lunedì 14 aprile 2014

Depuratore, progetto in pista ma niente soldi per i cantieri

Da una parte ci sono gli obblighi europei che prima o poi ci costeranno multe astronomiche; dall´altra le esigenze di visibilità elettorale. Così, la questione della depurazione del Mella e degli affluenti resta al centro della campagna pre voto avviata nei comuni della Valtrompia chiamati alle urne il prossimo 25 maggio. Con un problema gigantesco sullo sfondo: i soldi per costruire il super impianto di Concesio non ci sono.
I tecnici stanno facendo il lavoro richiesto, ma ora tocca ai politici mettersi in campo e trovare il modo di recuperare i finanziamenti necessari. Nei giorni scorsi il depuratore in ipogeo è stato presentato nei comuni di Concesio, Villa Carcina e Sarezzo per informare la popolazione sul lavoro svolto finora. Qual´è la situazione? A fine maggio sarà ultimato il progetto preliminare elaborato dall´Azienda servizi Valtrompia (Asvt) che è costato circa 300 mila euro invece dei 380 mila previsti. Asvt dispone già delle risorse finanziarie (circa un milione e mezzo) per procedere ora col progetto definitivo: la volontà di realizzare l´opera si è quindi concretizzata; ma come dicevamo per ora i soldi per il cantiere non ci sono.
Scelta la localizzazione di Dosso Boscone e confermata l´idea di realizzarlo in galleria, ora resta solo una domanda: chi potrà costruirlo? Diego Toscani, presidente di Asvt, durante la presentazione a Sarezzo ha sottolineato che l´unica strada percorribile è quella del gestore unico. Quindi i comuni della provincia dovranno unirsi per concretizzare quella che a oggi è solo un´ipotesi. E sempre Toscani ha spiegato che la quota depurazione pagata in anticipo per molti anni dai cittadini attraverso le bollette dell´acqua è servita per realizzare il solo collettore, che è costato 20 milioni.
Insomma, per il depuratore si parte da zero, ma il presidente della Comunita montana, Bruno Bettinsoli, conta anche su un contributo da parte di Regione e Stato. L´opera, lo ricordiamo, ha il pregio di essere realizzabile progressivamente in due lotti funzionali: complessivamente con 75 milioni di euro più le spese tecniche. «La costruzione prevede un piano di ammortamento di circa 40 anni durante i quali i cittadini - continua Toscani - dovranno anche sostenere un costo maggiore per ogni metro cubo d´acqua utilizzato: oggi il prezzo è decisamente contenuto, circa un euro, in futuro si andrà verso l´euro e mezzo».
Insomma, già si paga in bolletta un quota per realizzare l´opera, ma sul costo di un euro al metro cubo solo 25-30 centesimi sono a disposizione dell´investimento. «Quindi da soli non si può fare considerato che vendiamo 5,5-6 milioni di metri cubi d´acqua - specifica Toscani -. Bisogna ragionare a livello di ambito con la compartecipazione di tutti perchè il problema non può essere visto in un´ottica locale».
E i soldi che l´Aato non ha più per l´operazione? «L´Autorità d´ambito aveva solo le caratteristiche per fare da garante per la cifra: circa 20 milioni. Inoltre è un´azienda speciale della Provincia che ora è destinata alla soppressione: non sappiamo che fine farà». bresciaoggi

Marco Benasseni

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