lunedì 2 luglio 2012

«A.mici&Co» è all´opera Anche per la tutela anfibi

Oltre a lavorare per la protezione degli animali d´affezione come i loro «colleghi» di Villa Carcina, quest´anno gli iscritti dell´associazione «A.mici&Co» di Lumezzane, una realtà nata nel settembre del 2011, hanno appoggiato il lavoro svolto sul campo dalle guardie ecologiche della Comunità montana della Valtrompia impegnate in una importante edizione locale del «Progetto rospi».
Si tratta, lo ricordiamo, di una campagna di censimento e salvataggio degli anfibi che in primavera, con l´arrivo delle prime piogge, danno vita a una migrazione riproduttiva rischiando di essere schiacciati dalle autovetture sulla strada che porta in località Poffe. Non c´è una stima esaustiva dei piccli animali che si spostano da boschi e prati alle pozze d´abbeverata usate per deporre le uova, ma certamente da quando sono state ripristinate quelle tra la «Cocca» e le Poffe il numero degli esemplari è aumentato.
L´ultimo censimento 2012 ha permesso di contare il passaggio di 116 rospi comuni, di 416 esemplari tra rane temporarie e dalmatine (entrambi anfibi terricoli), di 94 tritoni comuni e di 11 salamandre: tutti salvati grazie alle barriere che ne hanno impedito l´accesso diretto sull´asfalto e grazie all´opera dei volontari nel portarli a destinazione. Così, il tasso di mortalità si è fermato al 10%.
I dati sono stati inviati al Centro studi Arcadia che si occupa di analisi e promozione di iniziative di conservazione della piccola fauna. E proprio da questa struttura arriva una stima paurosa: tra il 1986 e il 1990 su diversi tratti stradali della Lombardia sono stati più di un milione gli anfibi adulti uccisi dalle auto; e nello stesso periodo, sempre a causa del traffico si sono estinte importanti popolazioni di rospo comune.
Entusiasti per i risultati, i volontari lumezzanesi hanno in programma nuovi progetti da estendere anche ad altri animali, ma prima devono aumentare gli iscritti: «Già oggi a volte ci troviamo a dire no a chi ci porta alcuni gatti randagi - spiega Barbara Renica -; ovviamente non si tratta di mancanza di interesse, ma lo spazio è ridotto e non possiamo rischiare il sovraffollamento». Per saperne di più ci sono l´indirizzo a.mici@gmail.com o la pagina Facebook. M.BEN.(bresciaoggi)

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