mercoledì 7 maggio 2014

Le nostre acque infestate da cloro, solventi e Pcb

«La falda acquifera è malata». A sancirlo è la «relazione» preliminare dell’Arpa, esito di un’indagine fatta su città e provincia in vista di entrare nel vivo del progetto «Plum» (il piano per individuare le fonti dell’inquinamento). Cromo esavalente, solventi clorurati, Pcb e tricloroetano: sono questi i veleni che infestano il territorio bresciano.
Per combatterli - e sulla base di un quadro scientifico ben preciso, in cui è stata condotta una vera e propria mappatura delle zone inquinate - l’Arpa ha pianificato una rete di 300 pozzi di controllo per sorvegliare le cinque macro aree «rosse» e dare così la caccia non solo agli inquinanti, di fatto già individuati, ma soprattutto ai «focolai» della contaminazione. Intercettando quella che nel linguaggio tecnico si chiama «sorgente» e che, in quello pratico, si traduce nell’individuare chi (o cosa) inquina e dove.
VAL TROMPIA È stata rilevata, su più campionamenti, una contaminazione da cromo VI e da solventi clorurati.
BRESCIA L’area comunale presa in esame include il Sito di interesse nazionale Brescia Caffaro: le indagini di caratterizzazione effettuate dai tecnici hanno evidenziato una contaminazione della falda da cromo esavalente, Pcb e solventi clorurati.
DESENZANO E LONATO La lente di ingrandimento sulla zona nasce nel 2009, quando nel corso della realizzazione di un pozzo ad uso idropotabile, in località Montelungo, è stata rilevata «una situazione di compromissione ambientale dovuta a un inquinamento da solventi» si legge nella relazione dell’Arpa. Il riferimento corre alla presenza di tricloroetano e tetracloroetilene tricloroetilene.
OVEST BRESCIANO Quattro i Comuni inserito nello studio: Castegnato, Paderno Franciacorta, Ospitaletto e Passirano. Un territorio molto esteso, caratterizzato «da una diffusa e storica presenza di solventi».
EST BRESCIANO Le indagini effettuate nei Comuni di Mazzano, Castenedolo e Montichiari hanno evidenziato «una situazione di compromissione ambientale dovuta sempre ad inquinamento da solventi».

giornale di brescia

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