lunedì 6 ottobre 2014

L´Astra si converte al digitale «Ma dovete darci una mano»

Lumezzane prova a sfidare le multisale bresciane convertendosi al digitale. Una soluzione coraggiosa e allo stesso tempo obbligata. Niente digitale, addio cinema. Perché da gennaio le case di produzione hanno mandato in soffitta le vecchie pellicole optando per il nuovo formato e obbligando le sale parrocchiali, le più penalizzate dalla nuova e costosa tecnologia, a dotarsi di impianti adeguati per non abbassare le serrande.
IL CINEMA Astra della comunità religiosa di Sant´Apollonio è l´unico dei tre esistenti (gli altri a San Sebastiano e a Pieve) a essere predisposto per il digitale. Il problema, come al solito, sono i costi. Bisogna trovare 55 mila euro per il proiettore e il telo mobile.
«È una scommessa e sono ottimista - dice il curato don Andrea Maffina-. Possiamo ridurre l´esodo verso le multisale e tutte le parrocchie sono d´accordo sul fatto di rendere l´Astra l´unico cinema di Lumezzane». Grazie all´unità pastorale, quindi, per una volta in Valgobbia si andrà oltre il campanilismo, dando la possibilità alle altre sale di puntare solo sul teatro o i convegni. Aiuti economici su questo fronte sono arrivati da un bando regionale che permetterà entro il 2015, in Valtrompia, al cinema parrocchiale di Inzino a Gardone e a quello di Lodrino di dotarsi del nuovo impianto.
Ma Lumezzane non ha potuto partecipare perché supera i 5 mila abitanti fissati dalla gara. L´unica strada è una raccolta di fondi che si sta conducendo anche con iniziative benefiche. Come quella di venerdì 10 ottobre alle 21, all´Astra ovviamente. Per «Risate in parrocchia» sono cabarettisti da tutta Italia: Gigi Rock ad Alessandra Ierse di Belli Dentro, Riky Bokor e Nadia Puma da Zelig e Max Bunny.
L´ingresso è di 15 euro e le prevendite sono aperte alla tabaccheria L´Asola di Catia e Gigi in via Montini. Una parte del ricavato sarà utilizzata proprio per l´acquisto del proiettore. Poi ci saranno altre sei serate fino ad aprile con ingresso a 10 euro. E il 7 novembre da Zelig è atteso Giancarlo Kalabrugovic, in arte Pino dei Palazzi.
Della faccenda ne stanno discutendo anche in municipio. «Avere un cinema a Lumezzane è importante per la cultura e come strumento di aggregazione - spiega il sindaco Matteo Zani -. Ma visto che non possiamo intervenire direttamente perché la questione riguarda l´unità pastorale, valutiamo finanziamenti esterni e altre vie di sostegno. È il miglior modo che c´è per tentare di dare una mano». F.Z. Bresciaoggi

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