“Chiuso per istigazione al suicidio”. Con questo messaggio forte e con
un’azione simbolica, Forza Nuova ha “messo i sigilli” alla sede di
Equitalia a Lumezzane, nel Bresciano.
“Dopo gli ennesimi gesti estremi di disperazione da
parte di cittadini italiani vessati dai debiti e dalle tasse”, si legge
in una nota di Fn, “e per non dimenticare le centinaia di vittime
colpite dall’usura legalizzata di Equitalia”, il movimento, con un gesto
dimostrativo, ha voluto evidenziare “un perverso meccanismo di calcolo
delle sanzioni, che ha evidenti falle e che ha portato al collasso
un’intera nazione colpendo in maniera ingiustamente chirurgica le
piccole e medie imprese e decine di migliaia di famiglie ‘colpevoli’ di
possedere una casa di proprietà (vedi i continui suicidi di molti
italiani)”.
“Un sistema di riscossione distorto”, secondo Forza Nuova,
“anche perché, spesso, il problema non termina pagando discutibili
more, che sforano largamente il tetto dell’usura, ma si appesantisce con
l’interminabile giro che il debitore deve effettuare fra uffici, call
center, banche ed avvocati per vedersi paradossalmente riconosciuta,
nella maggior parte dei casi, la propria ragione”.
L’iniziativa di Forza Nuova, che è stata attuata anche in altre città
d’Italia, tende ad affermare il principio “dell’inviolabilità” della
prima casa e dei mezzi di lavoro delle imprese”.
Viene chiesto dunque al Governo “il ritiro dell’art. 29 del decreto
legge 78 (con il quale Equitalia può pignorare stipendio, casa e
risparmi entro 60 giorni da una semplice notifica e può condurre
indagini finanziarie) e, soprattutto, l’istituzione di un fondo di
solidarietà permanente costituito dalla tassazione degli utili bancari”. (quibrescia)
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