martedì 3 febbraio 2015

Autostrada della Valtrompia: c´è chi dice no

C´è chi dice no. A cosa? All´autostrada della Valtrompia, mega opera della quale si discute da anni e sulla quale nelle ultime settimane sono stati versati nuovi fiumi di inchiostro.
Si farà? Non si farà? Quando? Come? Parecchi i dubbi, parecchie le questioni da risolvere. E mentre la truppa degli entusiasti è tornata a compattarsi, c´è anche chi della fontomatica autostrada farebbe volentieri a meno.
Cittadini, politici, ambientalisti e un neonato gruppo che riunisce amministratori di sinistra non appartenenti al PD. Un gruppo che si candida a fare da portavoce del malcontento popolare e che si è già riunito un paio di volte. Al suo interno esponenti di Gardone, Marcheno, Sarezzo, Nave e Bovezzo, ma anche volti noti come quelli di Valter Saresini e Marsilio Gatti, che oggi non siedono più tra i banchi della minoranza di Villa Carcina ma continuano a fare politica.
«IL NOSTRO OBIETTIVO è quello di occuparci dei problemi della Valle a livello sovracomunale - spiega Alberto Rizzinelli, uno dei coordinatori -. Spesso alcune questioni sono affrontate entro i confini territoriali del singolo paese, ma in realtà hanno una valenza di ampio respiro».
In questi giorni sotto la lente c´è il tratto autostradale Concesio-Sarezzo, ritenuto dal gruppo un´opera non più necessaria. «Siamo pronti a palesare la nostra posizione per creare dibattito attorno a chilometri di asfalto ormai in ritardo di decenni - spiega Rizzinelli -. Riteniamo che in questo momento non sia così urgente e necessaria, sarebbe meglio puntare su mezzi di trasporto alternativi come la metropolitana». La questione è molto semplice e in qualche modo i «contestatori», tra cui spiccano i nomi di Sergio Aurora di Sarezzo e di Ezio Rambaldini di Marcheno, vogliono portare alla luce il disagio di una grossa fetta di cittadini. Infatti, se da un parte ci sono i sindaci dei paesi interessati dall´opera che si dicono ancora convinti dell´utilità della stessa, dall´altra c´è però la gente comune, quella che l´opera dovrà in teoria utilizzarla, che non è poi così entusiasta. I rappresentanti del centro sinistra diventano così una voce fuori dal coro della politica locale e sostengono che sarebbe cosa buona e giusta ragionare sulla fattibilità del prolungamento della metropolitana invece di spendere tempo e denaro per dar vita a un´arteria stradale lunga circa 7 chilometri.
«STIAMO ELABORANDO i documenti disponibili, tra cui il progetto autostradale, le varie sentenze del Tar e del Consiglio di Stato - continua Rizzinelli -. Vogliamo contattare la Provincia di Trento per parlare del tratto di Valdastico Nord e fare chiarezza anche sul quel tassello che fa sempre parte del puzzle». Tra i rilievi mossi all´opera, il fatto che la necessità dello spostamento merci in Valtrompia non sia più quello di 20 anni fa e che nel frattempo tra Villa Carcina e Concesio sia nata una piccola bretellina che costeggia la provinciale e ne smaltisce il traffico.
«Quel tratto autostradale tra Concesio e Sarezzo diventerebbe una terza parallela che servirebbe a poco - aggiunge ancora Rizzinelli -. In ballo ci sono 250 milioni di euro che potrebbero essere spesi in altro modo».
Il movimento ricorda che la 345 avrebbe bisogno di interventi più urgenti - come lo snodo del Crocevia di Sarezzo - e che la metropolitana risolverebbe molti dei problemi che si vivono oggi a causa del trasporto su gomma. Senza consumare altro suolo. bresciaoggi. marco ben

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