mercoledì 20 novembre 2013

Caro direttore, nel nostro Paese si discute di tutto anche se poi difficilmente si approda a qualcos...

Caro direttore, nel nostro Paese si discute di tutto anche se poi difficilmente si approda a qualcosa di concreto, in questi giorni molto sulla stabilità del governo, sul condannato Berlusconi, delle dimissioni di ministri, su tutti gli organi di stampa sono questi gli argomenti, c´è invece un silenzio assordante su un tema di grande importanza che riguarda la nostra Costituzione.
Nei primi giorni di dicembre la Camera voterà in terza ed ultima lettura, le modifiche dell´articolo 138 della Costituzione, e se lo farà con una maggioranza che superi i 2/3 non ci sarà la possibilità di promuovere un referendum, ciò sarebbe un fatto gravissimo e una grave ferita per la nostra Costituzione, poiché si toglie ai cittadini il diritto di esprimersi sulle modifiche alla costituzione e li si espropria della loro sovranità come recita l´articolo 1 della Costituzione "L´italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione". Sì perché l´articolo 138 della Costituzione, a cui si sta cercando di derogare, è collocato nella nostra carta costituzionale, tra le "Garanzie Costituzionali"; e prevede un rigoroso, ma garantista, sistema per le eventuali modifiche della Costituzione.
Questo disegno di legge che costituisce una deroga "straordinaria" all´articolo 138 è inutile, ingiustificato e dannoso, inutile perché sulle riforme su cui tutti si dicono d´accordo vedi riduzione del numero dei parlamentari, diverso ruolo delle due camere, riordino del sistema delle autonomie, basterebbero le procedure ordinarie senza scomodare e derogare dalle "garanzie costituzionali".
Non vi è nessuna necessità di istituire un nuovo comitato, quando ogni Camera è dotata di apposita Commissione per gli affari istituzionali, non c´è ragione di prescrivere tempi e modi al di là di quelli ordinari, dannoso perché in pratica viene collocata all´ultimo posto la riforma della vergognosa e molto probabilmente anticostituzionale legge elettorale chiamata comunemente "porcata", perché si prevede un´intervento per un complesso di una cinquantina di articoli che investono ben quattro titoli della Costituzione.
Per riformare l´Italia non c´è bisogno di riscrivere la Costituzione o di inventarsi deroghe alle garanzie Costituzionali, non vi è bisogno di un "presidenzialismo", basterebbe applicarla la nostra Costituzione, renderla operativa, seguirne gli indirizzi, coglierne lo spirito di coloro che l´hanno redatta e votata!
Tutti i cittadini che hanno a cuore la nostra Costituzione devono fare sentire la loro voce, nei prossimi giorni chiedere a gran voce ai parlamentari che hanno votato, di rispettare il dettato costituzionale, di rivolgersi al partito di appartenenza o per cui si ha simpatia chiedendo di non derogare alle garanzie Costituzionali, di appoggiare tutte le iniziative promosse da molte associazioni a difesa della nostra costituzione.
Gianpietro Patelli
PRESIDENTE A.N.P.I SEZIONE DI LUMEZZANE

bresciaoggi 

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