giovedì 10 maggio 2012

Il parco Avogadro è pronto Ma chi gestirà quel chiosco?

Il parco Avogadro di Lumezzane, che verrà aperto nelle prossime settimane, è nuovamente al centro di una polemica infuocata. La contesa riguarda l´asta pubblica per la realizzazione e la gestione di un chiosco all´interno dell´area comunale del parco Avogadro.
Il bando di gara per l´assegnazione del servizio nel parco Avogadro parla chiaro: «La superficie massima dell´occupazione potrà essere di 90 metri quadrati, l´area è già dotata di tutte le predisposizioni per consentire gli allacci ai sottoservizi; la durata della concessione sarà pari a 9 anni, ma il canone di locazione annuale verrà scomputato, fino al raggiungimento del valore del chiosco che al termine della concessione rimarrà di proprietà del Comune di Lumezzane. Il valore da scomputare verrà stabilito da una perizia tecnica redatta dall´ufficio competente, utilizzando i valori di mercato nonché la contabilità delle spese sostenute».
Saranno quindi a carico del concessionario la realizzazione del chiosco, il pagamento di un canone annuale di concessione per l´occupazione di suolo pubblico, ad esclusione di eventuali ulteriori canoni, dovuti per l´occupazione di aree demaniali non comunali, la custodia dell´area, la cura e la manutenzione dei giochi, la pulizia della zona verde, lo svuotamento dei cestini, e dal 2014 anche lo sfalcio dell´erba di tutto il parco comunale.
IL BANDO per il chiosco è aperto a privati, imprese e associazioni: insomma chiunque abbia una buona idea per riuscire ad animare questa nuova area; ma si dovrà stilare un progetto e partecipare alla gara. Se dal punto di vista del Comune lasciare a carico del privato l´investimento iniziale del prefabbricato permetterebbe di assecondare lo stile e le disponibilità economiche di chi presenterà l´offerta, la cittadinanza si interroga, invece, sui costi (chiosco, taglio dell´erba e vigilanza dell´intero parco) e i rischi d´impresa da affrontare.
Si precisa che il Comune diventerà proprietario del chiosco. Ma l´attrezzatura installata per svolgere l´attività rimarrà del gestore. Senza voler sminuire i problemi di bilancio dell´amministrazione, è da rilevare che il conduttore non può oggi vantare avanzi amministrativi di milioni di euro (4 per la precisione) e nemmeno problemi con il patto di stabilità, ma dovrà chiedere finanziamenti alle banche o mettere a repentaglio i propri risparmi.
«FORSE SAREBBE il caso che l´amministrazione capisse che le difficoltà economiche si vivono anche e soprattutto tra le strade del paese, tra i piccoli imprenditori che faticano ad arrivare alla fine del mese e con difficoltà riescono a coprire le spese» dicono alcuni esercenti interessati al chiosco.
È sensato comprometterli ulteriormente facendo far loro costosi e rischiosi investimenti? È impossibile per un paese come Lumezzane prendersi carico di questo onere? Probabilmente è una questione di priorità: fatto sta che i soldi per fare piccole rotatorie, fino ad ora, si sono sempre trovati. Il plico contenente la busta sigillata dovrà essere recapitato entro le ore 12 del 15 maggio.
Ma finora non è stata presentata alcuna offerta. (bresciaoggi, marco ben.)

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