Se n´è andato Tobia Bonomi: si
tratta di una perdita molto importante per la Chiesa ma anche per
l´imprenditoria bresciana e in particolare lumezzanese.
TOBIA È STATO uno dei primi laici diaconi della provincia di Brescia:
per oltre vent´anni ha prestato il suo servizio in aiuto alle parrocchie
di Marmentino e Lavone e infine a Bovegno. Così lo ricorda il parroco
vicario zonale, don Alberto Cinghia: «Grande
spiritualità,profonda cultura, convinto sostenitore di riforme e
insegnamenti del Concilio Vaticano II, davvero una grave perdita».
Nel 2008 Tobia, in ricordo dei suoi genitori Vittorio e Venanzia, ai
quali aveva dedicato anche il libro «Gioia, amore e speranza», decise di
rendere possibile l´acquisto di un importante strumento musicale, di
cui avrebbe beneficiato tutta la comunità. Bonomi
fu infatti determinante per l´acquisto a Bovegno di uno splendido
organo, al Santuario della Madonna della Misericordia della quale era
devotissimo.
Tobia fu un abile imprenditore della famiglia dei Bonomi che hanno fondato Enolgas, Effebi e varie altre realtà produttive.
Nato nel ´35, si era dedicato soprattutto all´Enolgas di Concesio: Tobia
ne seguiva la crescita, mettendo sempre al primo posto il rispetto
dell´uomo, l´attenzione anche ai suoi problemi e alle sue necessità,
permeato com´era dalla dottrina sociale ispirata
a Tovini. Si impegnò anche sul versante della politica, quella
degasperiana, con radici nel pensiero di Maritain.
I funerali saranno celebrati nel pomeriggio di domani alle 15 nella
parrocchiale di San Sebastiano da monsignor Virgilio Olmi.E.BERT. bresciaoggi 27/12/12
"Gli arrendevoli non vincono MAI" "I vincitori non si arrendono MAI" Lumezzane (BS)
giovedì 27 dicembre 2012
giovedì 20 dicembre 2012
Scuole: la partita della salvezza si giocherà con il liceo sportivo
Il sistema scolastico di Lumezzane
sembra essere entrato nel tunnel della crisi, come illustrato sulle
colonne di Bresciaoggi anche nell´edizione di domenica scorsa, a
proposito della scuola dell´obbligo: le elementari e le medie. Ma dello
stesso «virus» soffre,
ancora di più, la formazione superiore, in particolare l´istituto
«Moretti» al Villaggio Gnutti, che comprende l´Itis, il liceo
scientifico, l´Itc e l´Ipsia, nella nuova versione rivolta soprattutto
alla pratica.
LA MALATTIA SI CHIAMA «esodo» e coinvolge tutti gli studenti a più livelli, dai ragazzini ai grandi. Ma se fino alle medie sono le famiglie per la maggior parte a decidere la formazione dei figli, l´ingresso alle superiori è una scelta spesso compiuta dai ragazzi. E, a giudicare dai numeri, sono pochi a rimanere in Valgobbia.
Per l´anno in corso sono solo 227 gli iscritti al «Moretti». Le destinazioni? Sarezzo e Gardone Valtrompia, paesi dove sono presenti gli stessi corsi attivati a Lumezzane. Una situazione allarmante, quindi, per dirigenti e Comune, in primis per l´assessore all´Istruzione Lucio Facchinetti, che sta cercando - tramite il tavolo tecnico sull´argomento - alcune soluzioni per trattenere gli studenti sul territorio. «Il fatto di avere l´istituto superiore che dipende dalla direzione del "Primo Levi" di Sarezzo non deve essere limitante - dice il vicesindaco - perché offriamo l´opportunità di poter seguire le lezioni anche qui».
La scuola che non affronta questo genere di problemi è l´agenzia formativa «Don Angelo Tedoldi» che, unica in Valtrompia, ogni anno raccoglie al contrario centinaia di adesioni per partecipare ai corsi.
La strada che sembra profilarsi, a pochi mesi dall´apertura delle iscrizioni, è il potenziamento dell´«open day» con varie giornate per studenti, insegnanti, genitori e aziende del territorio, che servano a conoscere le materie di studio, le aule, i laboratori e le opportunità di lavoro al termine del ciclo.
«Una situazione di questo tipo parte dalla scuola dell´obbligo - commentano da via Monsuello - visto che è difficile che qualcuno possa frequentare istituti esterni, per poi tornare a Lumezzane». Una spinta per invertire la marcia potrebbe arrivare dal marchio territoriale, un´idea alla quale sta lavorando l´assessore Facchinetti con il ministero dello Sviluppo economico, per legare scuola, studenti e aziende di qualità.
UN´ALTRA SOLUZIONE per ripopolare le scuole valgobbine è il liceo sportivo, progetto che vede Lumezzane in prima fila a livello provinciale: aprirà quando e se il ministero approverà i decreti attuativi. «Abbiamo le strutture e le società per poter formare nuovi allenatori ed educatori - conclude Facchinetti - e un simile liceo potrebbe raggiungere un ampio bacino di ragazzi». F.Zizzo Bresciaoggi
LA MALATTIA SI CHIAMA «esodo» e coinvolge tutti gli studenti a più livelli, dai ragazzini ai grandi. Ma se fino alle medie sono le famiglie per la maggior parte a decidere la formazione dei figli, l´ingresso alle superiori è una scelta spesso compiuta dai ragazzi. E, a giudicare dai numeri, sono pochi a rimanere in Valgobbia.
Per l´anno in corso sono solo 227 gli iscritti al «Moretti». Le destinazioni? Sarezzo e Gardone Valtrompia, paesi dove sono presenti gli stessi corsi attivati a Lumezzane. Una situazione allarmante, quindi, per dirigenti e Comune, in primis per l´assessore all´Istruzione Lucio Facchinetti, che sta cercando - tramite il tavolo tecnico sull´argomento - alcune soluzioni per trattenere gli studenti sul territorio. «Il fatto di avere l´istituto superiore che dipende dalla direzione del "Primo Levi" di Sarezzo non deve essere limitante - dice il vicesindaco - perché offriamo l´opportunità di poter seguire le lezioni anche qui».
La scuola che non affronta questo genere di problemi è l´agenzia formativa «Don Angelo Tedoldi» che, unica in Valtrompia, ogni anno raccoglie al contrario centinaia di adesioni per partecipare ai corsi.
La strada che sembra profilarsi, a pochi mesi dall´apertura delle iscrizioni, è il potenziamento dell´«open day» con varie giornate per studenti, insegnanti, genitori e aziende del territorio, che servano a conoscere le materie di studio, le aule, i laboratori e le opportunità di lavoro al termine del ciclo.
«Una situazione di questo tipo parte dalla scuola dell´obbligo - commentano da via Monsuello - visto che è difficile che qualcuno possa frequentare istituti esterni, per poi tornare a Lumezzane». Una spinta per invertire la marcia potrebbe arrivare dal marchio territoriale, un´idea alla quale sta lavorando l´assessore Facchinetti con il ministero dello Sviluppo economico, per legare scuola, studenti e aziende di qualità.
UN´ALTRA SOLUZIONE per ripopolare le scuole valgobbine è il liceo sportivo, progetto che vede Lumezzane in prima fila a livello provinciale: aprirà quando e se il ministero approverà i decreti attuativi. «Abbiamo le strutture e le società per poter formare nuovi allenatori ed educatori - conclude Facchinetti - e un simile liceo potrebbe raggiungere un ampio bacino di ragazzi». F.Zizzo Bresciaoggi
mercoledì 19 dicembre 2012
Premio Bulloni, ecco i “cuori d’oro” bresciani
Non c’è solo Elena Morè, la “mamma coraggio” di Brescia, cui una tragedia immensa ha strappato i figlioletti di 4 anni e 14 mesi, uccisi dalla disperazione del papà Marco Turrini che, lo scorso 21 maggio, in via Cremona, ma sono tante altre le storie di generosità e di amore che verranno premiate, giovedì alle 18 all’auditorium San Barnaba con il Premio Bulloni.
Oltre al riconoscimento sono sette gli attestati e relativa dotazione in denaro che verranno attribuiti dal comune di Brescia a cittadini che si sono segnalati per opere particolarmente meritorie.
Nell’elenco i premi Cuore Amico – Fraternità, Cavalier Faustino Anselmi, AIB, Nica e Candida Ranzanici, Ordine degli Avvocati, Cavaliere del Lavoro Umberto Gnutti, e il premio Pietro, Piergiuseppe e Piercarlo Beretta e, anche sei riconoscimenti: il Grosso d’oro e la Medaglia d’oro.
Di seguito l’elenco dei premiati 2012: padre Ulderico Chigioni (grosso d’oro), padre cappuccino; suor Luigia Trombini (premio Cuore Amico), missionaria in Etiopia; suor Evelina Mattei (premio Beretta), missionaria in Burundi ed in Congo; Giuseppe De Poli (premio Anselmi), terziario francescano e volontario dell’Associazione bambino emopatico; Fiorella Elmetti (premio Ordine Avvocati), suora laica, disabile; Margherita Bergamini (premio Ranzanici) mamma e moglie esemplare; Marica Benini (premio Gnutti) fondatrice della comunità familiare “Calimero” ed i militi della Croce Bianca, insigniti del grosso d’oro. Medaglia d’oro anche a Giovanni Benedetto Colombo, per il suo impegno di portare il fotovoltaico nei villaggi africani; Antonella Bertolotti, psichiatra e fondatrice di Intermed; Marco Richini (Acli).
Premi alla memoria a Ferdinando Gatti (premio Aib), operaio-eroe 49enne che ha salvato, sacrificando la propria, ad un collega; il notaio Giuseppe Camadini (Grosso d’oro), benefattore.
Oltre al riconoscimento sono sette gli attestati e relativa dotazione in denaro che verranno attribuiti dal comune di Brescia a cittadini che si sono segnalati per opere particolarmente meritorie.
Nell’elenco i premi Cuore Amico – Fraternità, Cavalier Faustino Anselmi, AIB, Nica e Candida Ranzanici, Ordine degli Avvocati, Cavaliere del Lavoro Umberto Gnutti, e il premio Pietro, Piergiuseppe e Piercarlo Beretta e, anche sei riconoscimenti: il Grosso d’oro e la Medaglia d’oro.
Di seguito l’elenco dei premiati 2012: padre Ulderico Chigioni (grosso d’oro), padre cappuccino; suor Luigia Trombini (premio Cuore Amico), missionaria in Etiopia; suor Evelina Mattei (premio Beretta), missionaria in Burundi ed in Congo; Giuseppe De Poli (premio Anselmi), terziario francescano e volontario dell’Associazione bambino emopatico; Fiorella Elmetti (premio Ordine Avvocati), suora laica, disabile; Margherita Bergamini (premio Ranzanici) mamma e moglie esemplare; Marica Benini (premio Gnutti) fondatrice della comunità familiare “Calimero” ed i militi della Croce Bianca, insigniti del grosso d’oro. Medaglia d’oro anche a Giovanni Benedetto Colombo, per il suo impegno di portare il fotovoltaico nei villaggi africani; Antonella Bertolotti, psichiatra e fondatrice di Intermed; Marco Richini (Acli).
Premi alla memoria a Ferdinando Gatti (premio Aib), operaio-eroe 49enne che ha salvato, sacrificando la propria, ad un collega; il notaio Giuseppe Camadini (Grosso d’oro), benefattore.
Lavori pubblici, nel cassetto un sogno da 15 milioni di euro
Per un ente locale la
programmazione è un aspetto essenziale dell´amministrare. E con l´arrivo
della fine del 2012 a Lumezzane hanno provato a pianificare i cantieri
dei prossimi anni allestendo il piano triennale delle opere pubbliche.
Un piano all´insegna
del condizionale, perchè se è vero che alcuni interventi sono già stati
completamente progettati oppure si trovano nella fase preliminare, in
generale il Comune deve fare i conti con risorse economiche sempre più
insufficienti e con i numerosi tagli dei trasferimenti
statali e regionali.
L´obbligo è quello di non violare il Patto di stabilità, ma l´assessore ai Lavori pubblici Mario Salvinelli, insieme all´Ufficio tecnico, ha comunque fatto approvare in giunta una lista di cantieri che dovrebbero essere aperti fino al 2015 e che saranno definiti, anche con le risorse necessarie, nel bilancio di previsione previsto per la fine dell´anno.
