Una farmacia ogni 3.300 abitanti. Lo prevede il decreto sulle
liberalizzazioni diventato legge (tra mille polemiche; tutte dei
farmacisti) alla fine del marzo scorso e riferito ai dati Istat
aggiornati al 31 dicembre 2010. Facendo un rapido conti a Lumezzane, che
all´epoca ospitava 23.828 residenti, si potrebbero avere fino a sette
strutture di vendita e, viste le attuali cinque (ci sarebbe stata anche
una sesta, che però non è mai stata aperta per un contenzioso giuridico
in corso con la Regione), all´inizio del 2013 potrebbe arrivare una
nuova vetrina.
Nel giorni scorsi la giunta (nel limite del mese
dall´entrata in vigore della legge) ha fatto richiesta al Pirellone di
aprire un nuovo negozio a Promase, nella parte alta di Sant´Apollonio.
Va però precisato che quella inviata da via Monsuello a Milano è solo
un´indicazione di massima come chiesto dalla stessa Regione; anche se il
luogo sarebbe il più utile per la zona.
«Stiamo parlando di un
quartiere densamente abitato - ricorda l´assessore ai Lavori pubblici
Mario Salvinelli - i cui residenti sono costretti a raggiungere il punto
vendita più vicino: si trova in piazza Portegaia sulla quale già
gravano i parcheggi di clienti e dipendenti della banca e di altri
negozi e bar; oltre che della stessa struttura».
Una soluzione
interessante, quindi, anche dal punto di vista della viabilità; visto
che la nuova sede darebbe più libertà alla centrale piazza di
Sant´Apollonio consentendo a chi abita nelle zone più alte di accedere a
una «casa delle medicine» a pochi passi da casa.
Come detto, in
Valgobbia sono attive cinque farmacie: due a San Sebastiano (in via
Montini e Monsuello), una, appunto, a Sant´Apollonio, a Piatucco in via
Matteotti e al Villaggio Gnutti. Entro la fine dell´anno la Regione
valuterà tutte le richieste compresa quella valgobbina, e all´inizio del
2013 attraverso l´Asl di Brescia e l´Ordine dei farmacisti verranno
date le autorizzazioni per aprire la nuova sede. F.Z. (bresciaoggi)
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