«Vergogna» è la parola più ricorrente in rete, mentre il diretto
interessato parla di un gesto inaccettabile; che per fortuna ha occupato
per poche ore la scena pubblica valgobbina. Ed è effettivamente una
vergogna quel «Matteo Zani ebreo» scritto in nero a caratteri cubitali e
circondato di svastiche apparso nelle ultime ore su un muro di
Lumezzane.
La scritta in questione, il consigliere comunale del
Partito democratico se l´è trovata di fronte domenica mattina mentre
passeggiava a Lumezzane, diretto al monte Conche. Una oscenità
fotografata e subito diffusa in rete; tanto che nel pomeriggio di
domenica e per tutta la giornata di ieri si sono sollevati i commenti
dei valgobbini che attraverso i social network, e in particolare con la
pagina Facebook di «Generazione Lumezzanese», hanno condannato
l´episodio ed espresso solidarietà a Matteo Zani, candidato sindaco del
centrosinistra.
Il lugubre messaggio spray è rimasto bene in vista
fino a ieri pomeriggio, quando il personale incaricato del Comune si è
prodigato per rimuoverlo. Ma resta la gravità di un fatto, seppure
isolato, che arriva a due settimane dalle elezioni, e che turba
pesantemente il clima di una campagna elettorale finora all´insegna del
fair play.
Qualcuno ha pensato bene di agire lontano da occhi
indiscreti scegliendo una zona periferica della città, a Faidana, a
pochi passi dal ristorante «Da Ugo» e lungo la strada che conduce alle
Poffe. E non ha certo brillato per fantasia o elaborazione politica nel
lanciare un messaggio tanto ridicolo quanto odioso.
«Non è di certo
offensivo essere accostato agli ebrei - commenta il candidato
interessato -, mentre non è accettabile che ancora oggi questo termine
venga associato ai simboli di un regime che aveva fatto del razzismo e
dell´odio verso i diversi la sua matrice. La nostra solidarietà deve
essere perciò per tutti quelli che in mille modi diversi ancora oggi
sono discriminati».
La solidarietà delle forze politiche verso Zani e
la condanna dell´episodio è stata unanime; ma qualcuno in Valgobbia
mormora che forse sarebbe stato meglio non renderlo pubblico. F.Z. bresciaoggi
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