Il programma prevede un investimento totale di 15 milioni di euro: una somma enorme che sarà recuperata tra contributi regionali su opere mirate, oneri di urbanizzazione, alienazioni varie e somme già a disposizione di via Monsuello. Può sembrare una previsione fin troppo ottimista vista la situazione di cassa del municipio, ma nel palazzo precisano che si tratta solo di una serie di proposte.
Tra le priorità, con l´apertura dei cantieri prevista già nel 2013, c´è un pacchetto da 1,25 milioni che prevede la sistemazione delle strade e degli asfalti per 200 mila euro all´anno per i prossimi tre anni, l´inizio della bonifica ambientale in Val de Put (480 mila euro all´anno) per il nuovo campo di rugby, una pista di pattinaggio e la messa in sicurezza del campo di Rossaghe.
Poi, sul fronte ambientale è previsto il collegamento fognario tra via Magenta e via Brescia per i reflui destinati al collettore della media Valtrompia (con uno stanziamento di 150 mila euro nel 2013 e di altri 150 mila nel 2014), mentre in ambito viabilistico arriveranno la rotatoria tra le vie Armieri e Garibaldi (per 250 mila euro) e la riqualificazione urbana di piazza Cadorna a Fontana.
In aggiunta troviamo la ricostruzione dell´ala Nord della elementare «Caduti per la Patria», la trasformazione del cimitero vecchio di San Sebastiano in un parco e la nuova sede della biblioteca in piazza Giovanni Paolo II. Le opere considerate «utopiche», cioè quelle messe nel calendario delle prossime amministrazioni (la giunta Vivenzi scadrà giugno 2014) sono la Val de Put e il terzo lotto della zona industriale. F.Zizzo bresciaoggi
L´obbligo è quello di non violare il Patto di stabilità, ma l´assessore ai Lavori pubblici Mario Salvinelli, insieme all´Ufficio tecnico, ha comunque fatto approvare in giunta una lista di cantieri che dovrebbero essere aperti fino al 2015 e che saranno definiti, anche con le risorse necessarie, nel bilancio di previsione previsto per la fine dell´anno.
Il programma prevede un investimento totale di 15 milioni di euro: una somma enorme che sarà recuperata tra contributi regionali su opere mirate, oneri di urbanizzazione, alienazioni varie e somme già a disposizione di via Monsuello. Può sembrare una previsione fin troppo ottimista vista la situazione di cassa del municipio, ma nel palazzo precisano che si tratta solo di una serie di proposte.
Tra le priorità, con l´apertura dei cantieri prevista già nel 2013, c´è un pacchetto da 1,25 milioni che prevede la sistemazione delle strade e degli asfalti per 200 mila euro all´anno per i prossimi tre anni, l´inizio della bonifica ambientale in Val de Put (480 mila euro all´anno) per il nuovo campo di rugby, una pista di pattinaggio e la messa in sicurezza del campo di Rossaghe.
Poi, sul fronte ambientale è previsto il collegamento fognario tra via Magenta e via Brescia per i reflui destinati al collettore della media Valtrompia (con uno stanziamento di 150 mila euro nel 2013 e di altri 150 mila nel 2014), mentre in ambito viabilistico arriveranno la rotatoria tra le vie Armieri e Garibaldi (per 250 mila euro) e la riqualificazione urbana di piazza Cadorna a Fontana.
In aggiunta troviamo la ricostruzione dell´ala Nord della elementare «Caduti per la Patria», la trasformazione del cimitero vecchio di San Sebastiano in un parco e la nuova sede della biblioteca in piazza Giovanni Paolo II. Le opere considerate «utopiche», cioè quelle messe nel calendario delle prossime amministrazioni (la giunta Vivenzi scadrà giugno 2014) sono la Val de Put e il terzo lotto della zona industriale. F.Zizzo bresciaoggi
martedì 18 dicembre 2012
Don Murgioni: un libro racconta il prete coraggioso
Sarà un viaggio nel Sudamerica più triste quello che sarà possibile fare
stasera dalle 20.30 nella sala incontri della Rsa «Le Rondini» di
Lumezzane. In cartellone la presentazione del libro «Pierluigi Murgioni -
Dalla mia cella posso vedere il mare», una biografia del missionario
bresciano incarcerato per 5 anni e torturato con la sola accusa di aver
annunciato il Vangelo e di essersi speso per la gente dell´Uruguay.
Il testo ripercorre tutti i passaggi della vita del sacerdote (che è scomparso da anni), ed è arricchito da molti suoi testi e dalle testimonianze dirette di chi l´ha conosciuto.
L´incontro è promosso dall´associazione «Centotrenta9», una realtà nata nel 2010 grazie ai sostenitori dell´ex sindaco lumezzanese Silvano Corli. Si tratta di un gruppo che vuole valorizzare e promuovere la sensibilità, l´interesse e il desiderio di partecipazione consapevole alla politica, offrendo uno spazio di pensiero, di riflessione e di studio, ma anche costruendo significati condivisi rispetto ai problemi al di là dei pregiudizi, dell´ovvio e delle risposte fatte di slogan. M.BEN. bresciaoggi
Il testo ripercorre tutti i passaggi della vita del sacerdote (che è scomparso da anni), ed è arricchito da molti suoi testi e dalle testimonianze dirette di chi l´ha conosciuto.
L´incontro è promosso dall´associazione «Centotrenta9», una realtà nata nel 2010 grazie ai sostenitori dell´ex sindaco lumezzanese Silvano Corli. Si tratta di un gruppo che vuole valorizzare e promuovere la sensibilità, l´interesse e il desiderio di partecipazione consapevole alla politica, offrendo uno spazio di pensiero, di riflessione e di studio, ma anche costruendo significati condivisi rispetto ai problemi al di là dei pregiudizi, dell´ovvio e delle risposte fatte di slogan. M.BEN. bresciaoggi
Memorie partigiane presto il monumento dedicato a Verginella
La Lumezzane che fa memoria, anche con lo scopo di contrastare
revisionismi e rigurgiti sempre in agguato, ha deciso di occupare la
scena ricordando uno dei periodi più drammatici della storia d´Italia:
quella Resistenza al fascismo che ha unito partigiani e gente comune.
Per farlo, il prossimo 13 gennaio la sezione valgobbina dell´Anpi (l´Associazione nazionale partigiani d´Italia) rappresentata da Gianpietro Patelli e il Comune toglieranno il velo dal nuovo monumento che la Valgobbia ha voluto dedicare a Giuseppe Verginella, un combattente decorato con la medaglia d´argento al valor militare che proprio a Lumezzane, in un drammatico 10 gennaio 1945, venne assassinato dalla polizia fascista.
L´opera, progettata dallo stesso gruppo Anpi, è un manufatto in marmo di Botticino piazzato su un basamento realizzato dall´Ufficio tecnico comunale che sarà installato con la bandiera italiana e piazzato nell´area del Villaggio Gnutti, nell´aiuola tra le vie Mazzini e Gnutti, davanti al cippo già esistente.
Sarà corredato di una stella, simbolo delle brigate Garibaldi di cui Verginella è stato un leader, e una targa con i loghi del sodalizio e del Comune, oltre che da una sigla scritta in italiano e sloveno per onorare il Paese di nascita del combattente. Il costo? 6.400 euro finanziati dal municipio (con una compartecipazione per duemila), per altri 1.500 dal sindaco Silverio Vivenzi e per il resto da una sottoscrizione promossa dall´Anpi.
Giuseppe Verginella era un operaio comunista che a soli 17 anni venne arrestato per la sua attività politica. Poi la sua lotta ai fascisti proseguì combattendo in Francia, Italia e Spagna fino, all´ingresso nella 54esima brigata Garibaldi in Valsaviore, e poi nella 122esima in Valtrompia. Prese il nome di battaglia di «Alberto» e durante una missione a Provaglio d´Iseo venne fermato dalla polizia e trasferito a Lumezzane dove venne assassinato.
All´inaugurazione del monumento ci sarà anche una delegazione dell´Anpi di Trieste, mentre nei prossimi giorni terze medie e quinte superiori parteciperanno alla lezione «Dalla storia alle storie: ragazzi e ragazze della Resistenza in Valtrompia» condotta da Bruna Franceschini. bresciaoggi F.Zizzo
Per farlo, il prossimo 13 gennaio la sezione valgobbina dell´Anpi (l´Associazione nazionale partigiani d´Italia) rappresentata da Gianpietro Patelli e il Comune toglieranno il velo dal nuovo monumento che la Valgobbia ha voluto dedicare a Giuseppe Verginella, un combattente decorato con la medaglia d´argento al valor militare che proprio a Lumezzane, in un drammatico 10 gennaio 1945, venne assassinato dalla polizia fascista.
L´opera, progettata dallo stesso gruppo Anpi, è un manufatto in marmo di Botticino piazzato su un basamento realizzato dall´Ufficio tecnico comunale che sarà installato con la bandiera italiana e piazzato nell´area del Villaggio Gnutti, nell´aiuola tra le vie Mazzini e Gnutti, davanti al cippo già esistente.
Sarà corredato di una stella, simbolo delle brigate Garibaldi di cui Verginella è stato un leader, e una targa con i loghi del sodalizio e del Comune, oltre che da una sigla scritta in italiano e sloveno per onorare il Paese di nascita del combattente. Il costo? 6.400 euro finanziati dal municipio (con una compartecipazione per duemila), per altri 1.500 dal sindaco Silverio Vivenzi e per il resto da una sottoscrizione promossa dall´Anpi.
Giuseppe Verginella era un operaio comunista che a soli 17 anni venne arrestato per la sua attività politica. Poi la sua lotta ai fascisti proseguì combattendo in Francia, Italia e Spagna fino, all´ingresso nella 54esima brigata Garibaldi in Valsaviore, e poi nella 122esima in Valtrompia. Prese il nome di battaglia di «Alberto» e durante una missione a Provaglio d´Iseo venne fermato dalla polizia e trasferito a Lumezzane dove venne assassinato.
All´inaugurazione del monumento ci sarà anche una delegazione dell´Anpi di Trieste, mentre nei prossimi giorni terze medie e quinte superiori parteciperanno alla lezione «Dalla storia alle storie: ragazzi e ragazze della Resistenza in Valtrompia» condotta da Bruna Franceschini. bresciaoggi F.Zizzo
Infortunio in fabbrica: donna perde una mano
Infortunio sul lavoro alla ditta «Meber e C.» snc di Massimo Bertoni, al
civico 31 di via Costera, a Lumezzane Pieve, a poche centinaia di metri
dalla chiesa parrocchiale. Nell´azienda a conduzione familiare (formata
solo dal titolare, moglie e figlio) che si occupa di lavaggio,
stampaggio e tranciatura di acciaio per conto terzi, si è verificato un
infortunio che ha coinvolto la moglie del datore, Marisa Simonelli, 52
anni, rimasta bloccata con la mano in una trancia.
Il fatto è successo ieri mattina intorno alle 10,30 quando la donna stava operando sul macchinario per tagliare alcuni coperchi per vassoi. Ad un certo punto, per cause ancora da accertare, forse per un malfunzionamento del macchinario, la parte superiore è piombata sulla mano destra della donna intenta ad estrarre il pezzo appena lavorato. Il marito Massimo Bertoni è rimasto lucido nonostante la situazione apparsa subito grave ed ha attivato la modalità manuale prima di sollevare la parte caduta sullo stampo.
Sul posto, oltre ai vigili del fuoco valgobbini allertati dal figlio Claudio, operaio nella stessa ditta, per i soccorsi è arrivata l´ambulanza locale e l´automedica che hanno portato la donna all´ospedale Civile di Brescia, dove le è stata amputata la mano per l´aggravarsi delle condizioni.
Per capire l´esatta dinamica dell´incidente, in via Costera sono giunti anche i carabinieri di Lumezzane e Villa Carcina oltre all´Asl per verificare le condizioni del macchinario, poi messo sotto sequestro dalle forze dell´ordine. Nel pomeriggio il figlio è stato ascoltato nella caserma valgobbina.F.Z. bresciaoggi
Il fatto è successo ieri mattina intorno alle 10,30 quando la donna stava operando sul macchinario per tagliare alcuni coperchi per vassoi. Ad un certo punto, per cause ancora da accertare, forse per un malfunzionamento del macchinario, la parte superiore è piombata sulla mano destra della donna intenta ad estrarre il pezzo appena lavorato. Il marito Massimo Bertoni è rimasto lucido nonostante la situazione apparsa subito grave ed ha attivato la modalità manuale prima di sollevare la parte caduta sullo stampo.
