Lo stato di salute (pessimo) del torrente Gobbia non interessa solo i
lumezzanesi. Anche a valle del corso, a Sarezzo, fanno i conti col
problema, e nei giorni scorsi, la sala civica «I Magli» ha ospitato un
incontro organizzato dall´associazione «Cittadini del Gobbia» (di
Sarezzo, appunto) per discutere di alcuni temi riguardanti il quartiere
ma non solo.
Il direttivo ha aggiornato in effetti i presenti in
merito alla situazione del corso d´acqua e sulla viabilità di via
Turati. «Non ci sono piaciute le dichiarazioni di Eleonora Gozio durante
l´assemblea pubblica tenutasi a Villa Carcina - ha ricordato il
segretario Giovanni Donini -. La relatrice si è detta poco fiduciosa in
merito a un miglioramento della qualità delle acque del fiume, ma
crediamo che l´Agenzia regionale per la protezione dell´ambiente abbia
comunque il compito di continuare a monitorare il corso dell´acqua
incentivando le operazioni investigative».
Durante lo stesso
incontro, il consigliere Giuseppe Bossini, che vive a pochi passi dal
fiume, ha sottolineato che ormai la situazione è insostenibile: «Le cose
non cambiano e si continuano a sentire le solite frasi fatte - osserva
Bossini -. Le autorità dovrebbero controllare quali sono le aziende che
utilizzano gli agenti inquinanti trovati nel fiume, e verificare il
corretto smaltimento dei prodotti utilizzati all´interno dell´impianto
produttivo».
Effettivamente, in questo periodo di crisi il pericolo
aumenta ulteriormente per effetto della tendenza a «risparmiare» sui
costi di smaltimento corretto dei reflui, e si teme che gli sversamenti
siano in aumento a causa dei piccoli insediamenti industriali che
cercano di tagliare qualche euro chiudendo un occhi (e forse tutti e
due) nei confronti dell´ambiente.
Anche per quanto riguarda la
situazione di via Turati, la strada che attraversa il piccolo quartiere
parallela alla provinciale 345, i problemi non sono di certo nuovi. A
causa dell´assenza di marciapiede e della presenza di traffico pesante
determinato da due imprese di autotrasporti che hanno sede nelle
vicinanze, in passato il limite di velocità era stato ridotto a 40
chilometri all´ora, ma i cittadini vorrebbero che venisse ulteriormente
diminuito alla quota di 30 chilometri orari. Sono stati richiesti
all´amministrazione comunale alcuni interventi: l´installazione di
alcuni dissuasori (dossi o colonnine speed check) e l´aumento dei
controlli da parte della polizia locale. L´associazione, ricordiamolo,
esiste dal 2010 ed è attiva sul territorio con l´aiuto di alcuni
volontari. «Ci occupiamo della manutenzione della gestione del parco
Donatori di Sangue - spiega Donini - inoltre, annualmente organizziamo
la pulizia straordinaria della pista ciclopedonale che passa per via
Antononi, il prossimo intervento è in programma per il 17 novembre».- bresciaoggi- marco ben. 15/11/12
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