LUMEZZANE Gli slavati monatti della bomboletta sono tornati in azione.
Pareva che gl'imbrattamuri avessero subito una pausa forzata per
esaurimento delle superfici da deturpare e invece... A Lume, ormai, non
c'è parete pubblica e privata che non riporti simboli, disegni, scritte,
fesserie in bombolcolor. E non fa da deterrente la norma che prevede
l'arresto per chi è colto in flagrante. In effetti i carabinieri, tempo
fa, avevano sorpreso un ragazzino intento a bombolettare un muro, dopo
la mezzanotte, però aveva dodici anni ed era perciò impunibile. Ma i
genitori dov'erano?
L'attenzione dei bombolari sembra patire un
alcunché di spasmodico verso nuovi spazi da deturpare: a fianco
dell'ingresso delle Trafilerie Ghidini, sul fondovalle, si sta ricavando
un parcheggio dietro la ultracentenaria recinzione in cemento che, a
lavori ultimati, sarà abbattuta per il passagio dei veicoli verso la
sosta. Si dà il caso che il piano del parcheggio sia soltanto un paio di
metri sotto il tetto in tegole degli uffici. Nella notte tra domenica e
lunedì, un paio di bombolettari hanno scavalcato la recinzione, scalato
i due metri che portano al tetto e sulla parete sovrastante hanno
elaborato un ampio criptogramma, due segni indecifrabili di almeno
quattro metri quadrati. Messaggio criptico, come spesso se ne vedono?
Sfida verso non si sa chi? E che d'una sorta di sfida si tratti potrebbe
rivelarlo il fatto che lo stabilimento è sorvegliato. Infatti, verso le
tre della mattina di lunedì, la guardia ha intercettato dei rumori
sospetti e subito ha fatto un giro d'ispezione all'esterno, senza notare
nulla, mai più pensando ad una presenza di estranei sul tetto. Così,
all'apertura, si è scoperta l''ennesima riprova che la stupidità rasenta
l'infinito. La scritta è stata subito cancellata. Al suo posto un
riquadro per ora bianco, sull'arancio della tinta originale. E allora
viene in mente la sentenza d'un lumezzanese di larga saggezza: «En da
uéta l'è mia nehehare uéher balòh, l'è ahé mia uéher ht?pecc», nella
vita non è necessario essere furbi, è sufficiente non essere stupidi.
Egidio Bonomi(GIORNALE DI BRESCIA)
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