Sul posto, oltre ai vigili del fuoco valgobbini allertati dal figlio Claudio, operaio nella stessa ditta, per i soccorsi è arrivata l´ambulanza locale e l´automedica che hanno portato la donna all´ospedale Civile di Brescia, dove le è stata amputata la mano per l´aggravarsi delle condizioni.
Per capire l´esatta dinamica dell´incidente, in via Costera sono giunti anche i carabinieri di Lumezzane e Villa Carcina oltre all´Asl per verificare le condizioni del macchinario, poi messo sotto sequestro dalle forze dell´ordine. Nel pomeriggio il figlio è stato ascoltato nella caserma valgobbina.F.Z. bresciaoggi
lunedì 17 dicembre 2012
Alunni in fuga: la lenta agonia delle scuole dell´«obbligo»
L´invecchiamento della popolazione
e la diminuzione delle nascite offrono solo una spiegazione parziale al
preoccupante fenomeno che si sta registrando da tempo nelle scuole
dell´obbligo di Lumezzane: non solo la diminuzione delle iscrizioni, ma
anche una discreta
«fuga» delle famiglie verso le agenzie educative di altre realtà.
Va anche detto che la crisi sta causando una sorta di immigrazione al contrario che sta riportando i bambini di origine straniera nei Paesi d´origine. Ma anche questo, forse, non basta per chiarire il caso che da un paio d´anni si è manifestato nelle elementari e nelle medie della Valgobbia. Numeri e statistiche del sistema valgobbino sono contenuti nel documento sull´assolvimento dell´obbligo scolastico stilato dall´ufficio Istruzione tra ottobre e aprile dell´anno di riferimento per le annate scolastiche 2010-11 e 2011-12. Il conteggio relativo allo scorso anno ha incrociato i dati dei 1.921 ragazzini tra i 6 e i 14 anni registrati dall´anagrafe con quelli degli iscritti alle scuole e i residenti rilevando almeno il segnale positivo che a Lumezzane la dispersione è bassissima: poco più dell´1,5%, pari a 44 studenti.
Detto questo, il dato che più preoccupa gli uffici di via Monsuello è relativo al numero di giovanissimi che negli ultimi due anni hanno frequentato le scuole dell´obbligo fuori dal territorio comunale, diretti in particolare verso la privata «Chizzolini» di Sarezzo e in altri istituti, anche statali, dello stesso paese. Sono stati ben 160 nel 2010-11 e ancora 152 l´anno scorso.
Una situazione che fa scattare l´allarme visto che la scuola «Montessori» di Pieve ha chiuso e la prima elementare di Gazzolo non è stata attivata quest´anno per lo scarso numero di iscritti. Poi c´è la materna «Maestra Seneci» di San Sebastiano, altra realtà a rischio.
Quali motivi spingono le famiglie a iscrivere i propri figli altrove? «L´offerta scolastica a Lumezzane funziona - commentano da via Monsuello - e tranne i casi in cui si cerca una formazione particolare non capiamo cosa ci sia di diverso rispetto ai nostri istituti». BRESCIAOGGI F.Zizzo
Va anche detto che la crisi sta causando una sorta di immigrazione al contrario che sta riportando i bambini di origine straniera nei Paesi d´origine. Ma anche questo, forse, non basta per chiarire il caso che da un paio d´anni si è manifestato nelle elementari e nelle medie della Valgobbia. Numeri e statistiche del sistema valgobbino sono contenuti nel documento sull´assolvimento dell´obbligo scolastico stilato dall´ufficio Istruzione tra ottobre e aprile dell´anno di riferimento per le annate scolastiche 2010-11 e 2011-12. Il conteggio relativo allo scorso anno ha incrociato i dati dei 1.921 ragazzini tra i 6 e i 14 anni registrati dall´anagrafe con quelli degli iscritti alle scuole e i residenti rilevando almeno il segnale positivo che a Lumezzane la dispersione è bassissima: poco più dell´1,5%, pari a 44 studenti.
Detto questo, il dato che più preoccupa gli uffici di via Monsuello è relativo al numero di giovanissimi che negli ultimi due anni hanno frequentato le scuole dell´obbligo fuori dal territorio comunale, diretti in particolare verso la privata «Chizzolini» di Sarezzo e in altri istituti, anche statali, dello stesso paese. Sono stati ben 160 nel 2010-11 e ancora 152 l´anno scorso.
Una situazione che fa scattare l´allarme visto che la scuola «Montessori» di Pieve ha chiuso e la prima elementare di Gazzolo non è stata attivata quest´anno per lo scarso numero di iscritti. Poi c´è la materna «Maestra Seneci» di San Sebastiano, altra realtà a rischio.
Quali motivi spingono le famiglie a iscrivere i propri figli altrove? «L´offerta scolastica a Lumezzane funziona - commentano da via Monsuello - e tranne i casi in cui si cerca una formazione particolare non capiamo cosa ci sia di diverso rispetto ai nostri istituti». BRESCIAOGGI F.Zizzo
«Aiutiamo l´Emilia», si riparte con l´operazione formaggio
Il tempo dell´emergenza non è
ancora finito, e il gruppo Volontari protezione civile di Lumezzane
continua a lavorare per i terremotati. Solo lo scorso sabato i
valgobbini hanno consegnato una roulotte nel Comune di Mirandola: verrà
utilizzata da un agricoltore
come alloggio provvisorio.
«L´amministrazione locale ha naturalmente offerto sistemazioni alternative agli sfollati - spiega il presidente Enrico Gozzini -, ma quell´uomo non vuole abbandonare gli animali nella cascina diroccata e ha preferito avere questo tipo di appoggio temporaneo. Questa è l´ottava roulotte consegnata dopo il terremoto».
Nel frattempo si è conclusa la prima fase dell´iniziativa «Aiutiamo l´Emilia», che ha visto venduti ben 2.400 chili di Parmigiano Reggiano. È successo grazie alla collaborazione con il caseificio sociale «La Cappelletta» di Modena che ha fornito il formaggio, mentre l´azienda Brescialat si è occupata del taglio e del confezionamento. «Grazie alla generosità della gente che l´ha acquistato abbiamo raccolto altri 2000 euro - prosegue Gozzini -. Il ricavato, come da richiesta del sindaco di San Giacomo delle Segnate, verrà investito per l´acquisto di una lavagna multimediale per la scuola colpita dal sisma».
E visto il grande successo del progetto e le continue richieste, il gruppo lumezzanese ha deciso di avviare una seconda fase, questa volta in collaborazione con il consorzio Grana Padano, prendendo spunto dall´iniziativa per la creazione di un fondo di solidarietà da destinare ai comuni colpiti. «Continueremo ad aiutare la scuola di San Giacomo - spiega il volontario - e la raccolta avverrà come prima, quindi grazie alle offerte delle persone che non chiedono il resto mentre acquistano i pezzi di formaggio, e in più sfruttando il famoso "bollino" di solidarietà, col quale il consorzio e l´azienda produttrice Brescialat forniscono un contributo di un euro per ogni chilo di prodotto acquistato».
La formula è sempre la stessa: ognuno potrà prenotare quanto desidera attraverso le associazioni, i gruppi o le aziende che esporranno la locandina. Si potrà acquistare Grana Padano con stagionatura di 12 mesi a 12 euro al pezzo, oppure di 24 mesi a 14.50. Le porzioni saranno sempre di circa 1.16 chili. Il termine ultimo per le prenotazioni è fissato domenica, durante i mercatini di Natale di Piatucco. La distribuzione avverrà poi in due fasi: per le aziende con la consegna direttamente in sedi, mentre gruppi e associazioni potranno raggiungere il piazzale del municipio venerdì 21 alle 18.30. Marco Ben BRESCIAOGGI
«L´amministrazione locale ha naturalmente offerto sistemazioni alternative agli sfollati - spiega il presidente Enrico Gozzini -, ma quell´uomo non vuole abbandonare gli animali nella cascina diroccata e ha preferito avere questo tipo di appoggio temporaneo. Questa è l´ottava roulotte consegnata dopo il terremoto».
Nel frattempo si è conclusa la prima fase dell´iniziativa «Aiutiamo l´Emilia», che ha visto venduti ben 2.400 chili di Parmigiano Reggiano. È successo grazie alla collaborazione con il caseificio sociale «La Cappelletta» di Modena che ha fornito il formaggio, mentre l´azienda Brescialat si è occupata del taglio e del confezionamento. «Grazie alla generosità della gente che l´ha acquistato abbiamo raccolto altri 2000 euro - prosegue Gozzini -. Il ricavato, come da richiesta del sindaco di San Giacomo delle Segnate, verrà investito per l´acquisto di una lavagna multimediale per la scuola colpita dal sisma».
E visto il grande successo del progetto e le continue richieste, il gruppo lumezzanese ha deciso di avviare una seconda fase, questa volta in collaborazione con il consorzio Grana Padano, prendendo spunto dall´iniziativa per la creazione di un fondo di solidarietà da destinare ai comuni colpiti. «Continueremo ad aiutare la scuola di San Giacomo - spiega il volontario - e la raccolta avverrà come prima, quindi grazie alle offerte delle persone che non chiedono il resto mentre acquistano i pezzi di formaggio, e in più sfruttando il famoso "bollino" di solidarietà, col quale il consorzio e l´azienda produttrice Brescialat forniscono un contributo di un euro per ogni chilo di prodotto acquistato».
La formula è sempre la stessa: ognuno potrà prenotare quanto desidera attraverso le associazioni, i gruppi o le aziende che esporranno la locandina. Si potrà acquistare Grana Padano con stagionatura di 12 mesi a 12 euro al pezzo, oppure di 24 mesi a 14.50. Le porzioni saranno sempre di circa 1.16 chili. Il termine ultimo per le prenotazioni è fissato domenica, durante i mercatini di Natale di Piatucco. La distribuzione avverrà poi in due fasi: per le aziende con la consegna direttamente in sedi, mentre gruppi e associazioni potranno raggiungere il piazzale del municipio venerdì 21 alle 18.30. Marco Ben BRESCIAOGGI
Quella spanna di neve che non spaventa la valle
Come previsto le basse temperature
hanno portato più neve verso Marcheno e la media valle che nelle zone
più alte. I mezzi spalaneve sono entrati subito in azione per limitare i
disagi. Verso sera la situazione era sotto controllo sulle provinciali
verso Lodrino
e Marmentino e poi in direzione Valsabbia: così nel tratto tra Aiale,
Irma e Marmentino. Anche verso Pezzoro la strada è sempre stata
percorribile: e così, verso sera, il tratto Collio-Passo Maniva (con le
catene).
In Valgobbia i lumezzanesi si sono svegliati con una coltre di oltre 15 cm che ha ricoperto auto, strade, prati e piazze. Difficoltà negli spostamenti nelle ore di punta ma durante la giornata, con il passaggio dei mezzi spazzaneve, la situazione è tornata normale visto che molti hanno scelto di lasciare l´auto in garage.
«Il Piano neve, anche se ridimensionato per i tagli, ha funzionato - commenta il sindaco Silverio Vivenzi - arrivando prima sulle arterie principali e poi in quelle secondarie» bresciaoggi 15/12/12
In Valgobbia i lumezzanesi si sono svegliati con una coltre di oltre 15 cm che ha ricoperto auto, strade, prati e piazze. Difficoltà negli spostamenti nelle ore di punta ma durante la giornata, con il passaggio dei mezzi spazzaneve, la situazione è tornata normale visto che molti hanno scelto di lasciare l´auto in garage.
«Il Piano neve, anche se ridimensionato per i tagli, ha funzionato - commenta il sindaco Silverio Vivenzi - arrivando prima sulle arterie principali e poi in quelle secondarie» bresciaoggi 15/12/12
venerdì 14 dicembre 2012
Lumezzane vende Sul tavolo una casa a San Bernardo
In tempi economici difficili come
questi, con i bilanci delle amministrazioni pubbliche ridotti all´osso,
si cercano tutte le vie possibili per trovare risorse. E una delle
soluzioni che anche Lumezzane sta adottando, pur senza successo finora, è
quella della
vendita delle proprietà comunali.
