Le amministrative in arrivo interessano molti comuni della Valtrompia, e
in vista del passaggio politico, i rappresentanti del Comitato per la
tutela e valorizzazione dei fiumi Mella e Gobbia chiedono
provocatoriamente agli amministratori uscenti e ai principali esponenti
delle liste in corsa di esprimersi seriamente a proposito della qualità
ambientale dei corsi d´acqua del territorio.
«Sono pochi i programmi
elettorali nei quali la salvaguardia ambientale trova specifiche
attività programmatiche, come per esempio ha fatto il gruppo 5 Stelle di
Lumezzane - ricorda Nicola Corini a nome del Comitato -. La promozione
di una fiume si realizza anche attraverso il monitoraggio e la condanna
di attività illecite quali il versamento di residui chimici industriali
nel Gombiera e nel Gobbia, ai quali ancora troppo spesso ci tocca
assistere impotenti. Passeggiando lungo il percorso ciclo pedonale della
valle si incontrano ancora abbondanti i rifiuti urbani che cittadini
depositano lungo gli argini del Mella: come si intende porre fine a
queste cattive e illecite abitudini?»
Lo scorso maggio, a villa
Glisenti di Villa Carcina, nel convegno promosso dal Comitato i sindaci
di Concesio, Villa Carcina, Sarezzo e Lumezzane hanno all´unanimità
espresso la volontà di realizzare un unico depuratore per la Valtrompia,
in località Dosso Boscone di Concesio. A un anno da quelle
dichiarazioni le intenzioni non sono cambiate, ma il Comitato nutre
forti perplessità sulla questione dei finanziamenti. E si aspetta
chiarimenti per la serata di mercoledì prossimo, 9 aprile, quando alle
20,30 nel teatro San Faustino di Sarezzo verrà presentato ai cittadini
il progetto per la realizzazione del depuratore in questione predisposto
dall´Azienda servizi Valtrompia in accordo con la Comunità montana e i
comuni.
Il piano prevede scelte tecnologiche all´avanguardia sia
sotto il profilo della limitazione dell´impatto ambientale, sia
relativamente all´elevata qualità del refluo finale. Ma il comitato si
interroga anche in merito ad altre questioni: «Una società che scarica
le proprie acque nere nel fiume sul quale gli stessi cittadini portano i
figli a passeggiare come può presentarsi all´Expo del 2015? - si
domanda Corini -. Come si intende integrare il vasto reticolo di
condotte e canali artificiali che pescano acqua dal Mella per centrali
idroelettriche private con il delicato ecosistema fluviale? La
collettività si fa carico solo degli effetti indesiderati della mancata
manutenzione delle opere idrauliche, come è successo a Brozzo di
Marcheno, o possiamo condividerne anche i benefici?».
In attesa di
ricevere risposte, l´invito per la politica è a posare la lente
d´ingrandimento sull´ambiente; e nello specifico su Mella e Gobbia.
M.BEN. bresciaoggi
Nessun commento:
Posta un commento