Tanti «slogan», ma privi di contenuto. E, ancor meno, di
quell´efficiente corrispettivo pratico a sostegno del territorio invece
tanto millantato a parole. È un autentico «grido d´allarme» quello
sollevato dai sindaci valtrumplini di sponda Pd, secondo cui la
leadership del centrodestra - «o meglio, l´assenza di una leadership» - a
conti fatti si sarebbe trasformata in una gestione totalmente
fallimentare, che giorno dopo giorno, sta affossando sempre più l´intera
area valligiana.
Questo, in sintesi, il succo dell´emblematica
conferenza «Valtrompia allo sbando», svoltasi ieri pomeriggio nella sede
provinciale Pd di via Risorgimento e partecipata da alcuni sindaci (tra
gli altri, quelli di Sarezzo, Gardone, Concesio e Bovezzo), oltre che
dal segretario provinciale Pietro Bisinella e dal coordinatore di zona
Valtrompia, Emiliano Gallina. «Lanciamo questo allarme perché tutta la
valle sta perdendo terreno ormai da troppo tempo - ha premesso lo stesso
Gallina -. E lo sta perdendo soprattutto a causa di una politica che
l´ha lasciata sola». Fin troppo evidente la pungolata alla classe
dirigente di centrodestra, rea di aver bucato alcuni «appuntamenti»
cruciali con il territorio. Quattro, in particolare, quelli più
clamorosi: ovvero l´annoso problema della viabilità, il caso depuratore,
la nuova distribuzione dei bacini estrattivi Ate e, dulcis in fundo, il
deperimento dell´ospedale di Gardone.
A passare in rassegna con
ordine il novero delle criticità innescate dalla concorrenza di opposta
fazione, facendosi portavoce dei colleghi area Pd, è stato il primo
cittadino di Sarezzo Massimo Otelli. La sua è un´analisi lucida,
asciutta e tranchant. Capitolo traffico: «È da quarant´anni che
aspettiamo una viabilità alternativa, molte aziende storiche sono
emigrate e il lavoro è calato anche per questo motivo - sostiene -.
L´autostrada che non arriva? Uno schiaffo a tutta la Valtrompia». E se
quella di poter disporre di un nuovo depuratore adeguato all´area è
«un´illusione, ammortizzata con lo specchietto per le allodole
dell´impianto di Verziano», la neo-distribuzione degli Ate triumplini
(per metà annessi alle zone della Valcamonica, per l´altra metà alla
Valsabbia) secondo l´opinione di Otelli si qualifica come una «presa di
posizione completamente dissennata, dove è mancato un governo politico
incisivo».
Quanto alla parentesi relativa alla Comunità Montana, la
delegazione di sindaci - rimarcandone unanime l´importante funzione
sullo scacchiere territoriale - auspicherebbe però maggiore
partecipazione alle scelte dell´ente. Di nuovo ferri corti, invece,
quando si parla dell´ospedale. «Gli hanno levato il respiro lentamente,
ma in maniera inesorabile», attacca Otelli. «La nostra struttura
ospedaliera è un centro di vitale importanza per l´intera Valtrompia -
gli ha fatto eco Michele Gussago, sindaco di Gardone -. Col governo
Bossi-Berlusconi avevano promesso 7 milioni: sono servite 7mila firme
per averne uno e mezzo e tappare il buco del pronto soccorso.
Evidentemente si muovono solo quando si fa la voce grossa». bresciaoggi - Elia Z. 15/11/12
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