A partire dall´anno prossimo, il Gobbia di Lumezzane devastato da
decenni di scarichi e sversamenti illegali potrebbe scalare la
classifica passando dal «molto scarso» al «sufficiente» per quanto
riguarda il livello di qualità dell´acqua. Da quando due anni fa è stato
avviato il monitoraggio sperimentale la situazione non è radicalmente
cambiata in positivo, ma qualche segnale di miglioramento c´è.
Soprattutto perchè gli imprenditori senza scrupoli iniziano a sentire il
fiato sul collo.
Sono queste, in sintesi, le conclusioni proposte
ieri sera nel teatro Odeon con la presentazione del bilancio dei
controlli pilota, unici del genere in Europa, avviati proprio a novembre
del 2011 quando l´Arpa, a capo del progetto, installò quattro sonde
attive 24 ore su 24 in punti strategici del torrente. A presentare i
risultati c´erano il dirigente dell´Arpa di Brescia Sergio Resola, il
sindaco Silverio Vivenzi, l´assessore comunale all´Ambiente Andrea
Capuzzi, quello della Comunità montana Mauro Sigurtà e il dirigente
tecnico del Comune Gian Piero Pedretti.
Detto che le sonde
continueranno a misurare i valori, tra i quali la conducibilità
elettrica che è il primo sintomo di inquinamento (a ogni anomalia
l´apparecchiatura lancia l´allarme con un sms all´Arpa che attiva la
polizia locale, l´ufficio Ambiente e da un anno anche le guardie
ecologiche volontarie della Comunità montana, attive anche la notte e
nei fine settimana e già protagoniste di 17 uscite), il sistema ha già
causato 186 interventi totali (62 dei quali per allarmi): 63 del Comune e
31 della polizia. I picchi massimi di segnalazione si sono registrati
dal settembre 2012 a febbraio di quest´anno, soprattutto dal venerdì
alla domenica, nel pomeriggio e nelle notturne.
Dopo questo periodo
la situazione è tornata alla normalità e nel frattempo le ricerche degli
inquinatori hanno permesso di arrivare a nove denunce: in sei casi si è
identificato il responsabile, mentre tre sono state contro ignoti.
I
commenti? Il dirigente dell´Arpa ha sottolineato l´aiuto prezioso avuto
dai cittadini e ha aggiunto: «Abbiamo la sensazione che le aziende
inquinatrici si sentano braccate, e noi ci stiamo avvicinando». f.z. Bresciaoggi
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