Giornale di Brescia
mercoledì 25 aprile 2012
La Fondazione «Le Rondini», voluta fortemente nel 2008 dall'allora
sindaco Silvano Corli, ha sulle spalle la Rsa che assiste 125 ospiti,
l'85% dei quali non autosufficienti. Non solo, lo scopo della Fondazione
ha orizzonti più larghi: essere punto di riferimento per i servizi alla
comunità lumezzanese là dove nascano delle necessità.
Un fine nobile
e ambizioso che richiede molta generosità per alimentare il fondo. E
proprio la sensibilità dei lumezzanesi è in esponenza perché dal 2008 al
marzo di quest'anno hanno messo a disposizione qualche cosa come 1
milione e 545mila euro: 246mila 800 nel primo anno; 334mila 606 nel
secondo; 446mila 612 nel 2010; altri 444mila 770 nel 2011; 73mila al 19
marzo dell'anno in corso.
Cifre semplicemente sostanziose se appena
si fa riferimento ai tempi sgonfi di questo periodo difficile. Il fondo
ha consentito spese importanti, come il contributo di 200mila euro per
la realizzazione della Casa famiglia, due interventi per ripianare i
deficit di bilancio della Rsa del 2009 e 2010, per un totale di 132mila e
900 euro, nonché un piccolo intervento di 7mila e 200 euro per la
scuola materna di S. Sebastiano a riprova di quella «universalità» che
travalica la sola Rsa per allargarsi all'intera comunità. La raccolta
vede attivato quello che può essere definito il «Metodo Lumezzane», mai
scritto, ma tacitamente sottoscritto da almeno cinquant'anni a questa
parte e per il quale gli imprenditori si autotassano d'una determinata
cifra, quando definiscono e accettano un progetto, rivolto al bene
comune.
Così è stato per Le Rondini: il presidente Massimo Bossini,
appena costituita la Fondazione, ha chiamato a raccolta i colleghi e ha
accordato contributi diretti per cinque anni, di sostanza diversa a
seconda dell'importanza dell'azienda. Un modo mirabile per dare
concretezza al progetto, ma ancor più sottolineabile davanti alle
difficoltà economiche di questo tempo, più irrobustito d'incertezze che
di orizzonti positivi. Certo, non mancano contributi di altri cittadini,
sempre importanti indipendentemente dalle cifre. Così come altre somme,
frutto di lasciti da chi ha allungato il passo ultimo.
Non manca il
cinque per mille, ma qui le invocazioni dei richiedenti sono millanta,
per non dire del ritardo con cui il governo affida le somme raccolte
agli enti che ne hanno diritto. Né si può tacere che l'eccellenza dei
servizi erogati dalla Rsa ha per base anche i 180 volontari, valore
costante e inestimabile.
Egidio Bonomi
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