LUMEZZANE Più di 430 aziende hanno lasciato Lumezzane, ma c'è anche chi
ritorna. È la storia (significativa) dei fratelli Amedeo e Lucio Bugatti
che stanno ristrutturando il vecchio stabilimento per installarvi una
produzione al di fuori dei filoni tradizionali lumezzanesi.
Nel 1963
i quattro fratelli Bugatti davano vita alla Valvosanitaria, manco a
dirlo, rubinetti e valvole. Nell'84 avveniva il trasferimento a
Castegnato. Nel 1972 la fraterna costitutiva la Bugatti Ricambi per
pompe d'auto e si installava nei capannoni della vecchia Snae, oggi
scomparsi per far posto al (discutibile) Centro Nöàl. Otto anni dopo
anche questa attività si trasferiva a Castegnato. Nell'87 avveniva una
prima scissione: due fratelli mantenevano la rubinetteria, altri due
(Amedeo e Lucio) i ricambi d'auto. Nel 1975, Amedeo, fresco ragioniere,
si era trasferito a Cambridge per perfezionare l'inglese e accostare
nuovi metodi commerciali, e si diplomava.
Al ritorno le vendite
cadevano sulle sue spalle. Nel 2005 l'ultima scissione: Castegnato resta
in mano al cugino Paolo, Amedeo e Lucio tengono il 50% dell'Alpha Pompe
di Maclodio (l'altra metà è del Gruppo Siral, di Sebastiano Saleri). I
due non se ne stanno con le mani in mano. Sondano un nuovo settore nel
mondo delle materie plastiche e fondano la Bugatti Plastica. Intanto il
vecchio stabilimento di Via Industriale, a Lume, dopo essere stato
affittato per alcuni periodi a due imprenditori locali, era rimasto
vuoto e in lento deperire. Amedeo e Lucio, volutamente e per la prima
volta, diventano terzisti. Nel 2006 allestiscono un'officina di 1500 mq
in quel di Pieve, nell'ex azienda Spini. Produzione la più varia, ma
tutta specializzatissima, in testa parti non metalliche di armi,
sportive e non. Per dire, il calcio e lo scheletro del mitra M16
americano. I Bugatti seguono le esigenze dei clienti in toto: studiano
il progetto col committente, costruiscono gli stampi e poi il prodotto.
Ora hanno allo studio una pistola speciale. Il tutto pienamente
certificato.
Che fare, però della vecchia officina di Via
Industriale? Ecco il ritorno: su amabile insistenza anche del papà dei
due fratelli, Emilio, oggi 86enne, decidono di ristrutturare lo
stabilimento che li vide nascere e, di fatto, tornare a Lume,
assecondando un forte moto affettivo.
A fine anno avverrà il
trasferimento nella nuova sede, salvo ritardi altrui: «Da cinque mesi -
lamenta Amedeo - stiamo aspettando l'energia elettrica dall'Enel. Per
trent'anni ho fatto il pendolare, ora ci sistemiamo nella nostra sede
storica con i vantaggi della manodopera locale, ben predisposta, più
operativa, e dei servizi che la valle offre in tempo reale. Abbiamo
voluto staccarci dai metalli per creare prodotti più flessibili,
leggeri, come maniglie, sifoni, raccordi per scarico delle acque,
pozzetti di scarico e, in eccellenza, le parti leggere delle armi che
poi, ad esempio, vengono assemblate negli Stati Uniti. Ora stiamo
entrando anche nel settore autoveicoli. Sono pronti gli stampi dei
prototipi e pensiamo di darci sicurezza lavoro per i prossimi
tre-quattro anni. Abbiamo voluto tirarci fuori del furore delle
quantità. Il nostro motto potrebbe essere: poco e ben fatto e,
ovviamente, giustamente remunerato».
La Bugatti Plastica,
attualmente, occupa venti dipendenti. Destinati a salire nel rinnovato
spazio (3500 metri quadri) della vecchia, gloriosa officina. (giornale di brescia)
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