lunedì 25 giugno 2012

Una casa per la coop alle prese con la crisi

Tempo fa, tra associazioni lumezzanesi e Comune era nata una querelle legata al bando per l´assegnazione di un appartamento confiscato alla malavita poi conferito all´amministrazione. Ora il problema è stato risolto, e la cooperativa «il Mosaico» si è aggiudicata l´immobile. Inizialmente l´ente locale aveva escluso le associazioni privilegiando i privati nella partecipazione del bando, poi tutto è stato bloccato dalla consulta del Sociale e la questione si è conclusa senza ulteriori polemiche.
La coop avvierà nei prossimi giorni alcuni lavori di manutenzione per poter accedere all´appartamento di circa 130 metri in un complesso residenziale di via Montini. I nuovi locali, nei quali il Mosaico prevede di traslocare a metà luglio, ospiteranno la nuova sede, uno spazio di consulenza per gestire lo «Spazio incontro», frutto dell´esperienza ventennale nell´area «Immigrazione e intercultura» di alcuni professionisti della struttura che esercitano nell´ambito del lavoro clinico e relazionale con gli immigrati, e un salone che sarà messo a disposizione di tutte le realtà della consulta Sociale.
Per la coop, che oltre a occuparsi degli immigrati gestisce il gruppo Boyzone e i centri di aggregazione giovanile, questo non è un periodo facile: «Purtroppo abbiamo dovuto chiedere la cassa integrazione (in deroga) per i nostri dipendenti; in considerazione dei tagli effettuati dalle amministrazioni e dagli enti con i quali lavoriamo abbiamo ridimensionato le attività estive - spiega Walter Tanghetti, responsabile dei servizi -. Inoltre, nessun ente pubblico a oggi è in grado di quantificare i trasferimenti regionali e statali nei prossimi mesi; quindi non sappiamo quanto avremo a disposizione per attivare o meno alcuni progetti che garantiscono l´impiego al nostro personale».
Insomma, in Valgobbia non sono solo le aziende a navigare a vista; anche le realtà che lavorano nel sociale (per Lumezzane, Gardone e la Comunità montana) si ritrovano a scontrarsi con la precarietà.

Marco Benasseni  (bresciaoggi)

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