lunedì 4 marzo 2013

L´industria e il Pgt: una svista in Comune

È stato un consiglio comunale «industriale» e soprattutto rovente a tenere banco nelle ultime ore a Lumezzane. Protagonista assoluto o quasi il «Pip 3», ovvero il terzo lotto della zona industriale solamente previsto e non ancora progettato; una realizzazione che il sindaco Silverio Vivenzi, poi fermato dalla crisi economica, ha sempre indicato tra gli obiettivi almeno da avvicinare nel corso del suo mandato.
Ma andiamo con ordine. Nell´ottobre scorso, un´impresa della frazione Faidana inserita nella zona definita dal Piano di governo del territorio come «produttiva in espansione» aveva chiesto al Comune di allargarsi per poter continuare a svolgere la propria attività, passando dagli attuali 645 a 1.445 metri quadrati. Ma l´allargamento dell´azienda avrebbe comportato l´occupazione di una parte di area vincolata nel Pgt in previsione proprio del futuro terzo lotto industriale.
Mettendo da parte il progetto insediativo, che come dicevamo è ancora in alto mare, la giunta ha accolto la richiesta e approvato una convenzione col privato valida fino al 2017 per consentire alla realtà produttiva di continuare a operare senza dover emigrare, come è successo a tanti marchi valgobbini. Il documento è approdato anche alla commissione Lavori pubblici, e in quella sede il tecnico di parte aveva confermato che l´azienda avrebbe versato 500 mila euro di oneri di urbanizzazione per permettere la costruzione del lotto, purché i lavori per il «Pip 3» fossero iniziati nei primi 5 anni dell´intesa.
E qui nascono i problemi, visto che nel consiglio comunale del 29 gennaio, quando il punto era stato presentato per la prima volta (e poi modificato prima di essere ritirato per «vizi») è emerso il paradosso. Ci hanno pensato le minoranze, che prima hanno segnalato la «svista», e che poi, pochi giorni fa, nell´ultimo consiglio si sono scagliate contro la delibera.
«È impossibile che in cinque anni il terzo lotto dell´area industriale venga costruita - hanno attaccato Matteo Zani (Pd) e Rudi Saleri (Civica per Lumezzane) -. Il rischio è che l´azienda possa allargarsi senza pagare gli oneri perchè il Pip ancora non c´è. E se le future amministrazioni volessero mettere mano al progetto dovrebbero spalmare i 500 mila euro di contributi tra i privati candidati all´insediamento, finendo per metterli in fuga».
La risposta della giunta è arrivata dagli assessori Mario Salvinelli e Andrea Capuzzi, ma anche dal sindaco Vivenzi. «La crisi economica ha azzerato la voglia degli imprenditori di investire in Valgobbia - ha commentato il primo cittadino - e io mi assumo la responsabilità di questo errore marginale».
«Il Comune rischia di perdere 500 mila euro - ha replicato Rudi Saleri -: mi sembra un errore grave, e quindi il sindaco prenda le decisioni opportune». Sempre secondo le minoranze, in questa operazione avrebbe un ruolo l´assessore all´Edilizia privata Andrea Capuzzi, indicato come protagonista di un conflitto di interessi. Ma il diretto interessato si smarca da ogni attacco.F.Zizzo - bresciaoggi

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