L´ultimo tentativo in ordine di tempo riguarda la vendita di un´abitazione dismessa da anni e del terreno circostante a San Bernardo: un bene di cui il municipio è proprietario dal 1978. La struttura di 45 metri quadri e il terreno di 1.398 che circonda l´edificio si trovano lungo la via consortile per San Bernardo, a metà strada tra la Pieve e il colle. Fino a qualche anno fa è stata usata da una famiglia che l´aveva presa in affitto come baita di montagna. Ora il Comune la metterà all´asta proprio in questi giorni, e chiunque può presentare un´offerta. Si parte da un prezzo base di 46.500 euro, un valore assegnato dopo una perizia dell´Ufficio tecnico in linea col mercato ma considerato troppo oneroso vista la situazione economica e considerato che la casa è dismessa da anni.
L´operazione è stata discussa anche in consiglio comunale, e sul provvedimento le opposizioni si sono astenute. «Vorremmo sapere se c´è un piano definito di alienazioni - ha commentato il capogruppo del Pd Matteo Zani - perchè ci sembra che il Comune stia facendo delle vendite casuali per trovare qualche soldo in più». Gli ha risposto l´assessore al Patrimonio Mario Salvinelli, che ha ricordato anche la difficoltà di dare un valore a una struttura fatiscente.
«L´edificio e ai margini della proprietà comunale - ha ricordato l´assessore - ed è in condizioni precarie; ma non vogliamo svenderlo». E il piano di valorizzazione delle proprietà civiche? Verrà redatto il prossimo anno.
Tornando allo stabile, la Sovrintendenza sta facendo una verifica e durante la pausa natalizia ci sarà l´asta pubblica. Se andrà deserta si andrà avanti con una trattativa privata.
L´ultimo tentativo in ordine di tempo riguarda la vendita di un´abitazione dismessa da anni e del terreno circostante a San Bernardo: un bene di cui il municipio è proprietario dal 1978. La struttura di 45 metri quadri e il terreno di 1.398 che circonda l´edificio si trovano lungo la via consortile per San Bernardo, a metà strada tra la Pieve e il colle. Fino a qualche anno fa è stata usata da una famiglia che l´aveva presa in affitto come baita di montagna. Ora il Comune la metterà all´asta proprio in questi giorni, e chiunque può presentare un´offerta. Si parte da un prezzo base di 46.500 euro, un valore assegnato dopo una perizia dell´Ufficio tecnico in linea col mercato ma considerato troppo oneroso vista la situazione economica e considerato che la casa è dismessa da anni.
L´operazione è stata discussa anche in consiglio comunale, e sul provvedimento le opposizioni si sono astenute. «Vorremmo sapere se c´è un piano definito di alienazioni - ha commentato il capogruppo del Pd Matteo Zani - perchè ci sembra che il Comune stia facendo delle vendite casuali per trovare qualche soldo in più». Gli ha risposto l´assessore al Patrimonio Mario Salvinelli, che ha ricordato anche la difficoltà di dare un valore a una struttura fatiscente.
«L´edificio e ai margini della proprietà comunale - ha ricordato l´assessore - ed è in condizioni precarie; ma non vogliamo svenderlo». E il piano di valorizzazione delle proprietà civiche? Verrà redatto il prossimo anno.
Tornando allo stabile, la Sovrintendenza sta facendo una verifica e durante la pausa natalizia ci sarà l´asta pubblica. Se andrà deserta si andrà avanti con una trattativa privata.
Fabio Zizzo Bresciaoggi
giovedì 13 dicembre 2012
richiesta e risposta tra GL e Comune Lumezzane
richiesta di GL al comune di lumezzane in data 17/11/12
Risposta da parte del sindaco ricevuta in data 13/12/12
Risposta da parte del sindaco ricevuta in data 13/12/12
Lumezzane, la città-officina sempre in cerca di capannoni
Se alla città-officina sta stretto il mondo, figuriamoci la provincia
di Brescia. A Lumezzane – incastonata nella Valle del Gobbia,
un'impresa ogni 12 abitanti, neonati compresi – la terra non basta più.
La sindrome dello spazio insegue questo comune che Alfredo Pasotti, consulente d'azienda e storico dell'area, definisce «una macchina del moto perpetuo imprenditoriale».
Tutti gli spazi fisicamente occupabili di questa valle sono stati via via erosi nei secoli da capannoni, fabbriche e case che, subito dopo la guerra, hanno cercato e trovato un naturale sfogo nella Val Trompia e verso la Val Sabbia e da qui, inevitabilmente, fuori dai confini lombardi e nazionali.
A lavorare la filiera del metallo nei comuni delle valli bresciane – dalla forgiatura alla tornitura, dalla cromatura alla stampa, dai casalinghi alla rubinetteria – sono almeno duemila imprese, di cui ben oltre la metà risiede a Lumezzane o ne costituisce una "protesi" forzata. «Dal dopoguerra centinaia e centinaia di aziende sono emigrate da qui per mancanza di spazio», conferma Silverio Vivenzi, sindaco del Comune che il 3 ottobre ha ricevuto dalle mani del prefetto di Brescia, Narcisa Brassesco Pace, il titolo di "città". L'Associazione industriale di Brescia (Aib) ha calcolato che un cittadino su quattro di Lumezzane gravita direttamente o indirettamente intorno al distretto del metallo le cui 90 principali imprese, nel 2011, sono arrivate quasi a toccare i livelli record di fatturato del 2007.
Visitare questa città-officina è un'esperienza che riporta indietro
nel tempo, quando l'Italia post bellica era un vulcano di idee. Fai su e
giù per le strade e a destra, sinistra, sopra e sotto, non fai che
vedere per chilometri e chilometri quadrati capannoni e fabbriche,
fabbriche e capannoni magari a un passo dalla parrocchia o che formano
un corpo unico con l'abitazione. Qui, del resto, la città-officina è
nata perché, prima, c'era la casa-officina.
Su 1.987 imprese registrate alla Camera di commercio che danno occupazione a 9.143 addetti, secondo le elaborazioni del Centro studi dell'Aib, almeno 690 sono inquadrabili nel settore manifatturiero, con 6.295 addetti. Alcune sono diventati colossi mondiali come Trafilerie Carlo Gnutti spa e Gnutti Carlo spa (il cognome, lo avrete capito, qui è come dire Rossi o Bianchi).
Di queste imprese – vanto e gloria della metallurgia italiana – 447 sono artigianali ed è anche grazie a loro se in questi decenni chi è rimasto senza lavoro è stato riassorbito ed è dunque facile, per il sindaco-imprenditore (nei casalinghi) Vivenzi, dire che «la disoccupazione qui è fisiologica». Un modo elegante per dire che non lavora solo chi non vuole faticare, in una zona che ha assorbito da almeno 35 anni immigrazione extraeuropea (soprattutto pachistani) senza particolari tensioni sociali. di Roberto Galullo Il sole 24 ore
La sindrome dello spazio insegue questo comune che Alfredo Pasotti, consulente d'azienda e storico dell'area, definisce «una macchina del moto perpetuo imprenditoriale».
Tutti gli spazi fisicamente occupabili di questa valle sono stati via via erosi nei secoli da capannoni, fabbriche e case che, subito dopo la guerra, hanno cercato e trovato un naturale sfogo nella Val Trompia e verso la Val Sabbia e da qui, inevitabilmente, fuori dai confini lombardi e nazionali.
A lavorare la filiera del metallo nei comuni delle valli bresciane – dalla forgiatura alla tornitura, dalla cromatura alla stampa, dai casalinghi alla rubinetteria – sono almeno duemila imprese, di cui ben oltre la metà risiede a Lumezzane o ne costituisce una "protesi" forzata. «Dal dopoguerra centinaia e centinaia di aziende sono emigrate da qui per mancanza di spazio», conferma Silverio Vivenzi, sindaco del Comune che il 3 ottobre ha ricevuto dalle mani del prefetto di Brescia, Narcisa Brassesco Pace, il titolo di "città". L'Associazione industriale di Brescia (Aib) ha calcolato che un cittadino su quattro di Lumezzane gravita direttamente o indirettamente intorno al distretto del metallo le cui 90 principali imprese, nel 2011, sono arrivate quasi a toccare i livelli record di fatturato del 2007.
Su 1.987 imprese registrate alla Camera di commercio che danno occupazione a 9.143 addetti, secondo le elaborazioni del Centro studi dell'Aib, almeno 690 sono inquadrabili nel settore manifatturiero, con 6.295 addetti. Alcune sono diventati colossi mondiali come Trafilerie Carlo Gnutti spa e Gnutti Carlo spa (il cognome, lo avrete capito, qui è come dire Rossi o Bianchi).
Di queste imprese – vanto e gloria della metallurgia italiana – 447 sono artigianali ed è anche grazie a loro se in questi decenni chi è rimasto senza lavoro è stato riassorbito ed è dunque facile, per il sindaco-imprenditore (nei casalinghi) Vivenzi, dire che «la disoccupazione qui è fisiologica». Un modo elegante per dire che non lavora solo chi non vuole faticare, in una zona che ha assorbito da almeno 35 anni immigrazione extraeuropea (soprattutto pachistani) senza particolari tensioni sociali. di Roberto Galullo Il sole 24 ore
La crisi «sgonfia» le borse di studio
Le borse di studio e i premi di laurea saranno più «leggeri» e saranno valorizzate soprattutto le tesi specialistiche.
È questo il messaggio che giunge dall´edizione 2012-13 dei bandi per l´assegnazione delle borse e dei premi, aperti in questi giorni a Lumezzane:una tradizione che dura ormai da tredici anni. L´iniziativa, infatti, era stata introdotta dal sindaco del tempo e attuale vice, nonché assessore all´Istruzione, Lucio Facchinetti, per riconoscere con un contributo l´impegno di studenti e «dottori» valgobbini. L´abitudine di via Monsuello, però, deve fare i conti con la scarsità delle risorse a disposizione e con il nuovo orientamento accademico, che sta dando più spazio alle tesi specialistiche rispetto a quelle triennali.
Sul capitolo l´assessorato all´Istruzione mette 6.200 euro, in calo rispetto agli altri anni, con l´eliminazione di una borsa di studio e un premio in più ai lavori quinquennali, rispetto alla laurea breve. In pratica, saranno assegnati dodici assegni di studio relativi al 2012 e quattro premi di laurea «Città di Lumezzane», divisi tra uno alla triennale e tre alla specialistica. È confermato anche il premio della Confartigianato di Brescia, che ogni anno collabora con il Comune, assegnando un contributo a chi ha realizzato un lavoro sull´imprenditoria e l´artigianato locali.
MA GLI IMPORTI per ciascuno dei riconoscimenti, come detto, saranno ridimensionati: trecento euro per ognuna delle borse di studio, cifra invariata, mentre il premio al laureato «breve» è di 350 euro (l´anno scorso era 400); i tre assegni alle tesi dei cinque anni passano a 750 euro ciascuno (erano 1.000) e quello di Confartigianato dai 1.000 ai 750 euro. Un nuovo orientamento, quello sugli elaborati finali, giustificato dal fatto che nekl triennio vengono commissionate meno tesi.
I moduli per partecipare sono disponibili all´ufficio Istruzione, nella biblioteca «Felice Saleri» e alla sede studentesca del «Lume della Ragione» in via Rosmini a Premiano. Le domande per le borse di studio possono essere presentate fino al primo marzo, per i premi di laurea fino al 30 gennaio. La cerimonia si svolgerà come ogni anno tra i mesi di maggio e di giugno. F.Zizzo - Bresciaoggi
È questo il messaggio che giunge dall´edizione 2012-13 dei bandi per l´assegnazione delle borse e dei premi, aperti in questi giorni a Lumezzane:una tradizione che dura ormai da tredici anni. L´iniziativa, infatti, era stata introdotta dal sindaco del tempo e attuale vice, nonché assessore all´Istruzione, Lucio Facchinetti, per riconoscere con un contributo l´impegno di studenti e «dottori» valgobbini. L´abitudine di via Monsuello, però, deve fare i conti con la scarsità delle risorse a disposizione e con il nuovo orientamento accademico, che sta dando più spazio alle tesi specialistiche rispetto a quelle triennali.
Sul capitolo l´assessorato all´Istruzione mette 6.200 euro, in calo rispetto agli altri anni, con l´eliminazione di una borsa di studio e un premio in più ai lavori quinquennali, rispetto alla laurea breve. In pratica, saranno assegnati dodici assegni di studio relativi al 2012 e quattro premi di laurea «Città di Lumezzane», divisi tra uno alla triennale e tre alla specialistica. È confermato anche il premio della Confartigianato di Brescia, che ogni anno collabora con il Comune, assegnando un contributo a chi ha realizzato un lavoro sull´imprenditoria e l´artigianato locali.
