martedì 18 marzo 2014

Lumezzane, sfida all’ultima pizza

La guerra delle pizzerie appare senza esclusione di... pommarola e mozzarelle. Non solo, ma anche la guerra delle pasticcerie registra nuove entrate pure qui senza esclusione di creme. Il pianeta commercio a Lume sembra offrire sbocco al momento sgonfio, alla difficoltà di trovare occupazione.
Le pizzerie da 21 sono salite a 24, perché in rapido succedersi vi sono state delle «aggiunte». Ultima delle quali, proprio nei giorni scorsi, in via Massimo d’Azeglio, il nuovo «asporto» si è affiancato a quello pur recente in piazza Roma, quello a ridosso della piazza a Piatucco, a quello in via Valsabbia, per non dire della più volte subentrata pizzeria con kebab al semaforo del municipio. Come si può notare, tutte pizzerie da asporto. Facile comprenderne il perché: basta un piccolo locale, affitto contenuto, un forno, niente personale, tre o nessun tavolino, un pizzaiolo che, con un brevissimo corso, lascia la qualifica di ex dipendente di qualche impresa, e via sull’otto volante della pizza.
Nel caso di chiusura di qualche esercizio avviene prontamente il subentro: al crocicchio tra Pieve e la diramazione per Fontana, dopo 40 anni, aveva cessato l’attività il ristorante Saraceno, ma ben presto occupato da un altro ristoratore che appare visibilmente soddisfatto per il successo della sua politica di prezzi contenuti e portate dignitose. In via Valsabbia, aveva chiuso lo storico «Studio Interno 7», nel corso dei decenni, passato da bar-club con spettacoli musicali, a pizzeria ristorante e ora il ritorno a bar sulla strada verso la Valsabbia e i laghi.
Pure il mondo delle pasticcerie registra una new entry a S. Apollonio, in via Montini, nel locali dove fino a poco tempo fa frusciavano veloci gli euro dello sportello di Banca Intesa San Paolo. La via Montini si rivela la più gettonata in fatto di pasticcerie: con l’ultimo arrivo ne sono aperte tre. Un tempo non lontano erano due, salite d’una unità con l’apertura di quella di fronte alle elementari. Poi una si è spostata in via Valsabbia, mentre una quarta è in via Massimo D’Azeglio.
A San Sebastiano erano tre ne sono rimaste due; altrettante a Piatucco e un’altra a Gazzolo, in tutto nove. C’è di che far schioccare molti palati. Le pizzerie, ormai, hanno una densità che nemmeno la patria Napoli può vantare: una ogni mille abitanti. Del resto la primavera, non è forse la stagione ideale per la fioritura delle (pizze) margherite?

giornale di brescia

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