Il servizio su Lumezzane andato in onda un mese fa nel corso di
«Servizio Pubblico» su La7, ha infastidito il sindaco che non ha gradito
l´immagine appioppata alla sua città. Silverio Vivenzi sostiene infatti
che siano state estrapolate alcune sue dichiarazioni che hanno dipinto a
tinte nerissime la realtà del paese. «Quando parlo di "catastrofe" -
chiarisce il primo cittadino - non mi riferisco alla condizione generale
della Valgobbia, ma alla situazione personale di un soggetto che si
trova d´un tratto senza lavoro e senza immediate prospettive di
rientrare nel ciclo produttivo».
SULLA CRISI E SU LUMEZZANE
probabilmente non esiste un´unica verità: c´è chi è più ottimista, chi
vede il bicchiere mezzo vuoto o chi è davvero «sulla strada» e mette
l´accento sugli aspetti più realistici. Il pensiero di molti cittadini e
degli intervistati però è abbastanza chiaro. «È stata trasmessa
un´immagina reale del nostro tessuto produttivo - raccontano -.Imprese
familiari che faticano ad andare avanti e che negli anni hanno dovuto
decimare il personale».
C´è poi chi sostiene che oggi si vedono
alcuni segnali di ripresa, grazie soprattutto alla caparbietà degli
imprenditori lumezzanesi di reinventarsi e reinventare il proprio
lavoro. Visione non condivisa da molti disoccupati che «accusano»
proprio gli ex titolari di non essere stati in grado di rinnovarsi,
trovando nuovi mercati e nuove idee.
Alle dichiarazioni del sindaco
nei confronti della trasmissione di Santoro risponde proprio Andrea
Casadio, che è l´autore del servizio televisivo: «L´intervista di circa
trenta minuti è stata tagliata come si fa in questi casi - spiega il
giornalista -: il termine "catastrofe" era stato utilizzato da Vivenzi
al termine del nostro incontro per riassumere la situazione economica
della Valgobbia».
E il «popolo della rete» si interroga sul motivo
per il quale l´amministrazione non si sia fatta avanti prima visto che
la puntata è stata vista da 9 milioni di telespettatori. M.BEN. Bresciaoggi
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