MA GLI IMPORTI per ciascuno dei riconoscimenti, come detto, saranno ridimensionati: trecento euro per ognuna delle borse di studio, cifra invariata, mentre il premio al laureato «breve» è di 350 euro (l´anno scorso era 400); i tre assegni alle tesi dei cinque anni passano a 750 euro ciascuno (erano 1.000) e quello di Confartigianato dai 1.000 ai 750 euro. Un nuovo orientamento, quello sugli elaborati finali, giustificato dal fatto che nekl triennio vengono commissionate meno tesi.
I moduli per partecipare sono disponibili all´ufficio Istruzione, nella biblioteca «Felice Saleri» e alla sede studentesca del «Lume della Ragione» in via Rosmini a Premiano. Le domande per le borse di studio possono essere presentate fino al primo marzo, per i premi di laurea fino al 30 gennaio. La cerimonia si svolgerà come ogni anno tra i mesi di maggio e di giugno. F.Zizzo - Bresciaoggi
martedì 11 dicembre 2012
Brescia, la bomba ecologica che tutti ignorano
C’è un grazioso volantino pieghevole, firmato dall’Assessorato all’Ambiente e Ecologia di Brescia e distribuito alla popolazione, che illustra con disegni colorati le misure precauzionali e i comportamenti che i cittadini (specie i bambini) devono evitare per proteggere la propria salute e ridurre i rischi di contaminazione: non giocare in mezzo ai prati, non rimanere a contatto con il suolo, non sdraiarsi e non stazionare sui manti erbosi, non giocare con la terra e con i fiori, lavare accuratamente e regolarmente qualunque cosa (mani, giocattoli, indumenti) sia stata a contatto con l’esterno.
Ci sono otto moderne stalle dove si produceva ottimo latte e ora sono vuote, abbandonate, chiuse d’ufficio: nel latte munto le diossine erano troppo alte.
Ci sono i dati di ARPA, 5 prelievi effettuati a 30 cm di profondità nel terreno, in aree residenziali e verdi dove vivono tuttora 25.000 persone, che registrano concentrazioni di diossina e pcb centinaia di volte superiori rispetto ai limiti di legge. Più che a Seveso. Più che a Taranto.
E poi c’è il dott. Fulvio Porta, Primario dell’Unità di Oncoematologia Pediatrica, che ammutolisce i presenti durante un convegno, alla presenza di dirigenti Arpa e magistrati della locale Procura della Repubblica, riportando un dato statistico: aumento del 20 per cento dei tumori infantili (da 0 a 14 anni) rispetto agli anni Cinquanta.
Non siamo a Seveso, 1976. E nemmeno a Taranto, 2011. Ci troviamo a Brescia, a.d. 2012. E la vita prosegue seguendo un’apparente, spaventosa normalità. Non c’è stato alcun incidente di particolare rilevanza; nessun tentativo di alterare i dati delle rilevazioni; non ci sono imprenditori che corrompono periti e consulenti. Suolo aria e acqua sono intrisi di micidiali veleni prodotti e accumulatisi per decenni dalle attività industriali, alcune chiuse (Caffaro, policlorobifenili) altre tuttora in corso. Una ricerca pubblicata dalla rivista scientifica Chemosphere-Environmental Toxicology and Risk Assessment, poco diffusa fra gli abitanti e in lingua inglese, raffronta i risultati delle analisi del sangue umano di cittadini residenti in aree a rischio della Campania (la “terra dei fuochi” tra i casertano e il napoletano descritta da Roberto Saviano in Gomorra) di Brescia: il sangue dei bresciani presenta concentrazioni di diossine e PCB da due a venti volte superioririspetto ai cittadini della Campania direttamente esposti nelle aree a rischio.
Un cocktail di veleni che fa di questo territorio uno dei siti più inquinati d’Europa. Lo sanno tutti. E tutti sanno che non esiste un provvedimento miracolistico in grado di depurare improvvisamente la falda contaminata, i terreni insalubri e l’aria inquinata. Servono risorse, e serve un piano.
Ecco: la cosa che più angoscia, in questa spaventosa normalità lombarda e bresciana, è l’assenza di un piano, di una strategia (alla quale, ovviamente, devono agganciarsi le necessarie risorse, nazionali e comunitarie). Regione assente, governo idem. Quasi come se la comunità locale, abbandonata a sé stessa, avesse accettato come inevitabile il fatto di convivere con alte concentrazioni di diossine nel sangue umano e nel latte materno, pur sapendo le conseguenze di tutto questo.
Per Umberto Ambrosoli e per gli altri candidati alla presidenza della Regione Lombardia, una sfida inevitabile: trasformare la bomba ecologica bresciana in un laboratorio di risanamento ambientale all’avanguardia in Europa, perché avviare una nuova politica sanitaria a tutela della salute dei cittadini significa, specie in Regione Lombardia, una cosa semplice: prevenzione.
di Enrico Fedrighini (il fatto)
Il Grana Padano della Procivile valgobbina per aiutare l'Emilia
Le scosse di terremoto non si sentono solo quando il sisma si dipana ma la sua eco rimane per anni nelle vite di chi l’ha vissuto.
Per questo non si esaurisce l’impegno di associazioni come la Protezione civile di Lumezzane, che a distanza di cinque mesi e mezzo dal terremoto che sconvolse i paesi emiliani prosegue nella sua iniziativa “Aiutiamo l’Emilia”.
“La prima fase riguardante il Parmigiano Reggiano – dice il presidente Emilio Gozzini – si è conclusa superando i 2.400 kg di formaggio acquistato. Il tutto è stato reso possibile dalla collaborazione con il caseificio sociale La Cappelletta (Mo) che
ha fornito il formaggio e con l’azienda Brescialat per il taglio e il
confezionamento. Infine, il grazie più grande va alla generosità della
gente, con la quale abbiamo raccolto una cifra di poco inferiore ai 2.000 euro. Il ricavato verrà investito per l’acquisto di una lavagna multimediale (Lim),
come da richiesta del sindaco del Comune di S. Giacomo delle Segnate
(in foto 4 si può notare il dettaglio di una chiesa del comune in
questione)”.
Un enorme successo e una grande richiesta che ha spinto il
sodalizio valgobbino a imbarcarsi in una seconda fase progettuale, nata
in collaborazione stavolta con il Consorzio Grana Padano,
prendendo spunto dalla loro iniziativa per la creazione di un fondo di
solidarietà da destinare ai comuni colpiti dal sisma, e nel caso
lumezzanese sempre per la scuola del Comune di S. Giacomo delle Segnate.
“Nel dettaglio – prosegue Emilio Gozzini – la raccolta avverrebbe nello stesso modo del precedente progetto con le offerte della gente al momento dell’acquisto dei pezzi di formaggio; in più sfruttando il famoso ‘bollino’ di solidarietà,
per il quale il Consorzio e l’azienda produttrice Brescialat forniscono
un contributo di 1 euro ad ogni chilogrammo di formaggio acquistato”.
La formula per l’acquisto del formaggio è la stessa della prima fase del progetto, cioè ognuno
potrà prenotare quanto desidera presso le associazioni, i gruppi o le
aziende che esporranno la locandina "Aiutiamo l'Emilia". Si potrà acquistare Grana Padano con stagionatura di 12 mesi a 12 euro al pezzo oppure di 24 mesi a 14,50 euro al pezzo, con le porzioni di formaggio sempre di circa 1,16 kg (come suggerito dal produttore).
Il termine ultimo per la prenotazione sarà domenica sera 16 dicembre presso i mercatini di Natale in località Lumezzane Piatucco.
La distribuzione avverrà in due fasi nella settimana successiva: una per le aziende consegnando direttamente presso le loro sedi; e una venerdì 21 dicembre alle 18.30
nel piazzale del Cmune per gruppi e associazioni, in modo da consentire
loro di ritirare i pezzi prenotati e poi distribuirli all’utente finale
(come eseguito nella prima fase del progetto).
Valle Trompia News
Si fa il punto sul risparmio energetico
Il Comune di Lumezzane sta puntando molto sullo sfruttamento delle
energie rinnovabili: lo dimostrano i numerosi edifici pubblici - scuole,
piscina comunale, stadio e casa di riposo - già dotati di impianti
fotovoltaici. E inoltre va ricordata la campagna per ridurre gli sprechi
energetici domestici con il nuovo «Piano casa».
Ora l´ente locale sta varando anche la riqualificazione della sede municipale, e il tema generale del risparmio energetico verrà affrontato oggi alle 17 nel teatro Odeon, attraverso il convegno «Edifici a basso consumo e opportunità previste dalle Norme tecniche di attuazione del Piano di governo del territorio. Gli impianti fotovoltaici: problematiche e opportunità». L´appuntamento è promosso dall´Associazione industriale bresciana e dal Comune.F.Z. bresciaoggi
Ora l´ente locale sta varando anche la riqualificazione della sede municipale, e il tema generale del risparmio energetico verrà affrontato oggi alle 17 nel teatro Odeon, attraverso il convegno «Edifici a basso consumo e opportunità previste dalle Norme tecniche di attuazione del Piano di governo del territorio. Gli impianti fotovoltaici: problematiche e opportunità». L´appuntamento è promosso dall´Associazione industriale bresciana e dal Comune.F.Z. bresciaoggi
Tanghetti, la parola alle difese «Nessuna forma di schiavitù»
È stato il giorno delle difese. Nell´udienza preliminare sulla
richiesta di rinvio a giudizio per la presunta riduzione in servitù da
parte di Tersilla Tanghetti e di un´altra ventina d´imputati sono
intervenuti gli avvocati difensori. In quella precedente, il pm Ambrogio
Cassiani aveva chiesto il rinvio a giudizio per 20 imputati e il
proscioglimento per due.
Ieri, davanti a gup Francesco Nappo e con il pm Alberto Rossi a rappresentare l´accusa, gli avvocati difensori si sono avvalsi di slide mostrate in aula a supporto delle proprie arringhe. «L´accusa di riduzione in schiavitù- è stato rimarcato più volte nell´udienza - è stata introdotta, a nostro avviso, strumentalmente per ovviare alla prescrizione dei reati meno gravi».
Attraverso le slide che sono state fatte scorrere, sono state quindi messe a confronto le dichiarazioni di alcuni testimoni per verificarne l´attendibilità. Tra quanto evidenziato il fatto che in alcune perizie psicologiche vi sono riferimenti a danni subiti per importi esorbitanti. Una valutazione che è stato detto, non rientra solitamente tra quelle di cui si occupano e perizie di questo genere. «E´ doveroso - hanno rimarcato i legali - procedere al proscioglimento da quella che è un´accusa inverosimile. E´ emerso già dagli atti che queste persone entravano ed uscivano dalla comunità. C´è gente che che ha conseguito diplomi.
«QUESTO procedimento - ha ribadito l´avvocato Felice Arco dopo l´udienza- è nato come un fiume ed è diventato un oceano. Una storia che non sembra avere limiti o confini».
L´udienza è stata aggiornata al 25 marzo prossimo. In quella data il gup Nappo, dopo repliche e controrepliche si ritirerà per la decisione relativa a richieste di rinvio a giudizio e proscioglimento. Il 6 marzo prossimo invece è in programma la discussione relativa alle richieste di processo sui presunti maltrattamenti, davanti al gup Alberto Viti. Bresciaoggi
Ieri, davanti a gup Francesco Nappo e con il pm Alberto Rossi a rappresentare l´accusa, gli avvocati difensori si sono avvalsi di slide mostrate in aula a supporto delle proprie arringhe. «L´accusa di riduzione in schiavitù- è stato rimarcato più volte nell´udienza - è stata introdotta, a nostro avviso, strumentalmente per ovviare alla prescrizione dei reati meno gravi».
Attraverso le slide che sono state fatte scorrere, sono state quindi messe a confronto le dichiarazioni di alcuni testimoni per verificarne l´attendibilità. Tra quanto evidenziato il fatto che in alcune perizie psicologiche vi sono riferimenti a danni subiti per importi esorbitanti. Una valutazione che è stato detto, non rientra solitamente tra quelle di cui si occupano e perizie di questo genere. «E´ doveroso - hanno rimarcato i legali - procedere al proscioglimento da quella che è un´accusa inverosimile. E´ emerso già dagli atti che queste persone entravano ed uscivano dalla comunità. C´è gente che che ha conseguito diplomi.
«QUESTO procedimento - ha ribadito l´avvocato Felice Arco dopo l´udienza- è nato come un fiume ed è diventato un oceano. Una storia che non sembra avere limiti o confini».
