Evidentemente quel bar non s´ha da
fare. O almeno il percorso verso l´apertura deve essere per forza di
cose a ostacoli. Parliamo del chiosco pensato, a Lumezzane, per il nuovo
parco dedicato alla suora valgobbina Cornelia Bossini (meglio
conosciuto come Avogadro
vista la vicinanza alla torre di Pieve).
Per il Comune la missione si prospetta più difficile del previsto: lo
dimostra anche il secondo bando per l´operazione che, pochi giorni fa, è
andato deserto. Martedì scorso, infatti, all´apertura delle buste in
municipio con il dirigente del dipartimento interventi
territoriali Gian Piero Pedretti non si è materializzata alcuna offerta
da parte dei privati, e ora si dovrà ripartire dall´inizio.
Il secondo bando, approvato il 28 gennaio scorso e per il quale si
potevano presentare le domande fino all´11 febbraio, prevedeva
l´allestimento di un complesso prefabbricato di 10x2,5 metri a opera del
Comune, mentre il privato avrebbe dovuto sostenere le
spese per le utenze di acqua, luce e gas, oltre a quelle di gestione e
manutenzione dei 10 mila metri quadri di verde. Una situazione giudicata
ad alto rischio da molti commercianti in questi tempi di crisi.
Nonostante sia aperto un bando territoriale per
migliorare le vetrine dei negozi sfruttando il rimborso delle spese
fino al 50%, gli addetti ai lavori non sembrano interessati a quella che
rischia di diventare una «cattedrale nel deserto».
Il primo bando, invece, aperto nel maggio 2012 e anche in quel caso
andato deserto, offriva condizioni più gravose per gli esercenti, che
avrebbero dovuto montare con le loro risorse lo stand per la vendita di
snack e bevande. E adesso? «Faremo una valutazione
dei costi e delle risorse a disposizione - commenta l´assessore al
Patrimonio Mario Salvinelli - e avvieremo una trattativa con le
associazioni del nostro territorio per verificare chi potrà gestire il
servizio». F.Z. Bresciaoggi
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