mercoledì 16 maggio 2012

Mella e Gobbia inquinati «Accelerare sul collettore»

I recenti episodi di grave inquinamento del fiume Mella e del torrente Gobbia sottopongono all´attenzione dell´intera Comunità della Valtrompia il problema reflui civili e industriali, che confluiscono nel corso idrico superficiale.
Come affermano gli organi tecnici competenti, il risanamento dei fiumi passa principalmente dall´eliminazione degli attuali scarichi delle fognature e dall´attivazione della rete di collettamento di Valle, già esistente e non utilizzata. Questo in attesa della costruzione dell´impianto consortile di depurazione reflui.
In Comunità montana il gruppo Udc ha già messo in evidenza questa problematica facendone uno dei punti salienti del programma concordato con gli altri sindaci di maggioranza.
«Sollecitiamo le amministrazioni comunali a farsi seriamente carico della definizione politica dell´intervento - dichiara il segretario Luigi Corti - e invitiamo i sindaci della Valtrompia ad assumere l´atto di indirizzo col quale dare mandato all´Asvt, individuata come ente gestore del sistema di collettamento e depurazione del sistema delle pubbliche fognature, di predisporre il piano definitivo di localizzazione e progettazione degli impianti di trattamento e depurazione necessari».
Il direttivo Udc della Valle è infatti convinto che un´opera da così tanto tempo attesa debba essere ritenuta «urgente ed indilazionabile come strumento di complessivo recupero ambientale». Ciò al fine anche di rendere maggiormente godibile, da parte dei cittadini, il contatto con la natura, valorizzando quanto già realizzato in termini di pista ciclopedonale, percorso che, giustappunto, si affaccia e costeggia gran parte del fiume Mella.
«Nella certezza di esprimere un´esigenza diffusa dei cittadini della nostra Valle - conclude Corti - il direttivo si rende disponibile a intraprendere azioni politiche perché l´obiettivo sia raggiunto entro l´anno, in modo che le opere siano rese cantierabili e l´intervento concluso entro il termine di legge, così da non perdere i fondi, disponibili nella misura di 23 milioni di euro». M.BEN. (BRESCIAOGGI)

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