Le Poste rivedono i tagli degli uffici e raggiungono un´intesa con le
organizzazioni sindacali (che però si dividono, a favore Cisl e Cgil,
contro Uil e Ugl) sulla rioirganizzazione del servizio in Lombardia. Nel
Bresciano, l´intesa riduce da 16 a 9 le chiusure e 5 gli uffici in cui
verrà applicata una riduzione dei giorni di apertura. La chiusura
riguarda Calvagese, Ludriano, Remedello Sotto, Bogliaco di Gargnano,
Campione del Garda, Gorzone di Darfo, Lumezzane Pieve, Nozza di Vestone e
Ponte Zanano di Sarezzo. La riduzione del numero dei giorni di
apertura, non meno di tre per settimana, colpirà invece Coniolo di
Orzinuovi, Corticelle di Dello, San Pancrazio di Palazzolo, Bione e
Livemmo di Pertica Bassa. In questi ultimi paesi, le Poste ricorreranno
al personale del settore commerciale per indivuduare nuovi clienti ai
quali offrire altri servizi della società, con l´auspicio che ciò
aumenti il «volume d´affari» di queste piccole sedi e si possano creare
condizioni di redditività tali da favorire il ritorno ad un orario
normale, una verifica verrà fatta entro i primi sei mesi del prossimo
anno.
«Un accordo faticosamente raggiunto - spiega Giuseppe
Marinaccio, segretario generale Poste Cisl Lombardia - sottoscritto con
realismo e senso di responsabilità dalla Cisl, Cgil e Cisal, al quale
non hanno aderito le altre tre organizzazioni sindacali che, con
posizioni di precostituita contrarietà, avrebbero consentito all´azienda
di procedere con il programma di chiusura degli 83 uffici inizialmente
proposti in Lombardia».
«La chiusura dei 16 uffici postali avrebbe
creato disagi soprattutto agli anziani residenti in zone disagiate. La
concertazione portata avanti dalla Lega Nord e dai sindacati con poste
italiane ha scongiurato almeno in parte il pericolo» commenta Ettore
Monaco, sindaco di Dello, responsabile provinciale enti locali della
Lega Nord. Aggiunge, Fabio Rolfi, segretario provinciale del Carroccio:
«È comprensibile la razionalizzazione dei costi ma non può essere fatta a
discapito dei servizi ai cittadini. Abbiamo difeso gli interessi di chi
vive in periferia, in piccole frazioni o nelle valli e che è
impossibilitato a spostarsi agevolmente».
Nessun commento:
Posta un commento