impedimenti che trova lungo il tragitto lo costringono a farsi accompagnare dal personale di servizio.
«Abbiamo ricevuto e preso in considerazione la richiesta - commenta Mario Salvinelli, assessore ai Lavori pubblici - e ci riserviamo qualche giorno per capire se e come poter risolvere la questione». Paradossale che sia proprio la statua del frate di Pietralcina a creare qualche piccolo intoppo. Bresciaoggi 30/10/12 - Marco Ben.

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