Lumezzane rischia di rimanere presto a secco. La disponibilità di acqua
potabile per rifornire rubinetti di case, aziende e negozi sta infatti
diminuendo. A dire il vero la notizia non sorprenderà di certo i
valgobbini, che da almeno trent´anni fanno i conti con carenze e disagi.
A soffrire di più la sete è la parte alta del paese, da Sant´Apollonio a
Mosniga, che negli ultimi anni ha visto calare del 60% la portata delle
sorgenti Sassina, Valle Fless e Serpendolo. Inoltre ci sono i limiti
dell´acquedotto di epoca romana, che storicamente registra perdite, che
si aggiungono alla siccità e, dal 2007, alla carenza di neve, che
accumulandosi in inverno garantiva flussi vitali per le falde.
I
PREOCCUPANTI DATI emergono da uno studio del Comune del 2008, per conto
dell´Azienda Servizi Valtrompia. Nel documento si spiega come le fonti
fossero abbondanti almeno fino al 2003, tanto da garantire almeno 140
litri al secondo.
Ma quattro anni dopo, a causa delle scarse piogge,
il livello minimo ha toccato gli 85 litri al secondo, a fronte di un
fabbisogno giornaliero di 145.
In pratica, si riesce a soddisfare
soltanto il 60% del fabbisogno d´acqua, con la previsione di scendere
sotto la soglia del 50 nel 2028.
Questa è la situazione che potrebbe
presentarsi se non cambierà la politica di gestione delle fonti, che al
momento è basata su 15 punti di approvvigionamento, 16 serbatoi e 100
chilometri di tubi. Da qui la decisione del Comune e dell´azienda
triumplina di impegnarsi a cercare una soluzioni per potenziare
l´acquedotto.
«NEL 2008 SONO STATI fatti due sondaggi - spiega
l´assessore al Patrimonio, Stefano Gabanetti - in vista della
costruzione di un nuovo pozzo in località Vedrine, su area comunale, o
in via Sorgenti, in zona privata a Mosniga. Soltanto il secondo ha dato
esiti positivi. Il progetto fa parte del piano generale dell´acquedotto e
i lavori servono per garantire l´acqua ai cittadini». Il progetto, che
risale al maggio 2014, è finito sul tavolo della Giunta pochi giorni fa
ma non è ancora definitivo. Prevede di costruire un pozzo in via
Sorgenti, più a sud rispetto a quello esistente che non garantisce più
la portata sufficiente. Nel pozzo sarà installata una pompa elettrica
per estrarre l´acqua dalla falda e portarla, attraverso un sistema di
tubi, al serbatoio Canoni a una potenza di 15 litri ogni secondo,
evitando il rischio di rimanere senza acqua come è già successo in
passato.
Il costo dell´opera è di 503 mila euro. Manca il via libera definitivo. I lavori dureranno quattro mesi.
f.zicco bresciaoggi
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