La sezione del Lavoro del
tribunale di Brescia ha riconosciuto un maxi risarcimento a diciotto
medici dipendenti del centro riabilitativo «Maugeri» di Lumezzane. La
fondazione di Pavia che gestisce la struttura sanitaria valgobbina dovrà
versare complessivamente
1,6 milioni di euro ai professionisti. La sentenza è arrivata a cinque
anni dall´apertura della vertenza giudiziaria.
«Si è trattato di un grande risultato, conquistato grazie alla
perseveranza dei colleghi, che non hanno preceduto a pressioni e
lusinghe - spiega il presidente dell´Unione medici italiani Francesco
Falsetti -. Il sindacato ha dato loro il sostegno necessario
durante un procedimento lungo e articolato».
Ma cos´era successo? Nell´istituto valgobbino, i ricorrenti ricoprivano
incarichi di dirigenti medici o sanitari. Il regolamento generale della
fondazione prevedeva che il personale godesse dello stesso trattamento
giuridico ed economico dei dipendenti del
servizio sanitario nazionale. Ora, mentre in altri centri gestiti dalla
fondazione era stato recepito il contratto nazionale della Sanità
pubblica nella parte ritenuta applicabile dalle parti sociali, questo
non era successo a Lumezzane in cui solo una parte
dei dipendenti aveva sottoscritto accordi individuali. I medici
ricorrenti, tutti iscritti all´Umi, si erano rifiutati e, in ragione
della loro appartenenza sindacale, avevano chiesto il rispetto integrale
del contratto nazionale, intentando causa contro la
fondazione nel febbraio 2008. I medici hanno vinto la prima battaglia
nel 2010, quando il tribunale di Brescia aveva sentenziato nel merito
l´obbligo di applicazione del contratto nazionale nella struttura
sanitaria. Per la definizione della somma da risarcire
si è dovuto attendere un altro paio di anni, il tempo necessario per
permettere di quantificare le somme da risarcire ai singoli medici, dopo
aver accertato la sussistenza di notevoli differenze tra le
retribuzioni percepite dai ricorrenti (in alcuni casi
addirittura risalenti al 2001) e quelle che sarebbero loro spettate se
la fondazione avesse effettivamente applicato il contratto nazionale.
Ora è arrivata la sentenza che distribuisce tra i vari medici un
«tesoretto» da 1,6 milioni.R.PR. bresciaoggi 09/03/13
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