lunedì 24 settembre 2012

Lavoro: il Protocollo langue Per ora si sono visti solo studi

Che fine ha fatto il piano di rilancio economico della Valtrompia? È trascorso oltre un anno dalla presentazione del progetto, ma i risultati sul territorio ancora non si sono visti. 
Il 21 maggio del 2011, i comuni di Concesio, Gardone, Lumezzane, Sarezzo, Villa Carcina, la Comunità montana della Valtrompia, la Camera di commercio e l´Università degli studi di Brescia, in collaborazione con alcune associazioni di categoria, avevano sottoscritto il «Protocollo di sistema per la crescita e il lavoro in Valtrompia», con l´intento di creare sinergie tra istituzioni e mondo socioeconomico. L´obiettivo era ed è quello di valorizzare la valle attraverso strategie utili a incentivare l´innovazione e la competitività, ma a oggi, si diceva, non ci sono ancora interventi concreti e i cittadini lamentano la lentezza che da sempre contraddistingue le istituzioni. 
I vertici della Comunità montana dicono che qualcosa si è già fatto, ma il protocollo di cui parliamo è ancora in una fase di studio e progettualità. A oggi la società pubblica Civitas sta ancora avviando la mappatura qualitativa e quantitativa dei bisogni dei cittadini, e per questo ha richiesto alla Provincia, tramite il Centro per l´impiego, una serie di dati sul livelli di occupazione, percentuali di espulsione dal mondo del lavoro e di disoccupazione. Dati che, a parere del gruppo «LiberaMente» di Villa Carcina, sarebbero già reperibili. 
Inoltre si sta valutando la possibilità di costituire a Concesio un tavolo tematico sulla formazione volto ad affrontare il problemi connesse alla relazione scuola, università e impresa. Ci sarebbe anche l´intenzione di presentare un progetto al bando «Azioni di reimpiego in partenariato» della Regione Lombardia, ma essendo necessario il coinvolgimento delle aziende è stata organizzata una riunione per il 27 settembre con tutte le realtà aderenti al protocollo per presentare le politiche per il lavoro già messe in campo da Civitas, e quelle che potranno nascere. 
Nei mesi scorsi, poi, a seguito di un incontro con il consorzio «A.A.Ster», è arrivata una proposta di collaborazione per analizzare i bisogni attraverso puntuali questionari da rivolgere al territorio e a elaborare un rapporto della ricerca da presentare in uno specifico forum. I costi presentati sembrerebbero però troppi alti, quindi si temporeggia cercando finanziamenti in Regione.
Infine, la Camera di commercio ha in programma una iniziativa per informare le aziende sulle possibilità di internazionalizzazione che si svolgerà a Lumezzane verso fine ottobre. «Credo che sia davvero necessario interrogarsi sul lavoro svolto in 16 lunghi mesi - osserva a Villa Carcina Valter Saresini di LiberaMente -. I dati che cercano sono già disponibili e sembra che il protocollo dia lavoro alle società coinvolte, senza risolvere però i problemi dei cittadini in difficoltà». M.ben - bresciaoggi

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