lunedì 3 marzo 2014

Sfide alcoliche, nuova emergenza

Si chiama Nek nomination ed è l´ultimo folle «gioco» alcolico che impazza sui social network. E come nel resto d´Italia, questa sfida ad alto rischio ha preso piede anche in Valtrompia; in particolare tra gli adolescenti. Tutto è nato su Facebook solo il 6 gennaio per una invenzione di un gruppo di ragazzi australiani, e oggi la pagina conta già più di 35 mila adesioni, alimentandosi velocemente come una catena di Sant´Antonio.
Cliccando sull´hashtag #neknomination ci si può rendere conto delle migliaia di giovani che si sfidano all´ultimo sorso in tutti i Paesi del mondo. Le regole sono facili e descritte nelle registrazioni dei concorrenti: si viene taggati da un amico su Facebook e si ha un giorno di tempo per raccogliere la sfida, quindi si deve bere, provandolo con un filmato pubblicato sulla propria bacheca e nominando altre tre persone che a loro volta sono sfidate a fare lo stesso, chi non accetta dovrà pagare un cartone di birra agli sfidanti.
Durante l´ultimo consiglio comunale di Lumezzane, il consigliere di minoranza Margo Ghidini ha sottoposto la questione alla giunta suggerendo di prendere provvedimenti. «Faccio anche parte dell´Acat (l´Associazione dei club alcolisti in trattamento) che dal 1990 lavora sul territorio locale per contrastare il fenomeno dell´alcolismo - racconta Ghidini -. Da quando è nata questa moda siamo in allerta, soprattutto perchè osservando il social è certo che Lumezzane ne sia già coinvolto in modo preoccupante».
Ma gli appelli arrivano anche dai parroci della Valgobbia, i quali definiscono quantomeno perplessi, per usare un eufemismo, nel vedere anche alcuni catechisti «nek nominarsi».
«Questa tendenza viaggia anche e soprattutto grazie allo spirito di emulazione - spiegano alcuni esperti sul web - fortemente incentivato dai social network e al desiderio di accettazione sociale delle giovani generazioni». Ma quello che è nato come un gioco folle e pericoloso si è già trasformato in tragedia: cinque i morti registrati in Australia, e a loro si aggiungono tre inglesi e due scozzesi, tutti under 30. In Sicilia è recentissimo il caso di un giovane agrigentino che, proprio per aver accettato di partecipare a una sfida alcolica tra amici, è entrato in coma etilico. Insomma, i giovani sono spesso sinonimo di esagerazione, e quando una birra non fa più «notizia» si passa a cocktail di superalcolici o a un´intera bottiglia di vodka.
Non solo. Nel web è in effetti facile imbattersi pure in «prove di coraggio» in cui la quantità e la velocità delle bevute sono solo parte della sfida lanciata: si tracanna andando a tutta velocità sullo skateboard tra le auto oppure ingurgitando alcol a testa in giù dal water o ancora aggiungendo alla vodka un frullato di topo, insetti e larve. Insomma: la stupidità al servizio dello stupore, a ogni costo.

Marco Benasseni

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