lunedì 14 maggio 2012

Gobbia, venerdì appuntamento con la schiuma

Spumeggia di nuovo il Gobbia nell'insipienza di chi se ne ride dell'ambiente e sembra lanciare una folle sfida, quasi coccolando l'emozione diabolica dell'impunità.
E che la sensazione di sfida abbia fondamento si può spremere dal fatto che proprio domani mattina, domenica, i ragazzi delle scuole inferiori, sono chiamati a ripulire il torrente, nell'ambito della manifestazione ecologica e culturale intitolata «I colori del Gobbia». Ma dicevamo di ieri. Il corso d'acqua ha iniziato a ribollire di schiuma biancastra, striata di marrone, tre le 17 e le 18 di ieri. Il punto cruciale è sotto il ponticello di Via Levante, sulla stradetta che porta alla Callora. L'inquinamento viene da Premiano, senza alcun dubbio, perché risalendo il Gobbia schiumante si arriva proprio sotto la frazione dove, in zona Cargne, è nato un piccolo polo industriale.
Mentre si fotografava il malfatto, è transitato un ex assessore ai lavori pubblici, anni Ottanta, semplicemente indignato: «Possibile che non si riesca a scoprire chi inquina? Ogni venerdì sera si ripete la stessa solfa, qualcuno in Comune si deve dare una mossa» e riparte incavolato.
Ma non è certo l'unico. Gli fa eco una signora, capitata sul posto, dove una vecchia officina è stata trasformata in luogo di taglio e deposito di legna dai suoi parenti: «Tutti i venerdì compare la schiuma, se poi le previsioni dicono pioggia o piove è ancora peggio». Poi, forzando una rete metallica, ci porta un duecento metri più in basso dove la schiuma è ammucchiata in modo impressionante, liberando un indefinibile odore acido.
Di fronte a tanta demenzialità si esauriscono aggettivi e parole. La signora indica anche una fotocellula installata in un'ansa del torrente. A che serve monitorare? Meglio indagare, di venerdì, tra le fatidiche cinque e sei della sera. (giornale di brescia 12/05/12)

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