lunedì 3 dicembre 2012

Le multe ai tempi della crisi È polemica sul «caso» insegne

Probabilmente sono in molti a sentirsi vittime di una sorta di «accanimento» finanziario: non bastasse la crisi, che ha contratto gli incassi, ci si mettono anche le multe del Comune a peggiorare le cose. Succede a Lumezzane, e i protagonisti di questa storia sono non pochi commercianti a dir poco arrabbiati per le recenti sanzioni ricevute da chi non ha rinnovato l´autorizzazione a esporre le insegne riferite alle proprie attività.
Dall´inizio dell´anno a oggi il Comune ha notificato 39 verbali per questo, e alcuni esercenti si sono trovati a dover sborsare 398 euro più le spese di notifica. Nei giorni scorsi la questione è stata sottoposta al comitato dei commercianti che ha cercato di fare chiarezza sulla normativa. Di fatto il Pgip (il Piano generale degli impianti pubblicitari) obbliga tutte le attività produttive (commercianti, artigiani e imprese) a richiedere un via libera prima di installare insegne o altri cartelli lungo le strade; e poi, ogni tre anni bisogna ripresentare la domanda anche in assenza di modifiche. 
E qui partono le prime osservazioni polemiche: «Non capiamo il senso di dover spendere circa 90 euro, tra bollettino e marche da bollo, per ripresentare una richiesta per una insegna che non ha subito variazioni - lamentano i commercianti -. Oltre alla questione economica c´è anche la perdita di tempo visto che l´operazione prevede la compilazione di alcuni documenti e di un bozzetto e fotografie per illustrare il cartello». 
Di fatto, in questo periodo di profonda crisi i negozianti si sentono vessati dai controlli da parte dei vari enti preposti. Le attività produttive, ricordiamolo, devono anche pagare un´imposta comunale sulla pubblicità all´Aipa, l´agenzia alla quale il Comune ha affidato il compito di riscossione. Solo chi ha un insegna che misura meno di 5 metri quadrati è esentato dal versamento.
E il municipio? Dal palazzo spiegano che il Pgip fa riferimento alle normative imposte dal Codice della strada, e che quindi non si sono inventati nulla di nuovo. Ma a parte la polemica esplosa per le multe salate e lo spauracchio di doversi mettere in regola il prima possibile, c´è anche un problema di scarsa informazione, perchè in nove attività su dieci sono all´oscuro di tutto.
Vero è che sull´autorizzazione rilasciata viene specificata la durata dei tre anni, ma in molti casi la documentazione è vecchia e dimenticata in qualche cassetto. Il comandante della polizia locale assicura che prima di effettuare gli accertamenti sono state inviate alcune lettere, ma probabilmente qualcuno non l´ha ricevuta. E il comitato dei commercianti ha deciso di contattare l´assessorato competente per organizzare una serata chiarificatrice. Da parte del municipio non c´è nessun obbligo di informare gli imprenditori sulla materia, ma visto il periodo forse sarebbe il caso di studiare una strategia comunicativa più umana.- bresciaoggi 01/12/12 - marco ben

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