L´udienza è stata aggiornata al 25 marzo prossimo. In quella data il gup Nappo, dopo repliche e controrepliche si ritirerà per la decisione relativa a richieste di rinvio a giudizio e proscioglimento. Il 6 marzo prossimo invece è in programma la discussione relativa alle richieste di processo sui presunti maltrattamenti, davanti al gup Alberto Viti. Bresciaoggi
lunedì 10 dicembre 2012
Gli artigiani del gusto fanno un altro centro
Tutti gli ex studenti che hanno
frequentato le scuole di Lumezzane Piatucco fino alla metà degli anni
Novanta ricordano ancora il profumo di krapfen e brioche che li
accompagnava in aula tutte le mattine. Il merito era di Luciano Renica,
fondatore nel 1975
del laboratorio artigianale di via Nino Bixio, trasferitosi poi a
Gombaiolo nel 1996 sotto il nome di pasticceria «Chantilly».
Al timone dell´attività, segnalata anche quest´anno dalla guida «Gambero rosso pasticceri & pasticcerie» , ci sono oggi le due figlie, Barbara e Silvana, affiancate da Ugo Sanvitti, il marito della prima. La filosofia del locale è da sempre la stessa: puntare su materie prime di qualità, sull´attenzione ai particolari e sull´evoluzione del gusto.
In passato, oltre a partecipare a importanti manifestazioni nazionali e internazionali questa famiglia di artigiani del sapore aveva ottenuto la «forchetta d´argento» assegnata alla migliore pasticceria della provincia di Brescia; e oggi recentemente è stata premiata con 84 punti, uno in più rispetto all´anno scorso, dalla già citata e prestigiosa guida gastronomica: 69 punti alla produzione, 8 per il servizio e 7 per l´ambiente.
In vista dell´inserimento in guaduatoria il locale di via Garibaldi è stato ispezionato a sorpresa e i tecnici, entrati in qualità di normali clienti, sono usciti soddisfatti. A parere degli esperti sono molto buone le frolle delle cartellette e la crema chantilly, ingrediente fondamentale di molte torte in esposizione. Tra i dolci lievitati, poi, la guida del Gambero rosso segnala la «fongada», un dolce tipico lumezzanese (per ottenerlo è assolutamente necessario prenotare), nonché quelli tradizionali delle feste, panettone in testa.
La vostra è l´unica struttura valtrumplina menzionata dalla pubblicazione specializzata. Il segreto di questo successo? «La formazione continua per il personale, l´attenzione e la cordialità nei confronti della clientela e l´occhio di riguardo (anzi due) per la qualità dei nostri prodotti - rispondono i gestori -. Il lavoro di squadra è sempre molto importante e nonostante lo lontananza dal centro e i limitati posti a sedere siamo contenti dei risultati. Ma non si vive di soli incassi, ed essere selezionati tra i migliori locali nazionali è una grande soddisfazione che ci ripaga delle fatiche». M.BEN. bresciaoggi
Al timone dell´attività, segnalata anche quest´anno dalla guida «Gambero rosso pasticceri & pasticcerie» , ci sono oggi le due figlie, Barbara e Silvana, affiancate da Ugo Sanvitti, il marito della prima. La filosofia del locale è da sempre la stessa: puntare su materie prime di qualità, sull´attenzione ai particolari e sull´evoluzione del gusto.
In passato, oltre a partecipare a importanti manifestazioni nazionali e internazionali questa famiglia di artigiani del sapore aveva ottenuto la «forchetta d´argento» assegnata alla migliore pasticceria della provincia di Brescia; e oggi recentemente è stata premiata con 84 punti, uno in più rispetto all´anno scorso, dalla già citata e prestigiosa guida gastronomica: 69 punti alla produzione, 8 per il servizio e 7 per l´ambiente.
In vista dell´inserimento in guaduatoria il locale di via Garibaldi è stato ispezionato a sorpresa e i tecnici, entrati in qualità di normali clienti, sono usciti soddisfatti. A parere degli esperti sono molto buone le frolle delle cartellette e la crema chantilly, ingrediente fondamentale di molte torte in esposizione. Tra i dolci lievitati, poi, la guida del Gambero rosso segnala la «fongada», un dolce tipico lumezzanese (per ottenerlo è assolutamente necessario prenotare), nonché quelli tradizionali delle feste, panettone in testa.
La vostra è l´unica struttura valtrumplina menzionata dalla pubblicazione specializzata. Il segreto di questo successo? «La formazione continua per il personale, l´attenzione e la cordialità nei confronti della clientela e l´occhio di riguardo (anzi due) per la qualità dei nostri prodotti - rispondono i gestori -. Il lavoro di squadra è sempre molto importante e nonostante lo lontananza dal centro e i limitati posti a sedere siamo contenti dei risultati. Ma non si vive di soli incassi, ed essere selezionati tra i migliori locali nazionali è una grande soddisfazione che ci ripaga delle fatiche». M.BEN. bresciaoggi
Studenti e anche cinefili Il «Lume della ragione» offre pellicole d´autore
A partire da oggi, l´associazione
studentesca valgobbina «Il Lume della ragione», la realtà che da poco
più di due anni opera in via Rosmini, a Premiano, in uno stabile
concesso dal Comune nel quale tra l´altro si può studiare in
tranquillità fino a tarda sera,
aggiungerà un´altra iniziativa al proprio cartellone.
Si tratta del «Cine della ragione»: un ciclo di proiezioni di film d´autore. «Questa idea nasce soprattutto per una mia passione per il cinema - spiega il presidente Pierpaolo Salvinelli - che ho voluto condividere con gli altri. Poi, visto che siamo un gruppo autofinanziato, uniamo l´utile al dilettevole e con un piccolo contributo ci paghiamo le spese e le utenze della sede».
L´idea è quella di proporre tre pellicole al mese, e si parte appunto stasera alle 20.30 con «Quell´oscuro oggetto del desiderio» di Luis Bunuel. Il prossimo appuntamento sarà domenica 23, sempre alle 20.30, con «Il magnifico cornuto» di Antonio Pietrangeli, girato nel 1964 in una Brescia quasi dimenticata. Per chiudere il mese, il 30 dicembre toccherà a «Io e Annie» di Woody Allen. Ogni ingresso costa un euro per chi è già tesserato all´associazione. Gli altri potranno acquistare la tessera «Amici del Lume della ragione» a 10 euro e versarne uno per ogni serata. La sala può ospitare fino a venti persone.
La presentazione della rassegna è servita anche per fare un bilancio di una realtà che oggi conta 45 tesserati, 30-35 dei quali frequentano la sede per studiare. Il gruppo offre anche il progetto «CvBook»: un database, accessibile dal sito www.illumedellaragione.it, sul quale è possibile caricare il proprio curriculum e «incontrare» la domanda delle imprese che sullo stesso portale possono inserire i rispettivi annunci. F.Z. Bresciaoggi 09/12/12
Si tratta del «Cine della ragione»: un ciclo di proiezioni di film d´autore. «Questa idea nasce soprattutto per una mia passione per il cinema - spiega il presidente Pierpaolo Salvinelli - che ho voluto condividere con gli altri. Poi, visto che siamo un gruppo autofinanziato, uniamo l´utile al dilettevole e con un piccolo contributo ci paghiamo le spese e le utenze della sede».
L´idea è quella di proporre tre pellicole al mese, e si parte appunto stasera alle 20.30 con «Quell´oscuro oggetto del desiderio» di Luis Bunuel. Il prossimo appuntamento sarà domenica 23, sempre alle 20.30, con «Il magnifico cornuto» di Antonio Pietrangeli, girato nel 1964 in una Brescia quasi dimenticata. Per chiudere il mese, il 30 dicembre toccherà a «Io e Annie» di Woody Allen. Ogni ingresso costa un euro per chi è già tesserato all´associazione. Gli altri potranno acquistare la tessera «Amici del Lume della ragione» a 10 euro e versarne uno per ogni serata. La sala può ospitare fino a venti persone.
La presentazione della rassegna è servita anche per fare un bilancio di una realtà che oggi conta 45 tesserati, 30-35 dei quali frequentano la sede per studiare. Il gruppo offre anche il progetto «CvBook»: un database, accessibile dal sito www.illumedellaragione.it, sul quale è possibile caricare il proprio curriculum e «incontrare» la domanda delle imprese che sullo stesso portale possono inserire i rispettivi annunci. F.Z. Bresciaoggi 09/12/12
Salute, «GL» torna in campo e chiede dati e indagini a tema
Senza dubbio i social media hanno
spalancato le porte alla comunicazione, e a livello locale, il gruppo
facebook «Generazione Lumezzanese» è certamente stato pioniere di un
nuovo modo di informare. Sono davvero tante le segnalazioni postate
dagli oltre 4000
utenti che consultano la pagina, e nei giorni scorsi i «giellini» si
sono fatti portavoce di un´esigenza nata proprio in rete e hanno
consegnato agli uffici comunali una richiesta specifica.
«Al fine di verificare il grado di incidenza e di mortalità delle numerose patologie, in particolar modo cardiache, neoplastiche e infantili che da anni interessano la popolazione lumezzanese - si legge nel documento protocollato - chiediamo al primo cittadino di inoltrare la richiesta al servizio Epidemiologico dell´Asl di Brescia e di rendere pubblici i risultati che l´ente fornirà». Secondo i promotori il campione di circa 24 mila abitanti, pur essendo piccolo, è comunque statisticamente significativo: anche altri comuni e aggregati simili hanno richiesto e messo a disposizione dei cittadini questi dati.
La richiesta è stata presentata con spirito collaborativo e con l´obiettivo di avviare un percorso partecipato per migliorare la qualità della vita. «Per favorire la comprensione da parte di tutti - chiariscono da GL - si richiede di spiegare la metodologia utilizzata e di commentare i risultati delle analisi e in particolare quelli relativi al comune di Lumezzane rispetto a provincia, regione e media nazionale».
Questi stessi dati, lo ricordiamo, erano già stati chiesti in via informale durante un incontro a meta novembre dello scorso anno tra gli amministratori del gruppo e il sindaco Silverio Vivenzi, ma dal municipio non si sono più avute notizie. M.Ben 09/12/12 Bresciaoggi
«Al fine di verificare il grado di incidenza e di mortalità delle numerose patologie, in particolar modo cardiache, neoplastiche e infantili che da anni interessano la popolazione lumezzanese - si legge nel documento protocollato - chiediamo al primo cittadino di inoltrare la richiesta al servizio Epidemiologico dell´Asl di Brescia e di rendere pubblici i risultati che l´ente fornirà». Secondo i promotori il campione di circa 24 mila abitanti, pur essendo piccolo, è comunque statisticamente significativo: anche altri comuni e aggregati simili hanno richiesto e messo a disposizione dei cittadini questi dati.
La richiesta è stata presentata con spirito collaborativo e con l´obiettivo di avviare un percorso partecipato per migliorare la qualità della vita. «Per favorire la comprensione da parte di tutti - chiariscono da GL - si richiede di spiegare la metodologia utilizzata e di commentare i risultati delle analisi e in particolare quelli relativi al comune di Lumezzane rispetto a provincia, regione e media nazionale».
Questi stessi dati, lo ricordiamo, erano già stati chiesti in via informale durante un incontro a meta novembre dello scorso anno tra gli amministratori del gruppo e il sindaco Silverio Vivenzi, ma dal municipio non si sono più avute notizie. M.Ben 09/12/12 Bresciaoggi
I giovani e il lavoro Stage e proposte per l´inserimento
Si intitola «Mi piace - Giovani al
lavoro» il progetto pensato per agevolare il cammino dei ragazzi verso
l´inserimento nel mondo del lavoro concepito e in parte attuato in
Valtrompia. È stato presentato a Gardone, nella sede della Comunità
montana, dal presidente
Bruno Bettinsoli e da Rocco Ferraro a nome della commissione
Socioassistenziale dell´ente.
