venerdì 23 novembre 2012

Chiudono nove uffici postali La scure dei tagli sul Bresciano

Le Poste rivedono i tagli degli uffici e raggiungono un´intesa con le organizzazioni sindacali (che però si dividono, a favore Cisl e Cgil, contro Uil e Ugl) sulla rioirganizzazione del servizio in Lombardia. Nel Bresciano, l´intesa riduce da 16 a 9 le chiusure e 5 gli uffici in cui verrà applicata una riduzione dei giorni di apertura. La chiusura riguarda Calvagese, Ludriano, Remedello Sotto, Bogliaco di Gargnano, Campione del Garda, Gorzone di Darfo, Lumezzane Pieve, Nozza di Vestone e Ponte Zanano di Sarezzo. La riduzione del numero dei giorni di apertura, non meno di tre per settimana, colpirà invece Coniolo di Orzinuovi, Corticelle di Dello, San Pancrazio di Palazzolo, Bione e Livemmo di Pertica Bassa. In questi ultimi paesi, le Poste ricorreranno al personale del settore commerciale per indivuduare nuovi clienti ai quali offrire altri servizi della società, con l´auspicio che ciò aumenti il «volume d´affari» di queste piccole sedi e si possano creare condizioni di redditività tali da favorire il ritorno ad un orario normale, una verifica verrà fatta entro i primi sei mesi del prossimo anno.
«Un accordo faticosamente raggiunto - spiega Giuseppe Marinaccio, segretario generale Poste Cisl Lombardia - sottoscritto con realismo e senso di responsabilità dalla Cisl, Cgil e Cisal, al quale non hanno aderito le altre tre organizzazioni sindacali che, con posizioni di precostituita contrarietà, avrebbero consentito all´azienda di procedere con il programma di chiusura degli 83 uffici inizialmente proposti in Lombardia».
«La chiusura dei 16 uffici postali avrebbe creato disagi soprattutto agli anziani residenti in zone disagiate. La concertazione portata avanti dalla Lega Nord e dai sindacati con poste italiane ha scongiurato almeno in parte il pericolo» commenta Ettore Monaco, sindaco di Dello, responsabile provinciale enti locali della Lega Nord. Aggiunge, Fabio Rolfi, segretario provinciale del Carroccio: «È comprensibile la razionalizzazione dei costi ma non può essere fatta a discapito dei servizi ai cittadini. Abbiamo difeso gli interessi di chi vive in periferia, in piccole frazioni o nelle valli e che è impossibilitato a spostarsi agevolmente».

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