Caro direttore, nel nostro Paese si discute di tutto anche se poi
difficilmente si approda a qualcosa di concreto, in questi giorni molto
sulla stabilità del governo, sul condannato Berlusconi, delle dimissioni
di ministri, su tutti gli organi di stampa sono questi gli argomenti,
c´è invece un silenzio assordante su un tema di grande importanza che
riguarda la nostra Costituzione.
Nei primi giorni di dicembre la
Camera voterà in terza ed ultima lettura, le modifiche dell´articolo 138
della Costituzione, e se lo farà con una maggioranza che superi i 2/3
non ci sarà la possibilità di promuovere un referendum, ciò sarebbe un
fatto gravissimo e una grave ferita per la nostra Costituzione, poiché
si toglie ai cittadini il diritto di esprimersi sulle modifiche alla
costituzione e li si espropria della loro sovranità come recita
l´articolo 1 della Costituzione "L´italia è una Repubblica democratica
fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo che la esercita
nelle forme e nei limiti della Costituzione". Sì perché l´articolo 138
della Costituzione, a cui si sta cercando di derogare, è collocato nella
nostra carta costituzionale, tra le "Garanzie Costituzionali"; e
prevede un rigoroso, ma garantista, sistema per le eventuali modifiche
della Costituzione.
Questo disegno di legge che costituisce una
deroga "straordinaria" all´articolo 138 è inutile, ingiustificato e
dannoso, inutile perché sulle riforme su cui tutti si dicono d´accordo
vedi riduzione del numero dei parlamentari, diverso ruolo delle due
camere, riordino del sistema delle autonomie, basterebbero le procedure
ordinarie senza scomodare e derogare dalle "garanzie costituzionali".
Non
vi è nessuna necessità di istituire un nuovo comitato, quando ogni
Camera è dotata di apposita Commissione per gli affari istituzionali,
non c´è ragione di prescrivere tempi e modi al di là di quelli ordinari,
dannoso perché in pratica viene collocata all´ultimo posto la riforma
della vergognosa e molto probabilmente anticostituzionale legge
elettorale chiamata comunemente "porcata", perché si prevede
un´intervento per un complesso di una cinquantina di articoli che
investono ben quattro titoli della Costituzione.
Per riformare
l´Italia non c´è bisogno di riscrivere la Costituzione o di inventarsi
deroghe alle garanzie Costituzionali, non vi è bisogno di un
"presidenzialismo", basterebbe applicarla la nostra Costituzione,
renderla operativa, seguirne gli indirizzi, coglierne lo spirito di
coloro che l´hanno redatta e votata!
Tutti i cittadini che hanno a
cuore la nostra Costituzione devono fare sentire la loro voce, nei
prossimi giorni chiedere a gran voce ai parlamentari che hanno votato,
di rispettare il dettato costituzionale, di rivolgersi al partito di
appartenenza o per cui si ha simpatia chiedendo di non derogare alle
garanzie Costituzionali, di appoggiare tutte le iniziative promosse da
molte associazioni a difesa della nostra costituzione.
Gianpietro Patelli
PRESIDENTE A.N.P.I SEZIONE DI LUMEZZANE
bresciaoggi
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