Collettore della Valtrompia: i tempi stringono e non è più possibile un
ulteriore rinvio. Entro la fine del mese infatti le amministrazioni
comunali devono decidere quali soluzioni adottare.
La notizia, che è al tempo stesso anche una sollecitazione,
viene dal direttore dell’Ufficio d’Ambito (Ato) della provincia di
Brescia, Marco Zemello, alla commissione Lavori Pubblici e Ambiente
della Loggia, presieduta da Pierraul Francesconi, nella prima delle sei
sessioni dedicate alle emergenze ambientali cittadine.
Al centro della scena c’è il “grande malato” per eccellenza, il fiume
Mella, al centro di (recenti) episodi di inquinamento, ultimi segnali in
ordine di tempo di una situazione che è andata peggiorando.
Entro il 2015, poi, come stabilito dall’Unione europea,
fiumi e canali italiani devono rispondere a determinati requisiti di
qualità sullo stato delle acque. E’ concessa una proroga fino al 2017
per eventuali interventi strategici, che consentano di portare il
livello a parametri definiti “sufficienti”.
E i corsi d’acqua bresciani, è sotto gli occhi di tutti e non solo degli esperti, necessitano di cure adeguate.
Abbandonata l’ipotesi del potenziamento del collettore di
Verziano, mettendolo al servizio anche della Valtrompia (per un bacino
di 600mila abitantie per un costo di 140 milioni di euro), ora sembra
più percorribile un impianto posto tra Villa Carcina e Concesio, per
l’area fino a Marcheno e Lumezzane, e l’altro a Marcheno per l’alta
valle. Per lLumezzane, invece, verrebbe creato un depuratore apposito. (quibrescia)
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