sabato 26 maggio 2012

A S. Sebastiano una vincita «da sogno»


Dall'onirico al... denarico. Increduli e scettici (tra i quali anch'io), prendete nota della fresca storia di F.B., di S. Sebastiano, ex calciatore del Lume. Notte di sabato scorso, ore piccole. F.B è in ribollente attività onirica: sogna due donne, una dal volto amico, che lo prende per le spalle e gli sussurra: «Metti al lotto questi numeri: 12, 23, 37, 4; devi giocarli a Lovate Triulzi e ricòrdati del Primo Maggio...». In quel momento il sogno s'interrompe perché in camera irrompono i figli di F. B, svegliàti dal terremoto. Non l'hai sentito? No! F.B. più che dalle scosse del sisma era scosso dalla provvida amica che... dava i numeri. Al mattino, il sognatore apre il computer per localizzare Lovate Triulzi di cui nemmeno sospettava l'esistenza. Scopre che è un Comune milanese vicino a Melegnano. Racconta tutto alla moglie che lo dissuade dall'andare fin là con un perentorio comando: «Metti qui a Lumezzane!». Cosa che avviene il lunedì successivo. Il martedì, al controllo dei numeri, la disdetta: tranne il 12, gli altri sono usciti invertiti, ossia 32 e 73. F.B. si rode: è perché non sono andato a Lovate, rumina tra sè, mordendosi idealmente le dita.
Il mercoledì decide d'affrontare la trasferta nel Milanese, in sella alla sua moto. Finalmente gioca i fatidici numeri, tenendo presente che il Primo Maggio ha conosciuto il massimo splendore a Roma; ergo, ruota di Roma. Il giorno dopo, al controllo dei numeri, un sobbalzo: tre sono usciti proprio sulla ruota romana per una vincita niente male di 3 mila 214 euro. Una vincita... da sogno, da riscuotere presso Banca Intesa. Che dire? Increduli e scettici, inchiniamoci umilmente al piccolo mistero dei sogni provvidenziali, ma soprattutto ai grandi misteri sovrannaturali. La vicenda fa rivivere un personaggio lumezzanese di raffinata arguzia, Severino Ghidini, detto Gioia, il quale, un sabato, pellegrinava per osterie e bar, asserendo che i sogni sono veri. Raccoglieva solo frasi di scherno, poi qualcuno lo sfidò a dimostrare quanto sosteneva: «Guarda - aveva confermato serissimo - stanotte mi sono sognato che non avevo un soldo, mi sono svegliato: era assolutamente vero».
e. bon.                         
(Giornale di Brescia 26/05/2012)

Nessun commento:

Posta un commento