L´invecchiamento della popolazione
e la diminuzione delle nascite offrono solo una spiegazione parziale al
preoccupante fenomeno che si sta registrando da tempo nelle scuole
dell´obbligo di Lumezzane: non solo la diminuzione delle iscrizioni, ma
anche una discreta
«fuga» delle famiglie verso le agenzie educative di altre realtà.
Va anche detto che la crisi sta causando una sorta di immigrazione al
contrario che sta riportando i bambini di origine straniera nei Paesi
d´origine. Ma anche questo, forse, non basta per chiarire il caso che da
un paio d´anni si è manifestato nelle elementari
e nelle medie della Valgobbia. Numeri e statistiche del sistema
valgobbino sono contenuti nel documento sull´assolvimento dell´obbligo
scolastico stilato dall´ufficio Istruzione tra ottobre e aprile
dell´anno di riferimento per le annate scolastiche 2010-11
e 2011-12. Il conteggio relativo allo scorso anno ha incrociato i dati
dei 1.921 ragazzini tra i 6 e i 14 anni registrati dall´anagrafe con
quelli degli iscritti alle scuole e i residenti rilevando almeno il
segnale positivo che a Lumezzane la dispersione
è bassissima: poco più dell´1,5%, pari a 44 studenti.
Detto questo, il dato che più preoccupa gli uffici di via Monsuello è
relativo al numero di giovanissimi che negli ultimi due anni hanno
frequentato le scuole dell´obbligo fuori dal territorio comunale,
diretti in particolare verso la privata «Chizzolini» di
Sarezzo e in altri istituti, anche statali, dello stesso paese. Sono
stati ben 160 nel 2010-11 e ancora 152 l´anno scorso.
Una situazione che fa scattare l´allarme visto che la scuola
«Montessori» di Pieve ha chiuso e la prima elementare di Gazzolo non è
stata attivata quest´anno per lo scarso numero di iscritti. Poi c´è la
materna «Maestra Seneci» di San Sebastiano, altra realtà
a rischio.
Quali motivi spingono le famiglie a iscrivere i propri figli altrove?
«L´offerta scolastica a Lumezzane funziona - commentano da via Monsuello
- e tranne i casi in cui si cerca una formazione particolare non
capiamo cosa ci sia di diverso rispetto ai nostri
istituti». BRESCIAOGGI F.Zizzo
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