I contenuti? L´idea è quella di mettere insieme imprese e servizi sociali per realizzare percorsi di inserimento giovanile nell´imprenditoria. E prima del via è stata attuata un´analisi territoriale per individuare imprese disponibili a sostenere il progetto, ad accogliere i soggetti coinvoltie o ad aderire a una raccolta fondi importante, dato che per ora ci sono solo novemila euro della Comunità montana. Poi toccherà a un concorso di idee per iniziative imprenditoriali innovative che premierà le migliori proposte con un contributo in denaro, e con la possibilità di accedere a stage aziendali. Il costo totale previsto è di 40 mila euro; 20 mila per 10 premi ai progetti e altrettanti come contributo e copertura assicurativa per gli stage. E.BERT.Breciaoggi 08/12/12
I contenuti? L´idea è quella di mettere insieme imprese e servizi sociali per realizzare percorsi di inserimento giovanile nell´imprenditoria. E prima del via è stata attuata un´analisi territoriale per individuare imprese disponibili a sostenere il progetto, ad accogliere i soggetti coinvoltie o ad aderire a una raccolta fondi importante, dato che per ora ci sono solo novemila euro della Comunità montana. Poi toccherà a un concorso di idee per iniziative imprenditoriali innovative che premierà le migliori proposte con un contributo in denaro, e con la possibilità di accedere a stage aziendali. Il costo totale previsto è di 40 mila euro; 20 mila per 10 premi ai progetti e altrettanti come contributo e copertura assicurativa per gli stage. E.BERT.Breciaoggi 08/12/12
Il Gobbia nel mirino A Lumezzane tornano i «veleni del venerdì»
La collaborazione tra la giunta
lumezzanese e le guardie ecologiche della Valtrompia non ferma gli
sversamenti illeciti nel Gobbia. Ieri mattina attorno alle 11, il tratto
di torrente attraversato dal ponte nella zona di via Levante, in
località Sant´Apollonio,
era nuovamente invaso da schiuma bianca. Numerosi i passanti fermi a
scattare fotografie, ma dei tecnici competenti nemmeno l´ombra.
«Non siamo stati avvisati da nessuno in merito a questo episodio - spiega Aldo Bugatti dell´ufficio Ambiente di Lumezzane -. Nelle prime ore del pomeriggio sono stato occupato col ripristino di una sonda in località Faidana ma non ho visto nulla: ho appena sentito anche un dirigente dell´Arpa e nemmeno lui era stato informato». Può anche essere che nessuno si sia preoccupato di avvisare le autorità competenti, ma ormai è risaputo che il venerdì pomeriggio numerose aziende puliscono le vasche inquinando il Gobbia, e i residenti si chiedono perchè ieri non ci fosse nessuno ad aspettare la schiuma in via Levante. «Non è raro vedere il torrente così - raccontano i passanti -; quindi i controlli dove sono?». M.BEN. - bresciaoggi 08/12/12
«Non siamo stati avvisati da nessuno in merito a questo episodio - spiega Aldo Bugatti dell´ufficio Ambiente di Lumezzane -. Nelle prime ore del pomeriggio sono stato occupato col ripristino di una sonda in località Faidana ma non ho visto nulla: ho appena sentito anche un dirigente dell´Arpa e nemmeno lui era stato informato». Può anche essere che nessuno si sia preoccupato di avvisare le autorità competenti, ma ormai è risaputo che il venerdì pomeriggio numerose aziende puliscono le vasche inquinando il Gobbia, e i residenti si chiedono perchè ieri non ci fosse nessuno ad aspettare la schiuma in via Levante. «Non è raro vedere il torrente così - raccontano i passanti -; quindi i controlli dove sono?». M.BEN. - bresciaoggi 08/12/12
giovedì 6 dicembre 2012
La battaglia del cancro raccontata in un libro
«Ho imparato che si può vivere nonostante la malattia. Ho imparato che
si può vivere con la disabilità». Questa frase è riportata sulla
copertina di «Ali di cristallo», il libro di Enrica Bailo che sarà
presentato oggi alle 20 nel teatro parrocchiale «Astra» di Lumezzane.
L´autrice, una 47enne collaboratrice del Motoclub valgobbino, racconta in 224 pagine la sua storia di moglie, madre, lavoratrice e appassionata di sport che improvvisamente cambia quando alla figlia neonata Gaia viene diagnosticato un tumore maligno al cervello. A quel punto inizia un calvario di visite, cure, ricoveri ospedalieri e pure incomprensioni con i medici.
La vita di Enrica viene rivoluzionata, e tutte le priorità sono per la figlia anche se l´autrice continua a coltivare le proprie passioni. Il libro, edito da Serra Tarantola, non vuole essere una denuncia: «L´ho scritto perchè sono convinta che ci possa essere un´esistenza oltre la soglia del dolore - scrive l´autrice - una vita al di là della sofferenza». F.Z.
L´autrice, una 47enne collaboratrice del Motoclub valgobbino, racconta in 224 pagine la sua storia di moglie, madre, lavoratrice e appassionata di sport che improvvisamente cambia quando alla figlia neonata Gaia viene diagnosticato un tumore maligno al cervello. A quel punto inizia un calvario di visite, cure, ricoveri ospedalieri e pure incomprensioni con i medici.
La vita di Enrica viene rivoluzionata, e tutte le priorità sono per la figlia anche se l´autrice continua a coltivare le proprie passioni. Il libro, edito da Serra Tarantola, non vuole essere una denuncia: «L´ho scritto perchè sono convinta che ci possa essere un´esistenza oltre la soglia del dolore - scrive l´autrice - una vita al di là della sofferenza». F.Z.
Bimbo di 4 anni investito mentre attraversa
Via Trieste a Lumezzane Sant´Apollonio, affollata spesso dalle famiglie
di origine straniera vista la presenza della moschea, nel tardo
pomeriggio di ieri è tornata alla ribalta della cronaca per un
investimento, stavolta ai danni di un bambino straniero di 4 anni. È
accaduto dopo le 17 quando il piccolo, insieme a due sorelline di 8 e 10
anni, stava percorrendo via Trieste per raggiungere via Montini dove
abita.
I tre hanno attraversato la strada nel momento in cui sopraggiungevano diverse auto dalla discesa vicino alla scuola elementare «Bachelet». La prima è riuscita a schivare il bambino, mentre la seconda, una Golf nera guidata da una donna, pur andando piano, non ha potuto evitare l´impatto.
La conducente, rimasta illesa, si è fermata subito e ha allertato i soccorsi, mentre il bambino ha riportato delle botte alla fronte e un´ecchimosi sulla bocca, rimanendo tuttavia sempre cosciente. Sul posto è arrivata la Croce Bianca di Lumezzane oltre a un´automedica che, per precauzione, vista anche l´età del piccino, ha disposto il ricovero all´ospedale Pediatrico di Brescia, da dove però è stato subito dimesso. Nel frattempo era stato avvisato il padre del bimbo che lavora in un´officina meccanica poco distante; per i rilievi è giunta la Polizia locale. Non è la prima volta che in quella strada accadono incidenti simili. L´ultimo era successo nell´ottobre dell´anno scorso quando un bambino al ritorno da scuola si procurò un trauma cranico e la rottura di una gamba. E l´edicolante all´angolo segnala che molti bambini stranieri spesso camminano per strada senza adulti che li accompagnino. F.Zizzo
I tre hanno attraversato la strada nel momento in cui sopraggiungevano diverse auto dalla discesa vicino alla scuola elementare «Bachelet». La prima è riuscita a schivare il bambino, mentre la seconda, una Golf nera guidata da una donna, pur andando piano, non ha potuto evitare l´impatto.
La conducente, rimasta illesa, si è fermata subito e ha allertato i soccorsi, mentre il bambino ha riportato delle botte alla fronte e un´ecchimosi sulla bocca, rimanendo tuttavia sempre cosciente. Sul posto è arrivata la Croce Bianca di Lumezzane oltre a un´automedica che, per precauzione, vista anche l´età del piccino, ha disposto il ricovero all´ospedale Pediatrico di Brescia, da dove però è stato subito dimesso. Nel frattempo era stato avvisato il padre del bimbo che lavora in un´officina meccanica poco distante; per i rilievi è giunta la Polizia locale. Non è la prima volta che in quella strada accadono incidenti simili. L´ultimo era successo nell´ottobre dell´anno scorso quando un bambino al ritorno da scuola si procurò un trauma cranico e la rottura di una gamba. E l´edicolante all´angolo segnala che molti bambini stranieri spesso camminano per strada senza adulti che li accompagnino. F.Zizzo
mercoledì 5 dicembre 2012
“Sold out” per Marco Paolini all’Odeon e la sua ballata
Giovedì 6 dicembre Marco Paolini è atteso al teatro Odeon di Lumezzane con “Studio per una Ballata di Uomini e cani. Dedicato a Jack London”. Lo spettacolo, con inizio alle ore 20,45, è inserito nella stagione promossa dall’assessorato alla Cultura di Lumezzane. È un canzoniere teatrale con brani tratti da opere e racconti di Jack London e con musiche e canzoni ad essi ispirate il nuovo spettacolo di Marco Paolini, che allo scrittore deve una parte del suo immaginario di ragazzo.

Per costruire la “Ballata per uomini e cani” Paolini è partito da alcuni racconti del grande Nord, iniziando a narrarne le storie nei rifugi alpini e nei ghiacciai e aggiungendo via via delle ballate musicate e cantate da Lorenzo Monguzzi. Ma l’antologia di racconti è solo il punto di partenza dello spettacolo, la cui lavorazione prevede variazioni, aggiunte, tagli al copione ed è appunto presentato in tournèe in forma di studio.
Tra i materiali che hanno costituito i punti di riferimento di questo work in progress figurano tre racconti, della durata di circa mezzora ciascuno, più alcune ballate e un inserto sulla vita di Jack London. “I tre racconti che ho trascritto oralmente sono Macchia, Bastardo e Preparare un fuoco e in tutti e tre uomini e cani sono coprotagonisti”. L’autore ha lavorato anche “su alcuni capitoli tratti dalle autobiografie dello scrittore per farne un racconto intrecciato agli altri”.
Musiche originali composte ed eseguite da Angelo Baselli, Gianluca Casadei, Lorenzo Monguzzi, consulenza e concertazione musicale di Stefano Nanni. Animazione video di Simone Massi, disegno luci di Daniele Savi e Michele Mescalchin. Elementi scenici, illuminotecnica e fonica di Ombre Rosse, Slack Line Lab. Produzione a cura di Michela Signori per Jolefim e realizzata con il sostegno di Trentino spa – I suoni delle Dolomiti. Tutti i posti disponibili sono andati esauriti in prevendita. Lo spettacolo è in programma nel circuito TBR-Teatri Bresciani in Rete anche al Politeama di Manerbio il 7 dicembre.
Gli orari del Comune? Nessuna retromarcia
Le perplessità e le prese di
posizione politiche e non solo non hanno avuto effetto; e la maggioranza
non farà retromarcia. L´apertura al pubblico degli uffici del Comune di
Lumezzane passa dalle 27.5 alle 22 settimanali, e il martedì ci sarà il
«non stop».
Tutto in regola secondo il sindaco, il quale parla di un organico
ridotto e di fasce uniformi alla base della decisione.
MOLTI CITTADINI, lo ricordiamo, hanno manifestato il loro forte dissenso al Comune. D´ora in avanti la disponibilità degli sportelli di via Monsuello sarà ridotta di cinque ore e mezza alla settimana, con l´apertura ritardata di un´ora al mattino e con la chiusura nel pomeriggio con l´eccezione, appunto, del martedì, quando si potrà sfruttare l´occasione del tempo continuato dalle 9 alle 19. Il caso, sollevato nei giorni scorsi da Bresciaoggi, è arrivato nei giorni scorsi in Consiglio: lo spunto è stato offerto da un´interpellanza del capogruppo del Partito democratico Matteo Zani, che ha citato il nostro giornale.
«Abbiamo appreso la notizia dalla stampa e avremmo preferito ricevere una comunicazione dal Comune - ha esordito Zani -: ora vorremmo sapere su quali dati è nata la nuova organizzazione degli sportelli».
Al consigliere dell´opposizione ha risposto il sindaco Silverio Vivenzi, che ha giustificato la razionalizzazione degli orari soprattutto con la carenza di personale. «La Giunta ha ritenuto giusto l´intervento - ha esordito il primo cittadino -: è una sperimentazione».
Il personale dal dicembre 2008 ad oggi è passato da 99 a 89 unità. Con dieci persone in meno, in sostanza, è difficile mantenere lo stesso tenore di lavoro; e in più i dipendenti hanno bisogno di tempo dietro la scrivania per preparare le pratiche per i cittadini.
Un altro problema riguarda gli orari diversi tra i vari uffici che non consentono di provvedere agli adempimenti in modo organico. In questo contesto nasce l´open day del martedì. Tutti gli uffici rimarranno aperti dalle 9 alle 19 dando la possibilità agli operai o agli altri lavoratori di usare la pausa pranzo o il pomeriggio per sistemare varie faccende nello stesso tempo. Valvola di sfogo che però non basta ai valgobbini: a parte il martedì, gli altri giorni il municipio apre solo dalle 10 alle 13, tranne il giovedì quando su prenotazione ci sarà posto anche dalle 14 alle 18.30.
