Tutto nasce qualche anno fa per volontà di alcuni animalisti, che decisero di monitorare le colonie feline di Lumezzane. Ma poi l'amore per gli animali ha preso il sopravvento e la cosa è «degenerata».
E oggi i volontari si trovano a gestire un piccolo e ben curato gattile dove trovano accoglienza e cura mici sfortunati e trovatelli, con sempre un occhio di riguardo per le 42 colonie censite tra la Valgobbia, Sarezzo e Gardone.
Buone intenzioni. Tanto lavoro. Ma durante gli ultimi mesi la situazione è un po' sfuggita di mano; e a forza di accogliere gattini e mici si sta rischiando il sovraffollamento.
«LA SITUAZIONE per ora è sotto controllo, ma dobbiamo fare un appello a tutti i nostri concittadini che negli anni ci hanno spesso aiutato: dovete avere pazienza - spiega il presidente Barbara Renica -. Voglio ringraziare i 45 volontari e i sostenitori che non ci hanno mai abbandonato. Il lavoro non manca: tutte le volte che arriva un ospite nuovo dobbiamo spulciarlo, sverminarlo e vaccinarlo, e parlo solo di quelli sani. Quelli malati hanno bisogno di cure veterinarie che riusciamo a pagare grazie alla disponibilità di alcuni professionisti. Ma i gatti sono sempre di più, e tra aprile e settembre ci siamo trovati a gestire situazioni non facili. Non abbiamo mai detto di no a nessuno, ma in questo momento chiediamo un po' di comprensione e di aiuto».
I VOLONTARI lavorano gratuitamente ma devono comunque sostenere dei costi fissi mensili che arrivano anche a 1200 euro di spese vive. Nell'ultimo periodo, a causa del grande afflusso, l'associazione è addirittura in perdita. Alcuni suggerimenti? «In primis la sterilizzazione, che risolve già molti problemi - risponde il presidente -. Se non sono gatti di proprietà basta segnalarcelo, e noi informeremo l'Asl che provvederà all'intervento. I gatti randagi non sono facili da gestire, quindi l'affido è impossibile perché sono selvatici. Se trovate alcuni cuccioli aspettate a muoverli, magari la mamma è nei paraggi. Dividerli potrebbe significare la fine per madre e figli: quando sono troppo piccoli non è facile svezzarli e se la gatta ha il latte rischia una mastite. In caso di dubbi, prima di intervenire chiamateci, faremo un sopralluogo per capire la situazione».
E oggi i volontari si trovano a gestire un piccolo e ben curato gattile dove trovano accoglienza e cura mici sfortunati e trovatelli, con sempre un occhio di riguardo per le 42 colonie censite tra la Valgobbia, Sarezzo e Gardone.
Buone intenzioni. Tanto lavoro. Ma durante gli ultimi mesi la situazione è un po' sfuggita di mano; e a forza di accogliere gattini e mici si sta rischiando il sovraffollamento.
«LA SITUAZIONE per ora è sotto controllo, ma dobbiamo fare un appello a tutti i nostri concittadini che negli anni ci hanno spesso aiutato: dovete avere pazienza - spiega il presidente Barbara Renica -. Voglio ringraziare i 45 volontari e i sostenitori che non ci hanno mai abbandonato. Il lavoro non manca: tutte le volte che arriva un ospite nuovo dobbiamo spulciarlo, sverminarlo e vaccinarlo, e parlo solo di quelli sani. Quelli malati hanno bisogno di cure veterinarie che riusciamo a pagare grazie alla disponibilità di alcuni professionisti. Ma i gatti sono sempre di più, e tra aprile e settembre ci siamo trovati a gestire situazioni non facili. Non abbiamo mai detto di no a nessuno, ma in questo momento chiediamo un po' di comprensione e di aiuto».
I VOLONTARI lavorano gratuitamente ma devono comunque sostenere dei costi fissi mensili che arrivano anche a 1200 euro di spese vive. Nell'ultimo periodo, a causa del grande afflusso, l'associazione è addirittura in perdita. Alcuni suggerimenti? «In primis la sterilizzazione, che risolve già molti problemi - risponde il presidente -. Se non sono gatti di proprietà basta segnalarcelo, e noi informeremo l'Asl che provvederà all'intervento. I gatti randagi non sono facili da gestire, quindi l'affido è impossibile perché sono selvatici. Se trovate alcuni cuccioli aspettate a muoverli, magari la mamma è nei paraggi. Dividerli potrebbe significare la fine per madre e figli: quando sono troppo piccoli non è facile svezzarli e se la gatta ha il latte rischia una mastite. In caso di dubbi, prima di intervenire chiamateci, faremo un sopralluogo per capire la situazione».
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