lunedì 14 gennaio 2013

Fermato a scuola col «fumo» nello zainetto

Da qualunque angolazione la si voglia considerare, con occhi disincantati o con lo sguardo preoccupato delle famiglie, la circolazione di stupefacenti nelle scuole è un dato di fatto generalizzato. È stato dimostrato da una serie ormai lunga di verifiche di polizia ed è stato confermato anche nelle ultime ore, dopo un controllo effettuato dai carabinieri di Lumezzane che si sono presentati venerdì mattina nell´Agenzia formativa «Don Tedoldi» di via Rosmini. Cercavano droga e l´hanno trovata arrestando uno studente di Sarezzo che è finito nei guai per una manciata di grammi di hashish.
«È stata effettuata una verifica sulla base delle indicazioni ricevute dai vertici stessi dell´istituto superiore valgobbino» sottolinea il capitano Piermarco Borettaz, da poche settimane al comando della Compagnia di Gardone Valtrompia.
Il giovane fermato, un diciannovenne le cui iniziali sono A.M., nascondeva il «fumo» nello zainetto, e i militari, che a quanto pare lo tenevano sotto controllo da giorni, lo hanno perquisito a colpo sicuro, trovandogli addosso otto grammi in tutto. Un quantitativo modesto, ma che ha fatto scattare la pesante accusa di detenzione ai fini dello spaccio. Problemi anche per due studenti 17enni segnalati come consumatori, in quanto sorpresi con l´arrestato mentre stavano trattando l´acquisto. Non solo: uno dei due è stato anche denunciato per il porto abusivo di un coltello a serramanico.
LO STUDENTE è stato portato in caserma, e ieri mattina è comparso davanti al giudice del Tribunale di Brescia che ha convalidato l´arresto, ma ha disposto che non finisse in carcere data la giovane età. Il ragazzo ha ottenuto gli arresti domiciliari, e verrà processato l´8 febbraio.
Fin qui niente di clamoroso; ma questa vicenda ha avuto l´effetto di un terremoto a Lumezzane, ma anche nei paesi vicini dai quali arrivano gli studenti del «Cfp» e gli insegnanti. Dopo che ieri la notizia è divenuta di dominio pubblico, comunicata ufficialmente dai carabinieri durante una conferenza stampa che si è tenuta a Brescia, sono state tante le telefonate ricevute dai docenti e arrivate dalle famiglie degli iscritti all´istituto.
E PROPRIO dalla scuola professionale valgobbina, dicevamo in apertura, è partita la segnalazione che ha fatto scattare il blitz dell´Arma. All´inizio dell´anno scolastico, in tutti gli istituti del Bresciano il corpo insegnante è stato invitato a tenere sotto controllo la situazione e ad avvertire le dirigenze nei casi sospetti. E non vanno dimenticate le verifiche che i carabinieri svolgono vicino alle scuole, utilizzando anche agenti in borghese e i periodici servizi con utilizzo di cani antidroga.
Nel Cfp di Lumezzane qualcuno ha evidentemente visto o sentito, e i sospetti non sono rimasti a mezz´aria. Ora, anche l´eventualità che lo stupefacente fosse destinato a una condivisione piuttosto che alla vendita non cambierebbe in meglio la situazione dell´arrestato. Che non viene commentata in nessun modo in via Rosmini: la dirigenza scolastica preferisce infatti non esprimersi sulla visita dei carabinieri conclusasi con un fermo. Un´ultima annotazione: al di là delle implicazioni giudiziarie, i tre protagonisti della vicenda rischiano una sospensione dalle lezioni. bresciaoggi F.Mondini

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