Che fine ha fatto il piano di
rilancio economico della Valtrompia? È trascorso oltre un anno dalla
presentazione del progetto, ma i risultati sul territorio ancora non si
sono visti.
Il 21 maggio del 2011, i comuni di Concesio, Gardone, Lumezzane,
Sarezzo, Villa Carcina, la Comunità montana della Valtrompia, la Camera
di commercio e l´Università degli studi di Brescia, in collaborazione
con alcune associazioni di categoria, avevano sottoscritto
il «Protocollo di sistema per la crescita e il lavoro in Valtrompia»,
con l´intento di creare sinergie tra istituzioni e mondo socioeconomico.
L´obiettivo era ed è quello di valorizzare la valle attraverso
strategie utili a incentivare l´innovazione e la competitività,
ma a oggi, si diceva, non ci sono ancora interventi concreti e i
cittadini lamentano la lentezza che da sempre contraddistingue le
istituzioni.
I vertici della Comunità montana dicono che qualcosa si è già fatto, ma
il protocollo di cui parliamo è ancora in una fase di studio e
progettualità. A oggi la società pubblica Civitas sta ancora avviando la
mappatura qualitativa e quantitativa dei bisogni
dei cittadini, e per questo ha richiesto alla Provincia, tramite il
Centro per l´impiego, una serie di dati sul livelli di occupazione,
percentuali di espulsione dal mondo del lavoro e di disoccupazione. Dati
che, a parere del gruppo «LiberaMente» di Villa
Carcina, sarebbero già reperibili.
Inoltre si sta valutando la possibilità di costituire a Concesio un
tavolo tematico sulla formazione volto ad affrontare il problemi
connesse alla relazione scuola, università e impresa. Ci sarebbe anche
l´intenzione di presentare un progetto al bando «Azioni
di reimpiego in partenariato» della Regione Lombardia, ma essendo
necessario il coinvolgimento delle aziende è stata organizzata una
riunione per il 27 settembre con tutte le realtà aderenti al protocollo
per presentare le politiche per il lavoro già messe
in campo da Civitas, e quelle che potranno nascere.
Nei mesi scorsi, poi, a seguito di un incontro con il consorzio
«A.A.Ster», è arrivata una proposta di collaborazione per analizzare i
bisogni attraverso puntuali questionari da rivolgere al territorio e a
elaborare un rapporto della ricerca da presentare in
uno specifico forum. I costi presentati sembrerebbero però troppi alti,
quindi si temporeggia cercando finanziamenti in Regione.
Infine, la Camera di commercio ha in programma una iniziativa per
informare le aziende sulle possibilità di internazionalizzazione che si
svolgerà a Lumezzane verso fine ottobre. «Credo che sia davvero
necessario interrogarsi sul lavoro svolto in 16 lunghi
mesi - osserva a Villa Carcina Valter Saresini di LiberaMente -. I dati
che cercano sono già disponibili e sembra che il protocollo dia lavoro
alle società coinvolte, senza risolvere però i problemi dei cittadini in
difficoltà». M.ben - bresciaoggi
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