lunedì 7 aprile 2014

Il depuratore a una svolta: «presentato» il progetto

La questione della depurazione resta al centro della campagna politica avviata dai comuni valtrumplini chiamati alle urne il prossimo 25 maggio.
L´opera è sulla bocca di tutti da decenni, ma negli ultimi anni le amministrazioni locali, anche grazie ai diktat europei, hanno fatto passi da gigante. La volontà di realizzare l´opera si è quindi concretizzata e ormai il depuratore sembrerebbe essere diventato una certezza. Scelta la localizzazione in Dosso Boscone a Concesio e confermata l´idea di realizzarlo in galleria, ora è solo questione di tempi tecnici, di carte e di soldi. Registrata la firma del protocollo d´intesa tra Comunità montana, Comune di Concesio, Provincia e Autorità d´ambito, toccherà alla gestione del ciclo idrico attraverso i ricavi (cioè le bollette) garantire quanto necessario per ripagare l´onere iniziale (mutui, fideiussioni e altro) ma la soluzione del gestore unico per tutta la Provincia con una sola tariffa di fornitura, appare come una strada possibile.
«Per noi la prima sfida resta quelle ambientale –ha dichiarato Stefano Retali, durante la sua ricandidatura come sindaco di Concesio- Siamo riusciti a coiugulare tutte le forze politiche attorno ad un´idea comune. Insieme alle amministrazioni comunlai della Valtrompia, al Comune di Brescia e alla Comunità Montana, abbiamo sottoscritto un accordo di programma che stabilisce sito (Dosso Boscone) e opere compensative importanti per Concesio. Sappiamo che non basta e bisogna procedere per arrivare all´obiettivo finale. Ultimato il progetto preliminare realizzato da Asvt, bisognerà affrontare il problema dei finanziamenti».
E sarà proprio l´obiettivo del Gestore Unico quello di creare le condizioni per fare l´investimento supportato da un piano finanziario sostenibile. Il progetto preliminare, ricordiamolo, è stato steso dall´Azienda servizi Valtrompia su incarico della Comunità Montana e ha il pregio di essere realizzabile progressivamente in due lotti funzionali: complessivamente con 75 milioni di euro di costi più le spese tecniche. Ora il nuovo protocollo è un punto di non ritorno, con la Valle compatta su una questione vecchia trent´anni.
bresciaoggi 

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