Per decenni è stato usato come una discarica da parte delle fabbriche e dei cittadini; ma adesso, molto lentamente e in modo parziale visto che un sistema efficace di depurazione non esiste ancora, il torrente Gobbia verrà almeno messo al riparo dagli «eccessi». Succederà grazie all´Arpa Lombardia che, dopo una sperimentazione avviata qualche anno fa nel tratto finale del corso d´acqua a Sarezzo, ha deciso di sottoporre a controlli ambientali l´alveo più a monte del corso d´acqua.
Lumezzane diventa così il laboratorio di un progetto di livello lombardo che coinvolgerà nello stesso obiettivo l´Agenzia regionale per la protezione dell´ambiente, il Comune e le forze dell´ordine. Il sistema prevede l´installazione di quattro centraline mobili (due di queste sono già attive dalla fine di novembre) in altrettanti punti segreti del torrente per controllare 24 ore su 24 ogni cambiamento anomalo. Le sonde, che verranno tarate in questi giorni, entreranno a regime entro la fine del mese, e misureranno temperatura, profondità delle acque, orari dei rilevamenti e conducibilità elettrica.
Il funzionamento del sistema, presentato dall´assessore all´Ambiente Andrea Capuzzi col dirigente dei monitoraggi ambientali dell´Arpa Sergio Resola, è molto semplice: se una delle centraline, dopo un presunto scarico di liquami, registra un valore anomalo o il superamento della media nella conducibilità si attiva un sistema di allarme telefonico, e l´Arpa chiama l´ufficio Ambiente del Comune e la polizia locale per verificare cosa è successo e, possibilmente, per risalire al colpevole.
«Il nostro intento non è punitivo - ha commentato Capuzzi -: vogliamo capire in quali condizioni è il torrente e perchè. E vogliamo anzi premiare cittadini e aziende che rispettano l´ambiente». «Non possiamo più permetterci scarichi abusivi - ha aggiunto il sindaco Silverio Vivenzi -: questa pessima abitudine deve essere eliminata». Intanto, le due sonde già installate hanno evidenziato alcuni picchi tra venerdì sera e domenica notte. Bresciaoggi 14/12/11
Lumezzane diventa così il laboratorio di un progetto di livello lombardo che coinvolgerà nello stesso obiettivo l´Agenzia regionale per la protezione dell´ambiente, il Comune e le forze dell´ordine. Il sistema prevede l´installazione di quattro centraline mobili (due di queste sono già attive dalla fine di novembre) in altrettanti punti segreti del torrente per controllare 24 ore su 24 ogni cambiamento anomalo. Le sonde, che verranno tarate in questi giorni, entreranno a regime entro la fine del mese, e misureranno temperatura, profondità delle acque, orari dei rilevamenti e conducibilità elettrica.
Il funzionamento del sistema, presentato dall´assessore all´Ambiente Andrea Capuzzi col dirigente dei monitoraggi ambientali dell´Arpa Sergio Resola, è molto semplice: se una delle centraline, dopo un presunto scarico di liquami, registra un valore anomalo o il superamento della media nella conducibilità si attiva un sistema di allarme telefonico, e l´Arpa chiama l´ufficio Ambiente del Comune e la polizia locale per verificare cosa è successo e, possibilmente, per risalire al colpevole.
«Il nostro intento non è punitivo - ha commentato Capuzzi -: vogliamo capire in quali condizioni è il torrente e perchè. E vogliamo anzi premiare cittadini e aziende che rispettano l´ambiente». «Non possiamo più permetterci scarichi abusivi - ha aggiunto il sindaco Silverio Vivenzi -: questa pessima abitudine deve essere eliminata». Intanto, le due sonde già installate hanno evidenziato alcuni picchi tra venerdì sera e domenica notte. Bresciaoggi 14/12/11
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