Giornale di Brescia
mercoledì 6 giugno 2012
VALTROMPIA Bella idea, il patto di sistema per
la crescita e il lavoro in Valtrompia, il cui protocollo è stato
sottoscritto il 21 maggio scorso da: i Comuni di Concesio, Lumezzane,
Sarezzo, Villa Carcina, Gardone, unitamente a Camera di commercio,
Università di Brescia, Comunità Montana, Associazione Industriale,
Apindustria, Confederazione nazionale artigianato, Confesercenti,
Confartigianato e Consorzio Armaioli Italiani, col cappello della
prefettura. A memoria non si ricorda un'alleanza così vasta ai piedi
(non ancora al capezzale, e speriamo mai) dell'economia trumplina. I
campanilismi - specie tra Lumezzane e Gardone - che hanno corroso la
valle, arrugginendo i problemi comuni fino a farli sbriciolare sono
stati abbattuti dagli sconvolgimenti della recessione. Il patto, per ora
alle iniziali, lodevoli intenzioni, sarà presto alla prova dei fatti
col rispetto delle tappe stabilite nell'intesa: entro maggio si dovevano
raccogliere possibili adesioni di associazioni ed enti; il prossimo 14
giugno sarà la volta degli stati generali della valle per dare corpo
alle adesioni ulteriori, programmare i successivi interventi, dare vita
alla cabina di regia e sottoscrivere un secondo documento; entro
settembre dovrà essere definito il contenuto del patto di sistema, alla
luce dei suggerimenti scaturiti dagli stati generali; entro novembre va
sottoscritto il patto vero e proprio. Se ne va, così, tutto l'anno in
corsa.
Il sindaco lumezzanese, Silverio Vivenzi, è forse il più
convinto e proteso fortemente verso l'unione delle forze, al punto che,
qualche tempo fa, aveva proposto l'unione dei Comuni più importanti e
ora si va verso il patto di sistema. Tra i molti problemi, due spiccano:
il sistema depurativo dell'intera valle e le infrastrutture,
segnatamente l'autostrada-strada-bretella della valle che in
quarant'anni ha raccolto un... Mella di parole e nessun intervento. In
questo caso ha giocato un ruolo penoso il campanilismo al punto che,
quando fu progettata una diversa soluzione (c'erano i finanziamenti,
allora), con lo sbocco d'una superstrada verso Rezzato, finì tra ottusi
veti e in sarcasmo chiamandola «La Lumezzane-mare».
Il sapore attuale
dice che l'autostrada o qualsiasi altra soluzione, rinfocola abbondante
scetticismo. Viene in mente la metafora delle due rette parallele che
corrono all'infinito senza mai incontrarsi, finché non gliene importa
più nulla.
La priorità assoluta è per la depurazione. Il tratto di
condotto da Marcheno a Concesio è concluso. Ora si dovrebbe iniziare da
Lumezzane. Sono giacenti 25 milioni che vanno utilizzati presto.
L'intera opera (tre i siti per altrettanti depuratori) richiede una
settantina di milioni, ma anche il cammino più lungo (come sentenziava
il molto decaduto Mao) incomincia con un passo.
Egidio Bonomi
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