Il sindaco ha citato altre realtà simili a Lumezzane per numero di abitanti, rilevando che proprio la Valgobbia è tra le più «aperte» in provincia. «Se le persone in futuro presenteranno altre esigenze - ha concluso Vivenzi - saremo pronti a tornare indietro». bresciaoggi 05/12/12 f.zizzo
MOLTI CITTADINI, lo ricordiamo, hanno manifestato il loro forte dissenso al Comune. D´ora in avanti la disponibilità degli sportelli di via Monsuello sarà ridotta di cinque ore e mezza alla settimana, con l´apertura ritardata di un´ora al mattino e con la chiusura nel pomeriggio con l´eccezione, appunto, del martedì, quando si potrà sfruttare l´occasione del tempo continuato dalle 9 alle 19. Il caso, sollevato nei giorni scorsi da Bresciaoggi, è arrivato nei giorni scorsi in Consiglio: lo spunto è stato offerto da un´interpellanza del capogruppo del Partito democratico Matteo Zani, che ha citato il nostro giornale.
«Abbiamo appreso la notizia dalla stampa e avremmo preferito ricevere una comunicazione dal Comune - ha esordito Zani -: ora vorremmo sapere su quali dati è nata la nuova organizzazione degli sportelli».
Al consigliere dell´opposizione ha risposto il sindaco Silverio Vivenzi, che ha giustificato la razionalizzazione degli orari soprattutto con la carenza di personale. «La Giunta ha ritenuto giusto l´intervento - ha esordito il primo cittadino -: è una sperimentazione».
Il personale dal dicembre 2008 ad oggi è passato da 99 a 89 unità. Con dieci persone in meno, in sostanza, è difficile mantenere lo stesso tenore di lavoro; e in più i dipendenti hanno bisogno di tempo dietro la scrivania per preparare le pratiche per i cittadini.
Un altro problema riguarda gli orari diversi tra i vari uffici che non consentono di provvedere agli adempimenti in modo organico. In questo contesto nasce l´open day del martedì. Tutti gli uffici rimarranno aperti dalle 9 alle 19 dando la possibilità agli operai o agli altri lavoratori di usare la pausa pranzo o il pomeriggio per sistemare varie faccende nello stesso tempo. Valvola di sfogo che però non basta ai valgobbini: a parte il martedì, gli altri giorni il municipio apre solo dalle 10 alle 13, tranne il giovedì quando su prenotazione ci sarà posto anche dalle 14 alle 18.30.
Il sindaco ha citato altre realtà simili a Lumezzane per numero di abitanti, rilevando che proprio la Valgobbia è tra le più «aperte» in provincia. «Se le persone in futuro presenteranno altre esigenze - ha concluso Vivenzi - saremo pronti a tornare indietro». bresciaoggi 05/12/12 f.zizzo
martedì 4 dicembre 2012
Simboli nazisti «in vetrina»
COMPAIONO LE SVASTICHE. Non si placano le provocazioni dei militanti
lumezzanesi appartenenti all´estrema destra, ormai noti per le numerose
scritte e affissioni abusive lungo le strade. Ieri mattina quattro
negozianti di Piatucco hanno trovato le vetrine imbrattate da svastica e
messaggi che invitano a unirsi al movimento. bresciaoggi 04/12/12
lunedì 3 dicembre 2012
Gobbia sotto la lente Le guardie ecologiche con Arpa e Comune
Si sta allestendo un vero «Grande
fratello» attorno al caso eterno del torrente Gobbia di Lumezzane: per
contrastare i continui episodi di avvelenamento, alle quattro centraline
già installate dall´Arpa un anno fa si affiancano gli occhi delle
guardie ecologiche
volontarie incaricate direttamente dalla Comunità montana della
Valtrompia.
L´operazione di vigilanza, lo ricordiamo, è stata avviata nel dicembre 2011, quando l´Agenzia regionale per la protezione dell´ambiente aveva lanciato in Valgobbia una sperimentazione unica in Europa, installando quattro sonde mobili in punti segreti per individuare l´origine dei veleni che fino a poche settimane fa hanno provocato schiume e colorato il torrente. L´ultimo di questi episodi, che si è ripetuto per quattro settimane ogni venerdì, proprio quando alcune aziende puliscono le vasche, aveva fatto arrossire il Gobbia; in particolare nel tratto finale verso Sarezzo.
Le centraline sono collegate elettronicamente con l´Arpa e registrano 24 ore su 24 la conducibilità elettrica: a ogni anomalia viene inviato un sms all´agenzia che poi allerta l´ufficio Ambiente del Comune e la polizia locale. E con questo nuovo sistema, conferma l´assessore competente Andrea Capuzzi, sono già stati segnalati alla magistratura alcuni illeciti.
E adesso, per stringere ancora la morsa, il Comune ha stipulato una intesa con la Comunità montana: un protocollo che la giunta ha recepito pochi giorni fa. In sostanza, nei casi in cui l´ufficio Ambiente non può intervenire e l´Arpa sta raggiungendo la posizione, le guardie ecologiche coordinate da Roberto Mondinelli saranno le prime a muoversi, misurando i valori nel punto indicato e risalendo la rete fognaria fino a controllare i pozzetti alla ricerca del colpevole. Anche di notte e nei fine settimana. F.Z. bresciaoggi 02/12/12
L´operazione di vigilanza, lo ricordiamo, è stata avviata nel dicembre 2011, quando l´Agenzia regionale per la protezione dell´ambiente aveva lanciato in Valgobbia una sperimentazione unica in Europa, installando quattro sonde mobili in punti segreti per individuare l´origine dei veleni che fino a poche settimane fa hanno provocato schiume e colorato il torrente. L´ultimo di questi episodi, che si è ripetuto per quattro settimane ogni venerdì, proprio quando alcune aziende puliscono le vasche, aveva fatto arrossire il Gobbia; in particolare nel tratto finale verso Sarezzo.
Le centraline sono collegate elettronicamente con l´Arpa e registrano 24 ore su 24 la conducibilità elettrica: a ogni anomalia viene inviato un sms all´agenzia che poi allerta l´ufficio Ambiente del Comune e la polizia locale. E con questo nuovo sistema, conferma l´assessore competente Andrea Capuzzi, sono già stati segnalati alla magistratura alcuni illeciti.
E adesso, per stringere ancora la morsa, il Comune ha stipulato una intesa con la Comunità montana: un protocollo che la giunta ha recepito pochi giorni fa. In sostanza, nei casi in cui l´ufficio Ambiente non può intervenire e l´Arpa sta raggiungendo la posizione, le guardie ecologiche coordinate da Roberto Mondinelli saranno le prime a muoversi, misurando i valori nel punto indicato e risalendo la rete fognaria fino a controllare i pozzetti alla ricerca del colpevole. Anche di notte e nei fine settimana. F.Z. bresciaoggi 02/12/12
Le multe ai tempi della crisi È polemica sul «caso» insegne
Probabilmente sono in molti a
sentirsi vittime di una sorta di «accanimento» finanziario: non bastasse
la crisi, che ha contratto gli incassi, ci si mettono anche le multe
del Comune a peggiorare le cose. Succede a Lumezzane, e i protagonisti
di questa storia
sono non pochi commercianti a dir poco arrabbiati per le recenti
sanzioni ricevute da chi non ha rinnovato l´autorizzazione a esporre le
insegne riferite alle proprie attività.
Dall´inizio dell´anno a oggi il Comune ha notificato 39 verbali per questo, e alcuni esercenti si sono trovati a dover sborsare 398 euro più le spese di notifica. Nei giorni scorsi la questione è stata sottoposta al comitato dei commercianti che ha cercato di fare chiarezza sulla normativa. Di fatto il Pgip (il Piano generale degli impianti pubblicitari) obbliga tutte le attività produttive (commercianti, artigiani e imprese) a richiedere un via libera prima di installare insegne o altri cartelli lungo le strade; e poi, ogni tre anni bisogna ripresentare la domanda anche in assenza di modifiche.
E qui partono le prime osservazioni polemiche: «Non capiamo il senso di dover spendere circa 90 euro, tra bollettino e marche da bollo, per ripresentare una richiesta per una insegna che non ha subito variazioni - lamentano i commercianti -. Oltre alla questione economica c´è anche la perdita di tempo visto che l´operazione prevede la compilazione di alcuni documenti e di un bozzetto e fotografie per illustrare il cartello».
Di fatto, in questo periodo di profonda crisi i negozianti si sentono vessati dai controlli da parte dei vari enti preposti. Le attività produttive, ricordiamolo, devono anche pagare un´imposta comunale sulla pubblicità all´Aipa, l´agenzia alla quale il Comune ha affidato il compito di riscossione. Solo chi ha un insegna che misura meno di 5 metri quadrati è esentato dal versamento.
E il municipio? Dal palazzo spiegano che il Pgip fa riferimento alle normative imposte dal Codice della strada, e che quindi non si sono inventati nulla di nuovo. Ma a parte la polemica esplosa per le multe salate e lo spauracchio di doversi mettere in regola il prima possibile, c´è anche un problema di scarsa informazione, perchè in nove attività su dieci sono all´oscuro di tutto.
Vero è che sull´autorizzazione rilasciata viene specificata la durata dei tre anni, ma in molti casi la documentazione è vecchia e dimenticata in qualche cassetto. Il comandante della polizia locale assicura che prima di effettuare gli accertamenti sono state inviate alcune lettere, ma probabilmente qualcuno non l´ha ricevuta. E il comitato dei commercianti ha deciso di contattare l´assessorato competente per organizzare una serata chiarificatrice. Da parte del municipio non c´è nessun obbligo di informare gli imprenditori sulla materia, ma visto il periodo forse sarebbe il caso di studiare una strategia comunicativa più umana.- bresciaoggi 01/12/12 - marco ben
Dall´inizio dell´anno a oggi il Comune ha notificato 39 verbali per questo, e alcuni esercenti si sono trovati a dover sborsare 398 euro più le spese di notifica. Nei giorni scorsi la questione è stata sottoposta al comitato dei commercianti che ha cercato di fare chiarezza sulla normativa. Di fatto il Pgip (il Piano generale degli impianti pubblicitari) obbliga tutte le attività produttive (commercianti, artigiani e imprese) a richiedere un via libera prima di installare insegne o altri cartelli lungo le strade; e poi, ogni tre anni bisogna ripresentare la domanda anche in assenza di modifiche.
E qui partono le prime osservazioni polemiche: «Non capiamo il senso di dover spendere circa 90 euro, tra bollettino e marche da bollo, per ripresentare una richiesta per una insegna che non ha subito variazioni - lamentano i commercianti -. Oltre alla questione economica c´è anche la perdita di tempo visto che l´operazione prevede la compilazione di alcuni documenti e di un bozzetto e fotografie per illustrare il cartello».
Di fatto, in questo periodo di profonda crisi i negozianti si sentono vessati dai controlli da parte dei vari enti preposti. Le attività produttive, ricordiamolo, devono anche pagare un´imposta comunale sulla pubblicità all´Aipa, l´agenzia alla quale il Comune ha affidato il compito di riscossione. Solo chi ha un insegna che misura meno di 5 metri quadrati è esentato dal versamento.
E il municipio? Dal palazzo spiegano che il Pgip fa riferimento alle normative imposte dal Codice della strada, e che quindi non si sono inventati nulla di nuovo. Ma a parte la polemica esplosa per le multe salate e lo spauracchio di doversi mettere in regola il prima possibile, c´è anche un problema di scarsa informazione, perchè in nove attività su dieci sono all´oscuro di tutto.
Vero è che sull´autorizzazione rilasciata viene specificata la durata dei tre anni, ma in molti casi la documentazione è vecchia e dimenticata in qualche cassetto. Il comandante della polizia locale assicura che prima di effettuare gli accertamenti sono state inviate alcune lettere, ma probabilmente qualcuno non l´ha ricevuta. E il comitato dei commercianti ha deciso di contattare l´assessorato competente per organizzare una serata chiarificatrice. Da parte del municipio non c´è nessun obbligo di informare gli imprenditori sulla materia, ma visto il periodo forse sarebbe il caso di studiare una strategia comunicativa più umana.- bresciaoggi 01/12/12 - marco ben
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