martedì 4 marzo 2014

“Giulio Cesare” all’Odeon nella versione di Andrea Baracco

LUMEZZANE  -  
Va in scena mercoledì 5 marzo al Teatro Odeon di Lumezzane “Giulio Cesare” di Shakespeare nell’allestimento firmato da Andrea Baracco. Lo spettacolo rientra nell’ambito della stagione promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune di Lumezzane. Ingresso 20 euro, ridotto 17. Lo spettacolo inizia alle 20.45. Pochi i posti ancora disponibili. Ultime prevendite alla biglietteria del teatro (via Marconi 5, tel. 030.820162) martedì 4 marzo dalle 18.30 alle 19.30 e mercoledì 5 dalle 11.30 alle 13 e dalle 18.30 alle 19.30. A Brescia i biglietti si trovano da Punto Einaudi nei giorni e orari di apertura della libreria (via Pace 16/a, tel. 030.3757409).
Giulio CesareSelezionato dallo Shakespeare Globe Theatre di Londra all’interno del “Festival Globe to Globe 2012″, ospite del prestigioso Festival International di Teatro Clasico de Almagro in Spagna e vincitore del Certamen Almagro Off 2012, il Giulio Cesare di Andrea Baracco raccoglie consensi e ovazioni fin dal debutto, avvenuto al Teatro India di Roma. Il testo, ritradotto e adattato dallo stesso Baracco insieme a Vincenzo Manna, è generato dall’incrocio dell’originale shakespeariano con parti che ampliano e sviluppano il dramma per gettar luce su alcune tematiche potenzialmente ricche di significati nuovi e attuali. La tragedia della congiura che decretò la morte dell’imperatore romano viene restituita con sensibilità contemporanea. In una Roma che vive sotto un cielo di piombo, città di cupi silenzi e di improvvisi, inquietanti rumori, una società vittima del suo fallimento intellettuale, spirituale e politico viene colta nel momento terminale.
I destini e le vicende dei protagonisti assumono i caratteri politici di figure storiche, vittime e carnefici sulla scena di un potere al tracollo, cui fa da contraltare la ferocia umorale delle folle. Afferma il regista nelle sue note: “Shakespeare sembra suggerirci che la violenza incondizionata è l’unico strumento che la collettività è in grado di utilizzare per uscire dalle proprie crisi, dai propri disequilibri e crolli nervosi; aggregarsi per commettere delitti e assassinii contro colui o coloro che vengono, a torto o a ragione, reputati i responsabili della crisi stessa. Siamo davvero certi che l’antico meccanismo del “capro espiatorio” sia soltanto un lontano ricordo dalle società arcaiche?”
La messa in scena è sorretta da una compagnia giovane e talentuosa composta da Giandomenico Cupaiuolo (Bruto) – legato in un fortunato sodalizio artistico ad Andrea Baracco, con il quale ha condiviso la formazione all’Accademia Nazionale d’Arte drammatica Silvio d’Amico e molti lavori tra cui il pluripremiato Interno Abbado -, Roberto Manzi (Cassio), Ersilia Lombardo (Calpurnia), Lucas Waldem Zanforlini (Casca e Ottaviano), Livia Castiglioni (Porzia) e Gabriele Portoghese (Marc’Antonio). L’allestimento si avvale di Javier Delle Monache per il disegno luci, di Arcangela di Lorenzo per le scene, di Mariano Tufano come consulente per i costumi. È prodotto da Benvenuti srl e Lungta Film in collaborazione con il Teatro di Roma. Scritto da 

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