Lumezzane prova a sfidare le multisale bresciane convertendosi al
digitale. Una soluzione coraggiosa e allo stesso tempo obbligata. Niente
digitale, addio cinema. Perché da gennaio le case di produzione hanno
mandato in soffitta le vecchie pellicole optando per il nuovo formato e
obbligando le sale parrocchiali, le più penalizzate dalla nuova e
costosa tecnologia, a dotarsi di impianti adeguati per non abbassare le
serrande.
IL CINEMA Astra della comunità religiosa di Sant´Apollonio è
l´unico dei tre esistenti (gli altri a San Sebastiano e a Pieve) a
essere predisposto per il digitale. Il problema, come al solito, sono i
costi. Bisogna trovare 55 mila euro per il proiettore e il telo mobile.
«È
una scommessa e sono ottimista - dice il curato don Andrea Maffina-.
Possiamo ridurre l´esodo verso le multisale e tutte le parrocchie sono
d´accordo sul fatto di rendere l´Astra l´unico cinema di Lumezzane».
Grazie all´unità pastorale, quindi, per una volta in Valgobbia si andrà
oltre il campanilismo, dando la possibilità alle altre sale di puntare
solo sul teatro o i convegni. Aiuti economici su questo fronte sono
arrivati da un bando regionale che permetterà entro il 2015, in
Valtrompia, al cinema parrocchiale di Inzino a Gardone e a quello di
Lodrino di dotarsi del nuovo impianto.
Ma Lumezzane non ha potuto
partecipare perché supera i 5 mila abitanti fissati dalla gara. L´unica
strada è una raccolta di fondi che si sta conducendo anche con
iniziative benefiche. Come quella di venerdì 10 ottobre alle 21,
all´Astra ovviamente. Per «Risate in parrocchia» sono cabarettisti da
tutta Italia: Gigi Rock ad Alessandra Ierse di Belli Dentro, Riky Bokor e
Nadia Puma da Zelig e Max Bunny.
L´ingresso è di 15 euro e le
prevendite sono aperte alla tabaccheria L´Asola di Catia e Gigi in via
Montini. Una parte del ricavato sarà utilizzata proprio per l´acquisto
del proiettore. Poi ci saranno altre sei serate fino ad aprile con
ingresso a 10 euro. E il 7 novembre da Zelig è atteso Giancarlo
Kalabrugovic, in arte Pino dei Palazzi.
Della faccenda ne stanno
discutendo anche in municipio. «Avere un cinema a Lumezzane è importante
per la cultura e come strumento di aggregazione - spiega il sindaco
Matteo Zani -. Ma visto che non possiamo intervenire direttamente perché
la questione riguarda l´unità pastorale, valutiamo finanziamenti
esterni e altre vie di sostegno. È il miglior modo che c´è per tentare
di dare una mano». F.Z. Bresciaoggi
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