venerdì 25 gennaio 2013

Scorie al cesio: Premiano ci ha messo una pietra sopra

In Valgobbia si chiude (o quasi) una storia lunga cinque anni, ed è proprio il caso di dire che è stata «messa una pietra» sopra le scorie radioattive contaminate a diversi livelli dal cesio 137 e scoperte ormai molto tempo fa nella raffineria «Rivadossi Metalli» di Premiano. Ieri mattina, infatti, le gru hanno concluso il lavoro di copertura del «bunker» in cemento armato nel quale martedì e mercoledì erano stati depositati i contenitori (i «bags») che ancora custodivano il materiale pericoloso. 
L´intera operazione è stata seguita in diretta dalle autorità che fanno parte del tavolo tecnico istituito ad hoc dalla Prefettura. Tra queste, nei tre giorni di intervento, c´erano i tecnici dell´Asl, dell´Arpa, dell´Ispettorato del lavoro, della Prefettura, il personale del Nucleo batteriologico chimico e radioattivo del comando provinciale dei vigili del fuoco di Brescia e il sindaco Silverio Vivenzi. 
I risultati? Nel contenitore ermetico di 11 metri e mezzo per 7,4 allestito in un angolo del magazzino dell´azienda di via Madonnina, e purtroppo per i cronisti rimasto accessibile solo alle autorità e non alla stampa, sono stati «tombati» 140 giganteschi sacchi distribuiti in sei container per un totale di 150 tonnellate. I materiali radioattivi sono stati disposti in modo che la carica più bassa presente nella maggior parte del quantitativo presente possa in qualche modo «attutire» quella degli stock più pericolosi. 
In ogni caso, assicurano i tecnici, le scorie più «leggere» si potranno smaltire in 15-20 anni, mentre per le altre potrebbero occorrere fino a 300 anni. Per rassicurare i valgobbini è stato ovviamente anche testato il livello di radioattività all´esterno del bunker, e senza rilevare problemi o fuoriuscite. E anche il rischio idrogeologico dovuto al Gobbia sottostante - si dice - non dovrebbe creare problemi in caso di calamità. 
«C´è un eccessivo allarmismo nei lumezzanesi - sostengono nell´azienda -: i nostri operai non hanno mai avuto problemi e i 90 prelievi fatti all´esterno nel periodo incriminato non hanno dato esiti preoccupanti. Tra l´altro, un test tecnico ha rivelato che stare per venti ore consecutive accanto al container più radioattivo equivale a fare una semplice radiografia al torace». 
Va ricordato poi che in Italia non esistono luoghi definiti nei quali depositare questi materiali, quindi ad occuparsene sarà la raffineria di Premiano ed eventualmente la «palla» passerà al tavolo tecnico. Intanto, lunedì il sindaco Silverio Vivenzi andrà in Prefettura per firmare la fine delle operazioni. 
L´intera questione (ampiamente seguita da Bresciaoggi), lo ricordiamo era stata sollevata nel 2010 durante un´assemblea pubblica organizzata proprio dalla giunta per avvisare della presenza di rottami a eccessivo tasso radioattivo scoperti da una ditta tedesca nel 2008, e poi tornati a Lumezzane. F.Zixxo bresciaoggi

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