Il parco Avogadro di Lumezzane, che verrà aperto nelle prossime
settimane, è nuovamente al centro di una polemica infuocata. La contesa
riguarda l´asta pubblica per la realizzazione e la gestione di un
chiosco all´interno dell´area comunale del parco Avogadro.
Il bando
di gara per l´assegnazione del servizio nel parco Avogadro parla chiaro:
«La superficie massima dell´occupazione potrà essere di 90 metri
quadrati, l´area è già dotata di tutte le predisposizioni per consentire
gli allacci ai sottoservizi; la durata della concessione sarà pari a 9
anni, ma il canone di locazione annuale verrà scomputato, fino al
raggiungimento del valore del chiosco che al termine della concessione
rimarrà di proprietà del Comune di Lumezzane. Il valore da scomputare
verrà stabilito da una perizia tecnica redatta dall´ufficio competente,
utilizzando i valori di mercato nonché la contabilità delle spese
sostenute».
Saranno quindi a carico del concessionario la
realizzazione del chiosco, il pagamento di un canone annuale di
concessione per l´occupazione di suolo pubblico, ad esclusione di
eventuali ulteriori canoni, dovuti per l´occupazione di aree demaniali
non comunali, la custodia dell´area, la cura e la manutenzione dei
giochi, la pulizia della zona verde, lo svuotamento dei cestini, e dal
2014 anche lo sfalcio dell´erba di tutto il parco comunale.
IL BANDO
per il chiosco è aperto a privati, imprese e associazioni: insomma
chiunque abbia una buona idea per riuscire ad animare questa nuova area;
ma si dovrà stilare un progetto e partecipare alla gara. Se dal punto
di vista del Comune lasciare a carico del privato l´investimento
iniziale del prefabbricato permetterebbe di assecondare lo stile e le
disponibilità economiche di chi presenterà l´offerta, la cittadinanza si
interroga, invece, sui costi (chiosco, taglio dell´erba e vigilanza
dell´intero parco) e i rischi d´impresa da affrontare.
Si precisa che
il Comune diventerà proprietario del chiosco. Ma l´attrezzatura
installata per svolgere l´attività rimarrà del gestore. Senza voler
sminuire i problemi di bilancio dell´amministrazione, è da rilevare che
il conduttore non può oggi vantare avanzi amministrativi di milioni di
euro (4 per la precisione) e nemmeno problemi con il patto di stabilità,
ma dovrà chiedere finanziamenti alle banche o mettere a repentaglio i
propri risparmi.
«FORSE SAREBBE il caso che l´amministrazione capisse
che le difficoltà economiche si vivono anche e soprattutto tra le
strade del paese, tra i piccoli imprenditori che faticano ad arrivare
alla fine del mese e con difficoltà riescono a coprire le spese» dicono
alcuni esercenti interessati al chiosco.
È sensato comprometterli
ulteriormente facendo far loro costosi e rischiosi investimenti? È
impossibile per un paese come Lumezzane prendersi carico di questo
onere? Probabilmente è una questione di priorità: fatto sta che i soldi
per fare piccole rotatorie, fino ad ora, si sono sempre trovati. Il
plico contenente la busta sigillata dovrà essere recapitato entro le ore
12 del 15 maggio.
Ma finora non è stata presentata alcuna offerta. (bresciaoggi, marco ben.)
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