Il sistema scolastico di Lumezzane
sembra essere entrato nel tunnel della crisi, come illustrato sulle
colonne di Bresciaoggi anche nell´edizione di domenica scorsa, a
proposito della scuola dell´obbligo: le elementari e le medie. Ma dello
stesso «virus» soffre,
ancora di più, la formazione superiore, in particolare l´istituto
«Moretti» al Villaggio Gnutti, che comprende l´Itis, il liceo
scientifico, l´Itc e l´Ipsia, nella nuova versione rivolta soprattutto
alla pratica.
LA MALATTIA SI CHIAMA «esodo» e coinvolge tutti gli studenti a più
livelli, dai ragazzini ai grandi. Ma se fino alle medie sono le famiglie
per la maggior parte a decidere la formazione dei figli, l´ingresso
alle superiori è una scelta spesso compiuta dai ragazzi.
E, a giudicare dai numeri, sono pochi a rimanere in Valgobbia.
Per l´anno in corso sono solo 227 gli iscritti al «Moretti». Le
destinazioni? Sarezzo e Gardone Valtrompia, paesi dove sono presenti gli
stessi corsi attivati a Lumezzane. Una situazione allarmante, quindi,
per dirigenti e Comune, in primis per l´assessore
all´Istruzione Lucio Facchinetti, che sta cercando - tramite il tavolo
tecnico sull´argomento - alcune soluzioni per trattenere gli studenti
sul territorio. «Il fatto di avere l´istituto superiore che dipende
dalla direzione del "Primo Levi" di Sarezzo non
deve essere limitante - dice il vicesindaco - perché offriamo
l´opportunità di poter seguire le lezioni anche qui».
La scuola che non affronta questo genere di problemi è l´agenzia
formativa «Don Angelo Tedoldi» che, unica in Valtrompia, ogni anno
raccoglie al contrario centinaia di adesioni per partecipare ai corsi.
La strada che sembra profilarsi, a pochi mesi dall´apertura delle
iscrizioni, è il potenziamento dell´«open day» con varie giornate per
studenti, insegnanti, genitori e aziende del territorio, che servano a
conoscere le materie di studio, le aule, i laboratori
e le opportunità di lavoro al termine del ciclo.
«Una situazione di questo tipo parte dalla scuola dell´obbligo -
commentano da via Monsuello - visto che è difficile che qualcuno possa
frequentare istituti esterni, per poi tornare a Lumezzane». Una spinta
per invertire la marcia potrebbe arrivare dal marchio
territoriale, un´idea alla quale sta lavorando l´assessore Facchinetti
con il ministero dello Sviluppo economico, per legare scuola, studenti e
aziende di qualità.
UN´ALTRA SOLUZIONE per ripopolare le scuole valgobbine è il liceo
sportivo, progetto che vede Lumezzane in prima fila a livello
provinciale: aprirà quando e se il ministero approverà i decreti
attuativi. «Abbiamo le strutture e le società per poter formare
nuovi allenatori ed educatori - conclude Facchinetti - e un simile
liceo potrebbe raggiungere un ampio bacino di ragazzi». F.Zizzo Bresciaoggi
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